Dominance di bitcoin ai massimi grazie alla lista nera della SEC!

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Massimo De Vincenti
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La quota di Bitcoin nella capitalizzazione complessiva del mercato delle criptovalute, conosciuta come “Bitcoin dominance”, si avvicina ai massimi degli ultimi due anni a causa delle restrizioni normative sulle altcoin e sulle società di criptovalute negli Stati Uniti.

Attualmente la Bitcoin dominance si attesta al 47,8%, appena al di sotto del picco temporaneo raggiunto nel luglio 2021 (48,2%).

Escludendo il picco di luglio 2021, la dominance di Bitcoin sul mercato delle criptovalute non è stata così forte dal maggio dello stesso anno, quando BTC ha subito una forte correzione dopo aver raggiunto il primo picco durante la corsa al rialzo del 2021.

L’aumento costante della posizione dominante di Bitcoin quest’anno è dovuto alle restrizioni imposte dalle autorità di regolamentazione sugli emittenti di molte altcoin e altri fornitori di servizi di criptovalute, soprattutto negli Stati Uniti.

La SEC e la Lista Nera

La Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha inoltre definito alcune altcoin come “contratti di investimento” e quindi titoli azionari, nelle sue recenti azioni legali contro Coinbase e Binance.

Tra i token menzionati dalla SEC figurano SOL, ADA, MATIC, FIL, SAND, AXS, CHZ, FLOW, ICP, NEAR, VGX, DASH e NEXO.

Dopo la causa contro Coinbase, tutte le altcoin menzionate come titoli hanno subito una forte diminuzione in termini di valore.

 

Alcuni emittenti, come Solana Foundation, hanno risposto affermando che il loro token non è un titolo, come dichiarato dalla SEC.

Tuttavia, al momento attuale sia la SEC sia le altre autorità di regolamentazione, come la Commodity Futures Trading Commission (CFTC), sembrano concordare sul fatto che Bitcoin sia considerato una commodity, ovvero una merce come l’oro, e non un titolo.

Nel frattempo, la situazione per il token nativo di Ethereum, ETH, è meno chiara e la comunità teme che anche ETH possa essere considerato un titolo.

Se ETH venisse classificato come un titolo dal punto di vista normativo, ci si aspetta un’ulteriore stretta regolamentare su quasi tutte le criptovalute diverse da Bitcoin da parte delle autorità di regolamentazione statunitensi, con la probabile conseguenza di un predominio ancora più marcato per Bitcoin.

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