Tether sostiene di non essere coinvolta con Genesis Global e Gemini Earn. Ma c’è chi non si fida

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Sead Fadilpašić
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Fonte: AdobeStock / nito

Tether, la compagnia alle spalle della principale stablecoin USDT, ha negato di avere esposizioni nei confronti di Genesis Global Capital o Gemini Earn. Alcuni, però, si chiedono come sia possibile che una compagnia di dimensioni così grandi non sia in nessun modo coinvolta nei devastanti eventi che stanno stravolgendo il mondo crypto quest’anno.

La compagnia ha reso noto in un annuncio di stare “gestendo le operazioni come al solito” spiegando che:

“Viste le recenti notizie legate a Genesis oggi, Tether intende confermare che non ha alcun tipo di esposizione nei confronti di Genesis o Gemini Earn.”

Il valore di Tether, si legge, è garantito al 100% dalle sue riserve, inoltre, gli attivi usati come garanzia di valore superano le passività. Il portafoglio della compagnia comprende contanti, equivalenti dei contanti e buoni del Tesoro USA.

Si legge inoltre:

“È importante in periodi come questi sottolineare che queste riserve hanno dato prova di affidabilità e hanno dimostrato forte resilienza durante l’anno in cui il mercato si è confrontato con diversi cigni neri.”

La sessione dedicata ai prestiti di Genesis Trading, Genesis Global Capital, che appartiene a Digital Currency Group (DCG), a sua volta compagnia madre di Grayscale Investments, e anche l’exchange Gemini sono le ultime vittime dell’effetto a catena provocato dal fallimento di FTX.

Genesis ha annunciato mercoledì di dover interrompere il pagamento degli interessi associati ai prodotti di prestito, e vhr non emetterà nuovi prestiti. Mentre, a quanto pare, i servizi di trading e custodia crypto non sono stati interessati dalle nuove misure.

Poco dopo, Gemini ha dichiarato di dover interrompere l’erogazione dei profitti legati ai prodotti d’investimento Gemini Earn. Genesis offre servizi anche a Gemini, ma “Questo non avrà ripercussioni su nessun altro prodotto o servizio di Gemini” si legge.

Tuttavia, c’è chi ha dei dubbi riguardo le dichiarazioni fatte da Tether, evidenziando che, data la portata dell’effetto domino scatenato da Terra ed FTX, è praticamente impossibile restare illesi.

Adam Cochran, un ricercatore crypto e partner della compagnia di investimenti Cinneamhain Ventures, ha twittato che troppe compagnie hanno detto di non essere coinvolte nel crack di progetti altamente problematici come FTX, Terra, Celsius, Three Arrows Capital, e più di recente BlockFi.

“È matematicamente improbabile che tutti stiano dicendo la verità”

Altri sostengono che tutte queste compagnie che dichiarano di non avere alcun tipo di coinvolgimento, di fatto hanno un’esposizione indiretta, “che è di fatto un’esposizione”.

Inoltre, altri hanno continuato a dichiarare di essere tra quei casi “impossibili”, come Vlad Andrei, Fondatore e Managing Partner di Albaron Venuters, una compagnia di investimenti specializzata in capitali di rischio e progetti legati a fintech, blockchain, decentralizzazione, valute digitali e asset crypto.

Sta di fatto che la scorsa settimana Tether ha congelato 46,5 milioni di USDT detenuti da FTX, secondo le richieste dell’autorità che indaga sulla questione. Gli USDT si trovavano sulla blockchain Tron in un wallet di proprietà dell’exchange.

In quel momento, Andrei aveva anche dichiarato di “non avere alcun credito” nei confronti di FTX o della sua compagnia associata Alameda Research, e di essere “non esposto” nei confronti delle due compagnie.

Ma non è tutto, infattiTether potrebbe tornare ad avere delle beghe legali. Di recente, il Dipartimento di Giustizia USA ha riavviato le indagini a proposito della frode bancaria che ha coinvolto dei dirigenti della compagnia, agli esordi dell’attività legata alla stablecoin. La compagnia ha smentito la notizia, dicendo: “Si tratta di Bloomberg che ricicla vecchie notizie non vere. Rappresenta un altro esempio di giornalismo incompetente e di incapacità di separare i fatti dalle falsità”.

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