Bitcoin tiene i 66.000 ma crollano le altcoin: male ONDO, ENA e TON

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Christian Boscolo
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Situazione piuttosto singolare quella di oggi, con Bitcoin che tiene il livello dei 66mila dollari e rimane stabile mentre le altcoin cominciano a sanguinare pericolosamente.

L’immagine impietosa ricavata da Crypto Bubble fotografa un segmento altcoin in sofferenza dopo le buone performance dei giorni scorsi.

Male Fantom, ma anche Aptos, Toncoin, Celestia, Ena, ICP, Beam e Ordinals, con perdite nell’ordine del 4-5%.

Nulla di preoccupante, sia chiaro, ma anche il sintomo di un mercato che ancora non si fida pienamente, dopo i crolli dovuti alla guerra in Medio Oriente, che hanno bruciato miliardi di dollari.

In controtendenza con il mercato, troviamo invece la crypto Arweave, una gemma che vi avevamo segnalato tempo fa, e che dopo il crollo delle altcoin ha saputo reagire alla grande.

In una sola settimana è passata da 25 a 35 dollari, con un guadagno del 36%. Davvero eccezionale.

Che cosa fa Bitcoin?

Il grafico di Bitcoin ci consegna una criptovaluta in piena salute, che è salita nell’ultima settimana (+4,23%), nell’ultimo mese (+2,8%) e nell’ultimo anno (+138%). Per il momento il tanto temuto calo post halving non c’è stato con Bitcoin che si è mosso all’interno del range compreso tra i $60.000 e i $65.000, superati poi ieri.

Anche le turbolenze sono state minime, e il calo che abbiamo avuto venerdì scorso è facilmente attribuibile alle tensioni internazionali e non dipende dalla salute di BTC.

Come abbiamo visto anche in alcuni articoli di ieri, i miners non sono andati in sofferenza per due motivi. Il primo è che l’ATH (All Time High – il nuovo massimo) di Bitcoin è arrivato prima dell’halving, molto probabilmente per l’approvazione dell’ETF Spot su Bitcoin negli USA.

Il secondo è che gli Ordinals e le Runes hanno aumentato le commissioni da pagare per i blocchi, regalando ai miners guadagni aggiuntivi.

Insomma, situazione sotto controllo ma da monitorare attentamente, soprattutto in ambito internazionale, dove i venti di guerra potrebbero portare ulteriori ribassi.

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