Bitcoin da Oscar! Dopo le dichiarazioni di Trump ritorna sopra i $90.000
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Mentre le luci di Los Angeles brillavano per l’assegnazione degli Oscar – nella serata del Kodak Theatre che ha visto il film indipendente Anora assurgere a grande protagonista, con ben cinque statuette, tra cui quella per miglior film, regia e sceneggiatura originale – un altro protagonista ha catturato l’attenzione globale: Bitcoin.
Proprio come le star del cinema che si sono aggiudicate gli ambiti Oscar, la criptovaluta più grande al mondo ha messo a segno una performance scintillante, registrando un aumento superiore all’11% e raggiungendo i 94.164 dollari nella giornata di domenica 2 marzo, per poi attestarsi attorno ai $92.000.
Un risultato che non è passato inosservato e che è strettamente legato all’annuncio da parte di Donald Trump che, in un post su Truth Social, ha dichiarato che il suo ordine esecutivo di gennaio sugli asset digitali prevede la creazione di una riserva di criptovalute, con BTC ed ETH al centro.
Non solo Bitcoin ma anche il mercato delle criptovalute ha reagito positivamente a questa notizia, con Ethereum che ha visto un incremento del 13% e l’intero settore che ha guadagnato oltre 300 miliardi di dollari in poche ore.

Proprio come gli Oscar celebrano l’eccellenza nel cinema, oggi Bitcoin e altre criptovalute stanno conquistando il palco come asset di valore, affermandosi come protagonisti in un contesto economico che li sta riconoscendo sempre di più.
Il legame sempre più stretto tra Trump e Bitcoin
Trump ha saputo costruire un forte legame con l’industria delle criptovalute in vista delle elezioni del 2024, guadagnandosi il sostegno di importanti attori del settore. Questo supporto non è casuale: il presidente ha dimostrato un impegno attivo nell’adottare politiche favorevoli agli asset digitali.
La sua amministrazione ha preso misure volte a incentivare l’innovazione nel campo delle criptovalute e a promuovere un clima normativo che favorisca l’espansione di queste tecnologie. Tra le azioni concrete, Trump ha lanciato iniziative mirate a rafforzare la posizione degli Stati Uniti nel panorama delle crypto e questo si riflette anche nell’organizzazione del primo summit sulle criptovalute, che si terrà venerdì 7 marzo alla Casa Bianca.
Questo evento rappresenta un’importante piattaforma per discutere di regolamentazioni e strategie future, in cui il presidente si confronterà con leader del settore, investitori e legislatori per definire le linee guida per il futuro dell’industria digitale.
In parallelo, la famiglia Trump ha intrapreso un’iniziativa più concreta: il lancio di proprie criptovalute. Questo passo va oltre la semplice adesione al movimento pro-crypto, trasformandosi in un impegno diretto a influenzare e sfruttare il mercato, sia da un punto di vista politico sia economico. L’intenzione di Trump e della sua famiglia è chiaramente quella di posizionarsi come protagonisti in un’industria in forte crescita, che rappresenta una fetta importante dell’economia globale.
Gli analisti, tuttavia, osservano che, sebbene il sostegno politico possa favorire l’adozione delle criptovalute, il mercato necessiti di segnali concreti per accelerare la sua crescita. In particolare, la Federal Reserve degli Stati Uniti gioca un ruolo cruciale in questo processo. Se la Fed dovesse abbassare i tassi di interesse, come auspicato da molti, potrebbe rendere più attraenti gli investimenti in asset alternativi come le crypto, in quanto offrono rendimenti più elevati rispetto agli strumenti tradizionali.
Inoltre, un quadro normativo chiaro e stabile, soprattutto in un contesto politico favorevole come quello proposto da Trump, sarebbe determinante per rassicurare gli investitori, in particolare quelli istituzionali, e stimolare un flusso di capitale più consistente.
Il plauso degli analisti e le prospettive di prezzo
Non sono mancate le dichiarazioni a sostegno delle azioni di Trump. In particolare vale la pena riportare le dichiarazioni di Federico Brocate, responsabile degli affari negli Stati Uniti di 21Shares, una società di gestione degli investimenti in asset digitali:
“Questo passo segna un cambiamento verso un impegno attivo del governo degli Stati Uniti nell’economia delle criptovalute. Ha il potenziale di accelerare l’adozione istituzionale, fornire maggiore chiarezza normativa e rafforzare la leadership degli USA nell’innovazione degli asset digitali”.
Sull’onda dell’entusiasmo di queste ore, Geoffrey Kendrick, analista di Standard Chartered, prevede che Bitcoin raggiunga i 500.000 dollari prima che Trump lasci l’incarico e i 200.000 dollari entro la fine dell’anno.

“All’interno dell’ecosistema delle criptovalute, ciò di cui abbiamo bisogno sono gli attori finanziari tradizionali, come Standard Chartered, come BlackRock e altri che ora hanno gli ETF per entrare davvero nel mercato”, ha detto Kendrick in un’intervista. “Man mano che l’industria diventa più istituzionalizzata, dovrebbe diventare più sicura, il che dovrebbe comportare meno situazioni negative, come l’hack da 1,5 miliardi di dollari subito dall’exchange Bybit la scorsa settimana”.
Questo aumento nell’adozione delle criptovalute da parte delle istituzioni, insieme a una certa chiarezza normativa negli Stati Uniti, dovrebbe quindi portare anche una minore volatilità nel tempo.






