MetaMask smentisce le voci: Nessuna tassa sulle transazioni crypto

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Gaia Rossi
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Metamask

ConsenSys, la società dietro il popolare wallet crypto MetaMask, ha respinto le accuse riguardanti la raccolta di tasse dagli utenti. La società ha smentito le voci circolate, spiegando che si trattava di “informazioni errate” derivanti da un’interpretazione sbagliata dei termini di servizio di MetaMask. Nel tweet si legge:

“Chiariamo subito una cosa: MetaMask NON riscuote tasse sulle transazioni crypto e non abbiamo apportato alcuna modifica ai nostri termini per farlo”, ha dichiarato la società, aggiungendo che l’affermazione è “falsa”.

Metamask

Sembra che l’equivoco sia scaturito da una schermata condivisa dei termini e delle condizioni di MetaMask, in cui si menziona che la società si riserva “il diritto di trattenere le tasse laddove richiesto”.

Secondo la società di blockchain, la sezione menzionata si riferisce specificamente ai prodotti e ai piani a pagamento offerti da ConsenSys, come gli abbonamenti per sviluppatori di carte di credito di Infura, che includono l’imposta sulle vendite.

La società ha dichiarato:

“La terminologia legale può essere complessa, ma è fondamentale sottolineare che questa sezione non si applica a MetaMask o a qualsiasi altro prodotto che non preveda l’imposta sulle vendite”.

“MetaMask non riscuote tasse sulle transazioni crypto e non abbiamo apportato alcuna modifica ai nostri termini per procedere in tal senso”.

La notizia falsa è stata diffusa dopo essere stata pubblicata sul subreddit r/CryptoCurrency, dove ha raccolto più di 500 upvotes e 600 commenti.

Anche diversi influencer crypto hanno ripreso la notizia, contribuendo ulteriormente alla diffusione della disinformazione.

memask

Il contraccolpo da parte della community è avvenuto visto che ConsenSys ha aggiunto alcune modifiche alla sua policy sulla privacy.

Infatti a novembre l’azienda aveva rivelato che avrebbe iniziato a raccogliere alcuni dati forniti dagli utenti, come le informazioni sull’identità (nome, username, sesso, data di nascita, ecc.), le informazioni sul profilo (compresi username e password), le informazioni di contatto, finanziarie e sulle transazioni, tra le altre.

Inoltre, sempre nel solito periodo, ConsenSys aveva dichiarato che l’altro suo prodotto, Infura, raccoglieva gli indirizzi IP degli utenti ogni volta che questi inviavano una transazione.

L’aggiornamento ha suscitato forti critiche da parte dei membri della community crypto, che hanno manifestato preoccupazione per la loro privacy on-chain.

ConsenSys ha dichiarato in seguito:

“L’aggiornamento ha dato il via a una serie di conversazioni pubbliche e interne su come dare maggiore priorità alla privacy degli utenti di MetaMask e Infura”.

La società ha inoltre apportato modifiche alla policy di conservazione dei dati, riducendo il periodo di conservazione delle informazioni degli utenti, come gli indirizzi dei wallet e gli indirizzi IP, a soli sette giorni.

I trader crypto dovranno pagare più tasse

MetaMask, quindi, non raccoglierà le tasse dagli utenti, ma i trader crypto invece inizieranno a pagare più tasse.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato di non essere disposto a firmare un accordo sul tetto del debito che possa favorire i trader crypto.

“Non accetterò un accordo che protegga gli imbroglioni fiscali e i trader crypto mettendo a rischio l’assistenza alimentare per quasi 1 milione di americani”.

Le possibili protezioni per i trader crypto riguardano la pratica del tax-loss harvesting, una strategia di pianificazione fiscale che consiste nella vendita di crypto che hanno registrato una perdita di valore, al fine di compensare le imposte sulle plusvalenze di altri investimenti.

 

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