Le crypto faranno risparmiare agli americani miliardi di dollari ogni anno: ecco perché
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Siamo fautori di un rapporto basato sulla più totale trasparenza con i nostri lettori. Ed è per questo che teniamo a sottolineare che alcuni dei nostri contenuti potrebbero includere link di affiliazione, da cui poter guadagnare una commissione attraverso queste partnership.I dati raccolti dall’exchange Coinbase mostrano che le criptovalute potrebbero far risparmiare agli americani miliardi di dollari in termini di costi legati ai pagamenti delle rimesse (ovvero le spese di commissione che si pagano nei vari Money Transfer e servizi similari) verso luoghi come l’Asia e l’America Latina.
Secondo un post pubblicato questa settimana sul blog di Coinbase, infatti, gli americani spendono più di 12 miliardi di dollari all’anno solo per le spese relative alle rimesse di denaro verso l’estero. Coinbase ha affermato che:
“I pagamenti delle rimesse sono stati descritti come “un’ancora di salvezza vitale per le comunità che non dispongono di accessi ai servizi bancari’, ma potrebbero essere effettuati in modo più rapido e di gran lunga più economico se venisse utilizzata la criptovaluta invece della moneta fiat”.
A giudicare dai dati di Coinbase, le rimesse effettuate con le criptovalute sono del 96% più economiche rispetto a quelle effettuate con metodi tradizionali, e sono anche “significativamente più veloci”.
Inviare Bitcoin costa pochissimo
La sorprendente scoperta è stata condivisa su Twitter da Paul Grewal, Chief Legal Officer di Coinbase, che come termine di paragone ha sottolineato il costo irrisorio dell’invio di Bitcoin (BTC) o Ethereum (ETH) attraverso le frontiere:
I get it. It can be hard to see crypto in tangible terms. So consider this: cryptocurrencies can greatly cut the cost of sending money internationally by about 96.7% vs. the current system. Sending Bitcoin to another wallet costs an average of $1.50 per transaction, and Ethereum… https://t.co/G0HpFzb2j6
— paulgrewal.eth (@iampaulgrewal) April 4, 2023
Nell’articolo pubblicato sul blog, si legge poi che nel 2022 gli americani hanno inviato circa 67 miliardi di dollari in Asia e 52 miliardi di dollari in Messico, sottolineando che gli americani sono responsabili del 95% delle rimesse totali dirette in Messico.
“Un americano adulto su 5 possiede criptovalute e in Stati come l’Ohio, la Pennsylvania e il Nevada, oltre il 40% degli elettori che possiedono criptovalute ha dichiarato di farlo proprio perché consente loro di inviare denaro oltre i confini nazionali” si legge nel post sul blog di Coinbase.
Il post si conclude chiedendo alle autorità di regolamentazione di riconoscere l’impatto positivo che la criptovaluta può avere per coloro che fanno affidamento sulle rimesse, definendo “antiquato” l’attuale sistema:
“Vogliamo supportare gli americani che lavorano duramente e che vogliono sostenere le loro famiglie e i loro amici all’estero. Per farlo, abbiamo bisogno che le autorità di regolamentazione statunitensi riconoscano il vero valore dei prodotti e dei servizi di criptovaluta e la loro capacità di aggiornare quello che ormai è un sistema antiquato”.
Con tutta probabilità, però, questa richiesta è destinata a rimanere inascoltata oppure, nella peggiore delle ipotesi, non farà che fomentare ulteriormente il malanimo dei regolatori.
Nell’ultimo periodo, infatti, la SEC e le altre autorità di regolamentazione degli Stati Uniti sembrano più che mai intenzionate a contrastare in tutti i modi la criptovaluta.
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