Crescono i timori di recessione: crollo delle criptovalute in vista?
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Dopo un mese come quello di marzo, già piuttosto turbolento, il mercato crypto si trova a fare i conti con una nuova crisi, alimentata dal calo degli indici americani Nasdaq e S&P 500. Il clima è appesantito dalle preoccupazioni per l’arrivo di una recessione dopo l’annuncio di Trump di ieri.
La domanda che molti si pongono è piuttosto semplice: il mercato crypto riuscirà a riprendersi ad aprile o siamo sul punto di una nuova correzione?
Gli investitori non nascondono la loro preoccupazione
Il timore di una recessione negli Stati Uniti potrebbe avere effetti globali. E così, la pressione si è trasferita anche sul comparto digitale, frenando le performance di Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH) e soprattutto Solana (SOL).
La la scossa più forte ha colpito soprattutto i mercati tradizionali: negli ultimi giorni, Nasdaq e S&P hanno perso circa il 5% mentre Bitcoin ha segnato una flessione dell’8%.
Il dato principale da osservare è però legato alla domanda: mercoledì la pressione d’acquisto su BTC era altissima, mentre stamattina il prezzo è tornato a salire.
In 24 ore BTC ha guadagnato lo 0,7%, con un’accelerazione dell’1,14% nell’ultima ora come dimostrano i dati di CoinMarketCap.
Questo suggerisce che, nonostante l’incertezza, molti investitori non vogliono essere esclusi se il mercato dovesse ripartire. Proprio per questo, Bitcoin si sta comportando meglio dei principali indici americani.
Riuscirà BTC a consolidare il suo prezzo sopra gli $80.000?
La correlazione di BTC con i mercati tradizionali
Anche nel mondo crypto, il sentiment è determinante. Le Whale e gli investitori istituzionali – stanno acquistando, mentre quelli retail vendono.
Lo dimostra anche il Crypto Fear & Greed Index, che questa settimana ha più volte toccato livelli di “Extreme Fear” ovvero di estrema paura.
Se dovesse scendere ancora, il rischio di crollo aumenterebbe. Ma se i nuovi dazi dovessero essere l’ultima brutta notizia del mese, forse potremmo vedere un’inversione.
Previsioni Bitcoin: ancora dentro la sua fascia di prezzo
Guardando il quadro generale, Bitcoin non se la sta cavando male. Dopo aver toccato i 76.600 dollari a marzo, ad aprile è riuscito a risalire nella fascia 82.000 – 87.000 dollari. Mentre le borse azionarie crollano, BTC tutto sommato sta tenendo il suo range.

Deve però fare i conti con una resistenza tecnica importante: la media mobile a 30 giorni, intorno agli 84.300 dollari. Se il breakout riuscisse, l’obiettivo successivo sarebbe la media a 200 giorni, intorno agli 86.500 dollari.
Anche in caso di superamento, però, non è detto che il segnale sia davvero bullish: a fine marzo BTC era salito sopra gli 87.000, ma è bastato poco perché il prezzo tornasse indietro. Un segnale che la liquidità resta bassa e che la fascia di consolidamento continua a essere il suo habitat.
Una vera uscita da questa zona di prezzo sarà possibile solo se il sentiment migliora e gli investitori tornano a comprare anche su valori più alti.
Probabilmente bisognerà attendere che l’incertezza macroeconomica si attenui. Forse alla fine di aprile, forse a maggio. Nel frattempo, è probabile che Bitcoin resti bloccato nel range, con nuova domanda di acquisto ogni volta che scende sotto quota 80.000.
Altcoin in presale: occhi puntati su SUBBD
Tra le novità sul mercato, si fa notare SUBBD: un progetto che nasce con oltre 2.000 content creator e 250 milioni di follower complessivi.
Da questa settimana è in corso la presale del token $SUBBD, che darà accesso a contenuti esclusivi, funzionalità di intelligenza artificiale AI e molto altro.
Nelle prime ore ha già raccolto oltre 40.000 dollari. I primi investitori possono beneficiare non solo di un prezzo agevolato, ma anche di opportunità di rendita passiva tramite lo staking.
Dopo la presale, il token verrà lanciato sugli exchange: se la piattaforma cresce, anche il valore del token potrebbe seguirla.
Per tutte le altre informazioni vi rimandiamo al sito ufficiale della prevendita di SUBBD.






