Prezzo di Pi Network in caduta libera: senza Binance, quale sarà il suo destino?
Disclaimer: le criptovalute sono una classe di asset ad alto rischio. Questo articolo è fornito a scopo informativo e non costituisce un consiglio di investimento. Potresti perdere tutto il tuo capitale.

Il prezzo di Pi Network (PI) non sembra arrestare la sua discesa malgrado le ultime notizie positive. Dopo aver infranto importanti livelli di supporto, adesso il prezzo è sceso sotto la soglia psicologica di 1 dollaro. Nelle 24 ore il calo è di oltre il 22%.
Viste queste premesse, la possibilità di una salvifica quotazione su Binance si fa sempre più lontana.
Secondo CoinGecko, il prezzo di Pi Network ha raggiunto il suo massimo storico (ATH) il 26 febbraio, toccando i 2,99 dollari circa una settimana dopo il lancio del mainnet. Adesso però, la moneta è scambiata in perdita di oltre il 69% rispetto al suo ATH.
Oggi, 21 marzo, Pi Network è quotato a 0,9 dollari. Alla luce delle attuali performance, lo scetticismo intorno al progetto persiste.
Sono sempre di più i membri della community crypto a considerare il progetto una truffa o uno schema Ponzi su larga scala.

Le accuse risultano ancora più pesanti considerando la portata di Pi Network, che in pochi giorni è entrato nella top 30 delle crypto per capitalizzazione di mercato.
Il team di Pi Network ha messo in campo alcune misure per contrastare le accuse di truffa. Gli utenti che hanno minato PI sono stati obbligati a completare la verifica KYC e trasferire i loro token verso la mainnet entro il 14 marzo. Secondo l’account ufficiale del progetto, il mancato rispetto di questa scadenza avrebbe comportato la perdita dei token.
Peccato che nel frattempo, alcuni utenti abbiano segnalato problemi tecnici che hanno impedito la migrazione dei token. Pare che dopo un iniziale trasferimento, PI siano tornati di nuovo all’app mobile dove era avvenuto in un primo momento il mining, caratteristica che ne aveva garantito il successo iniziale.
Le contraddizioni e la mancanza di comunicazioni chiare, insieme al paventato rischio di perdere gli asset hanno alimentato il panico tra alcuni utenti.
Ora la comunità crypto rimane divisa. Alcuni ritengono Pi Network un progetto ambizioso con un forte potenziale, mentre altri lo paragonano a uno schema piramidale, temendo che possa crollare come Terra (LUNA).
Pi Network sarà quotato su Binance?
Una delle domande principali rimane se PI sarà aggiunto a Binance. Una quotazione sul più grande exchange crypto darebbe legittimità al progetto e aiuterebbe a contrastare le accuse di truffa. Questo potrebbe spiegare i rigorosi requisiti KYC imposti agli utenti.
Di recente, Binance Square ha condotto un sondaggio per chiedere agli utenti se PI dovrebbe essere quotato. L’86% ha votato a favore. Il sondaggio si è chiuso il 27 febbraio, ma Binance non ha ancora dato informazioni in merito.

Di certo le possibilità PI venga quotato su Binance calano rapidamente alla luce del crescente scetticismo intorno al progetto.
Per il momento la maggiore criticità è rappresentata dalle difficoltà legate al trasferimento di PI dall’app verso i wallet. Se si trattasse solo di problemi tecnici, il team potrebbe affrontarli e rilasciare una dichiarazione ufficiale.
Per ora, i token che gli utenti non sono riusciti a trasferire rimangono su Pi Network.
Uno dei maggiori critici del progetto è il CEO di Bybit, Ben Zhou, che in più occasioni ha definito il progetto una truffa. L’exchange ha dichiarato pubblicamente che non quoterà il token.
I dubbi degli investitori in attesa dello sblocco dei token PI
Secondo Piscan, circa 88 milioni di token PI saranno sbloccati a marzo.
Di solito questo tipo di eventi è visto negativamente dagli investitori dal momento che tende a diluire il valore reale dei token in proprio possesso. Una misura attuata per contrastare gli effetti inflazionistici del rilascio di token è il burning.
Burning che di fatto è stato promesso dal team di Pi Network, ma sul quale pesano parecchie incognite. Sono previsti due eventi di burning a breve termine, uno da 118 milioni di token ad aprile e 182 milioni a maggio. Rimangono però i dubbi rispetto alla possibilità di includere in questo processo anche i token degli utenti che non hanno verificato la loro identità.

Montano altri dubbi anche sul fronte dei finanziatori alle spalle del progetto. Uno dei primi sostenitori del progetto (definiti “pionieri”) sostiene che tra i finanziatori di Pi Network ci siano 137 Ventures, Ulu Ventures e Designer Fund.
Peccato però che solo 137 Ventures abbia pubblicamente riconosciuto il coinvolgimento, cosa che le altre società non hanno fatto.
La mancanza di trasparenza rimane una delle principali problematiche di Pi Network. Fino a oggi il team non ha affrontato di petto le accuse mosse contro il progetto.
Gli utenti di Reddit ipotizzano che Pi Network possa aver ricevuto finanziamenti per 15 milioni di dollari già nella prima settimana di attività da parte degli investitori. Cifra che però non è stata confermata e si basa su stime.

L’opacità rispetto all’entità dei finanziamenti e della loro provenienza solleva parecchi dubbi. A complicare le cose si mette anche l’assenza di una roadmap chiara. Per il momento, il cambio di rotta è rappresentato dalla possibilità che Binance decida di quotare PI.
Se Binance rifiutasse di quotare PI, la fiducia nei confronti di Pi Network potrebbe crollare in maniera pericolosa.






