Bitcoin scende sotto gli $80.000, cancellando i guadagni legati all’elezione di Trump. E adesso?
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Situazione sempre più complicata per la principale criptovaluta che ha visto il calo di valore intensificarsi durante le ore di negoziazione asiatiche, durante le quali è scesa sotto gli 80.000 dollari per la prima volta negli ultimi tre mesi.
Senza troppi giri di parole, si tratta di una drammatica inversione del rally post-elettorale che aveva spinto, il 20 gennaio – giorno dell’insediamento del presidente degli Stati Uniti Donald Trump – BTC a raggiungere il suo record di $109.241.
Al momento Bitcoin si scambia a $78.851, con un calo del 6,95% nell’arco delle ultime 24 ore e di addirittura di più del 24% nel confronto con 30 giorni fa.
Anche il mercato delle criptovalute nel suo complesso ha subito perdite, con Ethereum (ETH) in calo del 7,3%, Solana (SOL) in discesa del 7,1% e XRP in ribasso del 7,8%.

Il sentiment di mercato cambia a causa dell’incertezza economica
Questo calo evidenzia un netto cambiamento nel sentiment degli investitori. Il rally di Bitcoin dopo la vittoria elettorale di Trump era stato alimentato dall’ottimismo che la sua amministrazione avrebbe sostenuto il settore delle criptovalute, soprattutto dopo la sua promessa di rendere gli Stati Uniti la “capitale crypto del pianeta”.
L’entusiasmo si è però affievolito poiché i trader stanno rivalutando il contesto economico generale e attendono misure regolatorie concrete da parte dell’amministrazione.
“Considerando l’attuale contesto macroeconomico, non è sorprendente trovarci in questa situazione”, ha dichiarato Stefan von Haenisch, direttore del trading over-the-counter per l’Asia Pacifico presso la società di custodia cripto BitGo Inc. “Sebbene Trump sia percepito come favorevole alle criptovalute, gli investitori cercano azioni concrete, come la creazione di una riserva di Bitcoin o maggiore chiarezza normativa”.

Avversione al rischio nei mercati asiatici
Il calo di Bitcoin si inserisce in un contesto più ampio di avversione al rischio nei mercati asiatici.
Le borse della regione sono scese dopo che Trump ha annunciato nuovi dazi commerciali, tra cui un’imposta del 25% sulle importazioni da Canada e Messico a partire dal 4 marzo e un ulteriore dazio del 10% sui beni cinesi.
L’annuncio dei nuovi dazi da parte di Trump ha innescato un’ondata di vendite sui mercati asiatici, con gli investitori sempre più cauti nell’esporsi ad asset rischiosi. In Giappone, il Nikkei 225 ha subito un calo significativo, segno della crescente preoccupazione per l’impatto delle tariffe sulle esportazioni del Paese.
A Hong Kong, il mercato ha risentito del rallentamento della crescita cinese e delle tensioni commerciali in aumento, mentre in Cina lo Shanghai Composite ha chiuso in ribasso, con gli investitori intenti a valutare le conseguenze delle nuove misure sull’economia nazionale.

Le tariffe introdotte da Trump mirano a colpire partner commerciali strategici. A partire dal 4 marzo, le importazioni da Canada e Messico saranno soggette a un’imposta del 25%, una decisione che potrebbe avere ripercussioni importanti su settori chiave come l’auto e l’acciaio. Allo stesso tempo, un ulteriore dazio del 10% sui beni cinesi rappresenta un nuovo colpo per la seconda economia mondiale, già alle prese con una domanda globale in calo e una crisi persistente nel settore immobiliare.
Le criptovalute hanno subito un’ondata di vendite in linea con il sentiment negativo nei mercati azionari. Bitcoin, in particolare, ha risentito della crescente incertezza economica e della fuga degli investitori verso asset più sicuri, come il dollaro USA e i titoli di Stato.
L’effetto combinato delle politiche commerciali aggressive di Trump e delle condizioni economiche globali in deterioramento potrebbe continuare a pesare sia sulle azioni sia sul mercato cripto nei prossimi mesi.
A peggiorare la situazione di Bitcoin, i fondi negoziati in borsa (ETF) spot su BTC negli Stati Uniti hanno registrato il più grande deflusso giornaliero degli ultimi mesi, con investitori che martedì hanno ritirato oltre 1 miliardo di dollari.
Il calo della domanda di ETF ha aggravato la pressione di vendita su Bitcoin, aumentando le preoccupazioni sulla sua traiettoria a breve termine.
Livelli chiave di supporto e prospettive degli investitori
Con Bitcoin ora in ribasso di oltre il 25% rispetto al suo massimo storico, gli analisti stanno monitorando da vicino i livelli di supporto chiave.
Già nei giorni scorsi, diversi esperti avevano indicato i $73.000 come un livello di supporto. In questa direzione vanno le valutazioni di Ruslan Lienkha, chief of markets della piattaforma cripto YouHodler, che ha indicato i $70.000 come un potenziale livello minimo, pur avvertendo che il calo potrebbe non estendersi così in basso.
“Vedremo questo livello solo se il sentiment negativo dominerà i mercati azionari”, ha dichiarato Lienkha.
Nonostante il recente calo di Bitcoin, la presidenza di Trump ha già portato cambiamenti favorevoli all’industria delle criptovalute che potrebbero, nelle prossime settimane, restituire slancio a BTC. L’amministrazione del presidente repubblicano ha nominato funzionari apertamente pro-crypto in ruoli chiave, mentre la Securities and Exchange Commission (SEC) ha recentemente chiuso diverse indagini su aziende del settore.






