Peter Schiff: ‘Bitcoin sotto i $65.000 se il Nasdaq crolla’
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L’economista e osservatore del mercato Peter Schiff mette in guardia sulle possibili pesanti perdite di Bitcoin nel caso in cui il trend ribassista generale del mercato continui.
L’esperto ritiene che la forte correlazione tra Bitcoin e il Nasdaq lo renda particolarmente vulnerabile. In pratica, prevede che, se l’indice tecnologico dovesse scendere ulteriormente, la principale crypto potrebbe subire cali ancora più marcati.
“Il Nasdaq è in calo del 12%”, ha osservato Schiff domenica su X. “Se questa correzione si trasforma in un mercato ribassista e la correlazione tra un calo del 12% del Nasdaq e un calo del 24% di Bitcoin si mantiene, quando il Nasdaq sarà in ribasso del 20%, Bitcoin sarà intorno ai 65.000$”.
Attualmente Bitcoin è scambiato a circa 83.484$, in calo del 14,5% nell’ultimo mese. Schiff ritiene che presto potrebbe avvenire un ribasso ancora più marcato.
I crolli del mercato tech corrispondono a un calo più profondo di Bitcoin: Peter Schiff
Sebbene Bitcoin sia spesso definito “oro digitale“, i suoi movimenti di prezzo sono stati finora più allineati con il Nasdaq che con l’oro stesso. Di recente il Nasdaq ha subito perdite importanti.
Schiff ha fatto riferimento a tre grandi mercati ribassisti per giustificare la sua tesi dell’imminente forte crollo. Durante lo scoppio della bolla Dot-com tra il 2000 e il 2002, il Nasdaq crollò di quasi l’80%, cancellando miliardi di valore di mercato. La crisi finanziaria del 2008 innescò un altro grave calo, in quell’occasione il Nasdaq perse il 55% mentre l’instabilità economica colpiva i mercati globali. Nel 2020, durante il crollo dei mercati legato al COVID-19, il Nasdaq scese del 30%, riflettendo il panico e l’incertezza tra gli investitori.
In media, questi mercati ribassisti hanno portato a un calo del 55%. Anche se questa volta il Nasdaq dovesse scendere solo del 40%, Schiff sostiene che le perdite per Bitcoin sarebbe molto più drastiche.
“Ciò porterebbe Bitcoin intorno ai 20.000$”, ha avvertito. “Credo però che un crollo di questa portata accelererebbe il declino di Bitcoin verso livelli ancora più bassi”.
La volatilità del mercato potrebbe spingere l’oro a nuovi massimi, suggerisce Schiff
Mentre Bitcoin rimane strettamente legato ai titoli tecnologici, Schiff ha sottolineato che l’oro si sta muovendo nella direzione opposta. Da quando il Nasdaq ha raggiunto il suo punto più basso a dicembre 2023, l’oro è salito del 13%, mostrando una correlazione inversa quasi perfetta. Se questa tendenza dovesse continuare, un calo del 40% del Nasdaq potrebbe spingere l’oro sopra i 3.800$ l’oncia.
Schiff ritiene che il potenziale rialzo dell’oro potrebbe essere ancora maggiore se un ribasso del mercato azionario coincidesse con un forte calo del dollaro nei mercati valutari internazionali. “Se un mercato ribassista delle azioni si accompagna a una forte svalutazione del dollaro nei mercati valutari, l’oro salirà molto più in alto”, ha affermato.
La visione di Bitcoin come riserva di valore è a rischio?
L’outlook ribassista di Schiff va oltre il semplice movimento dei prezzi. Sostiene che, se Bitcoin dovesse subire un calo dell’85% rispetto all’oro, si potrebbe infrangere la credenza secondo cui Bitcoin è una riserva di valore affidabile.
“Il governo degli Stati Uniti o qualsiasi altro governo statale non avrebbe motivo di possedere Bitcoin in una riserva strategica“, ha dichiarato. “Lo stesso varrebbe per gli investitori in ETF nel mantenere le loro posizioni. Con tutte queste vendite, sarà impossibile per $MSTR [Strategy] vendere abbastanza Bitcoin per evitare la bancarotta”.






