Caso Ripple: la battaglia legale continua mentre XRP vola dopo l’annuncio di Trump
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La controversia legale tra Ripple e la SEC continua a tenere banco nonostante nelle ultime settimane l’ente di controllo americano abbia dichiarato di aver chiuso molte delle cause in corso, tra cui quelle con RobinHood, Coinbase e Gemini.
Secondo l’avvocato Jeremy Hogan, il motivo del ritardo nella chiusura del caso è l’ingiunzione imposta dal giudice Torres che, come vedremo, impedisce la chiusura del procedimento.
Nel frattempo, l’ex presidente Donald Trump ieri ha dato una bella iniezione di fiducia a XRP e al mercato, con l’annuncio della creazione della U.S. Crypto Strategic Reserve, una riserva strategica di criptovalute che includerà Bitcoin, Ethereum, XRP, Solana e Cardano.
La notizia ha scatenato un rally significativo, con XRP che ha registrato un’impennata del 24%.
L’ostacolo legale: perché la causa Ripple-SEC è ancora aperta
La sentenza della giudice Analisa Torres ha indicato una distinzione fondamentale tra due tipi di vendite di XRP effettuate da Ripple:
- Vendite sul mercato secondario (come quelle effettuate sugli exchange) → NON considerate un problema dal punto di vista della legge sui titoli (securities).
- Vendite dirette agli investitori istituzionali → RICONOSCIUTE come una violazione del test di Howey e quindi classificate come vendita di securities non registrate.
Questa distinzione è ciò che rende il caso Ripple unico rispetto ad altre cause della SEC. Infatti, mentre molte aziende crypto hanno già chiuso i loro procedimenti pagando multe o accordandosi con la SEC, Ripple si trova davanti a un’ingiunzione formale che gli impedisce di continuare a vendere XRP in maniera diretta, agli investitori istituzionali.
L’elemento chiave è che la giudice Torres ha già emesso una decisione e imposto questa restrizione legale a Ripple, rendendo il caso più complesso da chiudere. Anche se la SEC volesse accettare un accordo economico, il tribunale non può cancellare l’ingiunzione a meno che non emergano nuove circostanze legali che giustifichino un cambio di rotta.
Quindi, il vero problema per Ripple non è la sua capacità di operare sugli exchange o di vedere XRP scambiato liberamente sul mercato secondario. Il nodo della questione è che l’azienda non può più condurre vendite private del token agli investitori istituzionali senza violare la legge. Ecco perché Ripple sta cercando di negoziare con la SEC una revisione dell’ingiunzione.
Per farlo, deve convincere la giudice Torres a modificare la sua decisione, il che richiede una strategia legale solida e il sostegno della SEC stessa. Senza questo passaggio, il caso non può chiudersi , ed è questo il motivo per cui il procedimento continua a trascinarsi mentre altre cause crypto sono già state archiviate.
L’annuncio di Trump fa decollare XRP e il mercato crypto
Mentre la battaglia legale di Ripple continua, Donald Trump ha infiammato i mercati annunciando la creazione della U.S. Crypto Strategic Reserve, un fondo strategico che includerà Bitcoin, Ethereum, XRP, Solana e Cardano.
L’impatto è stato immediato: Bitcoin è salito dell’8% a 93.007$, Ethereum ha guadagnato il 9,7% toccando quota 2.438$, mentre XRP ha registrato un’impennata del 24,5%, arrivando a 2,80$.
Anche Solana (+18,7%), Cardano (+58,8%) e Dogecoin (+10,7%) hanno beneficiato della notizia.
Tuttavia, l’iniziativa di Trump ha diviso gli analisti finanziari. Mentre Eric Trump ha definito la mossa un “colpo di genio” che favorisce gli investitori retail a discapito della finanza tradizionale, altri esperti hanno messo in guardia sui possibili rischi.
Alcuni analisti ritengono che diversificare la riserva su più criptovalute, anziché puntare esclusivamente su Bitcoin, possa aumentare l’instabilità del fondo.
Il CEO di Coinbase, Brian Armstrong, ha suggerito che un indice ponderato in base alla capitalizzazione potrebbe essere un’alternativa più equilibrata.






