Bitcoin è in fuga dagli exchange – Cosa sta succedendo?

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Gaia Rossi
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Bitcoin

Il mondo crypto sta vivendo un momento di grande trasformazione nei modelli di trading. Questo cambiamento è evidente nel fatto che la quantità di Bitcoin presente sugli exchange ha raggiunto il livello più basso da dicembre 2017, ovvero da oltre cinque anni e mezzo.

Ma una minore offerta di crypto sulle piattaforme di trading riduce la quantità di Bitcoin che potrebbe essere liquidata nel mercato, oltre che l’offerta disponibile, facilitando l’aumento di prezzo di BTC in caso di crescita della domanda.

Le crypto e Bitcoin in particolare sono sempre associate all’idea di decentralizzazione e anche di autonomia. Quindi, questo dato potrebbe indicare un crescente interesse da parte dei trader verso il self custody, ovvero conservare personalmente le proprie crypto, anziché affidarle a terze parti come gli exchange.

Bitcoin in fuga dagli exchange

Stando a quanto riferito da Coinglass, il saldo di Bitcoin su tutti gli exchange era di 1,13 milioni di BTC al 9 maggio 2023, ovvero in calo di quasi il 15% dal 7 maggio 2023.

Questo rappresenta circa il 6% dell’offerta totale di Bitcoin, che al momento è di circa 18,8 milioni di BTC. L’ultima volta che il rapporto è stato così basso è stato nel dicembre 2017, quando la crypto ha toccato un massimo di quasi 20.000 dollari per moneta.

Invece i dati della piattaforma di analisi crypto Santiment mostrano che solo il 5,84% dell’offerta è detenuta negli exchange crypto.

I dati possono variare da una piattaforma all’altra a causa di potenziali cambiamenti nel modo in cui vengono identificati i wallet.

 

E visto che sempre più trader stanno decidendo di detenere i propri BTC, anziché tenerli negli exchange, ciò potrebbe essere dovuto al fatto che ci sia una crescente fiducia e interesse nei confronti della crypto come riserva di valore.

In un contesto di incertezza economica, sembra che sempre più persone vedano Bitcoin come un’opzione sicura per proteggere il proprio patrimonio o come una forma di copertura contro l’inflazione.

Ma questo fenomeno potrebbe anche essere stato provocato dallo scandalo di FTX. Infatti in seguito al crollo dell’exchange molti potrebbe non fidarsi delle piattaforme centralizzate, soprattutto se non le utilizzando attivamente per il trading.

Previsioni crypto contrastanti

Di recente l’ex dirigente di Goldman Sachs, Raoul Pal, ha espresso un’opinione ottimistica riguardo la direzione futura dei mercati crypto. Secondo le sue previsioni, il settore crypto supererà la fase ribassista in maniera molto più rapida rispetto a quanto avvenuto nel 2019, con una prospettiva di notevole crescita nel prossimo semestre.

Invece, non è lo stesso quanto è emerso nel sondaggio condotto da Goldman Sachs. Infatti è stata rivelata una marcata diminuzione dell’entusiasmo per le crypto tra gli investitori facoltosi, e questo risultato potrebbe essere attribuito alla turbolenta volatilità che il mercato ha vissuto nel corso dell’ultimo anno.

 

 

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

 

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