Università sudcoreana al lavoro per realizzare un carta d’identità su blockchain
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Secondo quanto riporta Segye Ilbo, l’Università ha dichiarato che utilizzerà i sistemi di identificazione che operano grazie alla tecnologia d’identità decentralizzata (DID). Si tratta dello stesso tipo di tecnologia, basata su Blockchain, che usa la polizia di stato per emettere le patenti di guida digitali.
L’università ha dichiarato che si servirà delle soluzioni DID offerte da Comin Information Systems, una startup blockchain con sede a Gwangju, una località vicina alla provincia meridionale di Jeolla. Comin ha già collaborato con l’Agenzia Nazionale per lo sviluppo del settore IT. Si tratta di un organo di governo al lavoro per l’adozione diffusa delle soluzioni DID in tutta la nazione.
L’università ha spiegato di essere la prima nella regione dell’Honam in Corea del Sud, nel sudest del paese, ad adottare le soluzioni DID al posto delle carte d’identità in plastica.
L’università statale di Jeonnam ha spiegato che il riconoscimento dell’identità tramite smartphone permetterà di proteggere le informazioni personali degli studenti. Ha anche detto di voler “fornire adeguati servizi amministrativi accademici”.
Il comunicato continua rivelando che la tecnologia blockchain potrebbe aiutare a “prevenire il furto e la contraffazione delle informazioni personali”, la perdita di dati sensibili e migliorare l’efficienza.
Gli studenti potranno usare un codice QR sull’app per registrarsi all’interno del campus. In questo modo sarebbe possibile comprovare la propria identità in biblioteche, negozi, sale di lettura e aule d’esame.
L’università ha specificato che, in un prossimo futuro, saranno introdotte anche altre “infrastrutture” compatibili all’interno del campus, una volta lanciato questo nuovo sistema.
Continua lo sviluppo delle identità su blockchain in Corea del Sud
Le soluzioni decentralizzate per il riconoscimento dell’identità sono già in uso in diversi settori in Corea del Sud e hanno fatto la prima apparizione nel 2020.
L’esercito si serve delle soluzioni sviluppate su blockchain per consentire alle forze dell’ordine di analizzare le informazioni biometriche, senza bisogno di documenti o certificati.
Le banche hanno capitanato l’adozione di questo nuovo sistema e sembrano intenzionate a sbarazzarsi dei tesserini di plastica. Lo scorso mese, una tra le maggiori banche commerciali del paese Woori Bank, ha dichiarato di voler iniziare a “promuovere l’emissione e l’uso di patenti di guida su telefono” ai propri clienti.
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