Canary ha richiesto un ETF su $PENGU e Pudgy Penguins: ecco cosa sappiamo
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Nella giornata di giovedì 20 marzo, Canary Capital ha presentato il modulo di registrazione S-1 presso la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti per un nuovo ETF che punta a investire nella meme coin $PENGU e nei token non fungibili (NFT) Pudgy Penguins.
Se l’ETF venisse approvato, sarebbe il primo ETF negli Stati Uniti a includere nel proprio portafoglio token non fungibili (NFT).
Questo significa che, anziché limitarsi a monitorare il valore degli NFT attraverso indici o investire in aziende del settore, il fondo includerebbe NFT specifici – quelli della collezione Pudgy Penguins – rendendoli accessibili agli investitori attraverso un prodotto finanziario regolamentato.
L’approvazione di un ETF di questo tipo potrebbe rappresentare un passo importante nell’integrazione degli NFT nei mercati finanziari tradizionali, offrendo agli investitori un modo più semplice e sicuro per ottenere esposizione a questi asset digitali senza doverli acquistare direttamente su marketplace specializzati.
Il floor price di Pudgy Penguins sale
Secondo il documento depositato, l’ETF mira a offrire agli investitori esposizione al token $PENGU, lanciato a dicembre, e agli NFT Pudgy Penguins. Il fondo deterrà anche altri asset digitali, tra cui Solana (SOL) ed Ethereum (ETH), necessari per le transazioni che coinvolgono $PENGU e gli NFT.
Questa struttura rappresenta una rara combinazione di criptovalute e NFT all’interno di un unico veicolo di investimento regolamentato.
La collezione di NFT Pudgy Penguins ha visto un rinnovato interesse dopo l’annuncio dell’ETF, con il suo floor price che è salito sopra i 10 ETH. Il token $PENGU, legato all’ecosistema Pudgy Penguins, ha attualmente una capitalizzazione di mercato di circa 438 milioni di dollari, secondo i dati di CoinGecko del 20 marzo.
La richiesta di registrazione arriva in un momento di crescita delle domande per nuovi ETF focalizzati su asset digitali, tra cui altcoin e meme coin.
Tuttavia, mentre gli ETF spot su Bitcoin ed Ethereum hanno ottenuto un certo slancio normativo, i prodotti incentrati su asset crittografici più piccoli e NFT devono affrontare un percorso più incerto. E infatti alcuni analisti rimangono scettici sulla domanda per questi fondi.
“L’ETF Pengu viene annunciato. Il prezzo sale a malapena. I nuovi ETF sugli asset crypto sono diventati una barzelletta irrilevante”, ha dichiarato il ricercatore crypto Alex Krüger in un post su X del 20 marzo, suggerendo che la maggior parte degli ETF crypto potrebbe avere difficoltà ad attrarre capitali in gestione.
Nonostante lo scetticismo, l’ETF proposto potrebbe offrire una nuova opportunità per investitori istituzionali e retail interessati all’ecosistema Pudgy Penguins attraverso canali finanziari tradizionali.
La SEC esaminerà ora la richiesta, anche se non esiste una tempistica prestabilita per l’approvazione.
Comprendiamo meglio gli EFT NFT
In cosa si differenzia la struttura di questo ETF rispetto ai fondi crypto tradizionali?
Questa struttura combina token digitali e arte collezionabile in un unico prodotto, a differenza di molti fondi che si concentrano esclusivamente sulle crypto. Si basa su asset blockchain per supportare le transazioni all’interno di un quadro regolamentato.
Cosa indica questa nuova richiesta in merito all’interesse degli investitori per gli asset digitali di nicchia?
La richiesta segnala una crescente domanda da parte degli investitori per una combinazione di token digitali e arte collezionabile. Dimostra che gli acquirenti stanno valutando percorsi regolamentati per diversificare la loro esposizione nel mercato crypto.
Che ruolo potrebbe avere questo ETF nei futuri wallet di asset digitali?
Il prodotto potrebbe servire come punto di partenza per gli investitori che vogliono combinare diversi asset digitali in un quadro regolamentato. Offre un modo per bilanciare arte tokenizzata e valute digitali all’interno di un portafoglio diversificato.
Canary Capital punta anche su un ETF Sui mentre crescono le richieste di ETF crypto
Canary Capital sta rafforzando le sue ambizioni nel settore degli ETF crypto: dopo aver presentato la domanda per un ETF NFT su Pudgy Penguins, la società ha anche richiesto l’approvazione di un ETF spot su Sui, offrendo esposizione al token nativo dell’omonima blockchain.
Se approvato, sarebbe il primo ETF legato a Sui, che ha una capitalizzazione di mercato di 7,4 miliardi di dollari e si colloca tra le prime 25 criptovalute.
Questa ultima mossa si aggiunge alla crescente lista di richieste di ETF di Canary – al momento sono sei – e riflette un più ampio sforzo del settore per espandersi oltre Bitcoin ed Ethereum, i cui ETF spot sono stati approvati nel 2024.
Con la SEC attualmente in fase di revisione delle richieste per Solana, XRP, Dogecoin e persino meme coin come Official Trump, la corsa ai nuovi prodotti d’investimento si sta intensificando.
Del resto, dall’insediamento del presidente Donald Trump, l’ottimismo sulla regolamentazione delle criptovalute è aumentato. E infatti la SEC ha ammorbidito la sua posizione, riducendo le azioni di enforcement e rivalutando le regole di custodia per gli asset digitali. Questo cambiamento ha portato gli emittenti a prevedere un ambiente normativo più favorevole.
La domanda per gli ETF crypto esistenti rimane elevata
Gli ETF su Bitcoin hanno registrato un afflusso giornaliero di 274,59 milioni di dollari il 17 marzo, mentre i prodotti su Ethereum hanno continuato a subire deflussi.
Con le decisioni finali della SEC su più richieste di ETF attese nei prossimi mesi, la domanda di prodotti d’investimento regolamentati in criptovalute sta aumentando rapidamente.
Una decisione definitiva su queste richieste potrebbe segnare un momento cruciale per l’integrazione di NFT e asset crypto più piccoli nella finanza tradizionale, mettendo alla prova sia l’interesse degli investitori sia la flessibilità normativa.
Man mano che più progetti spingono verso percorsi regolamentati, il rapporto tra mercati tradizionali e asset digitali potrebbe evolversi più rapidamente che mai, alzando la posta in gioco per regolatori e investitori.






