Mercato criptovalute in verde: volano Solana, Ripple XRP e Bitcoin
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La causa civile contro i dirigenti di Ripple era in corso da dicembre 2020. Si tratta della terza vittoria consecutiva per Garlinghouse, Larsen e Ripple, dopo la sentenza di luglio 2023 che stabiliva che “XRP non è un titolo” e la successiva decisione di ottobre di respingere la richiesta di appello della SEC.
Anche in questo caso non siamo di fronte alla parola fine nella causa tra Ripple e la SEC ma la notizia è stata comunque accolta con ottimismo dai mercati.
Chi guadagna di più?
Come spesso accade in questi casi, alcune criptovalute hanno avuto un maggior vantaggio rispetto ad altre per alcuni fattori contingenti. XRP guadagna oggi oltre il 6% e tocca quota 0,51 dollari, segnando un guadagno del 10% dall’inizio dell’anno.
Anche Bitcoin si muove di 4 punti percentuali, che diventano 9% in una settimana ma anche +53% dall’inizio dell’anno. Nel momento in cui scriviamo è a 29.382 dollari.
Ma a guadagnare più di tutti oggi è Solana con un +11% che diventa +23% se sommiamo i guadagni della settimana. Solana recupera così gran parte delle perdite dell’ultimo anno che adesso sono limitate a un -9%.
A guidare il rally di SOL sono soprattutto le notizie che arrivano dagli USA con la decisione di non vendere in massa i SOL detenuti dall’exchange FTX che come sappiamo dopo il fallimento sta cercando di risarcire i clienti.
I SOL saranno dunque messi in staking per generare rendimenti, scongiurando il pericolo che un’offerta così importante potesse abbassarne il prezzo.
Solana ha pagato a inizio anno il suo rapporto privilegiato con FTX ma rimane uno dei layer 1 più promettenti nel panorama Blockchain.
Nonostante la concorrenza di player importanti come Aptos e Ton, per citare i più recenti, ma anche di Avalanche e Cardano, al momento sembra essere la sola blockchain in grado di dare garanzie di affidabilità, costi e scalabilità, che gli altri non riescono a fornire.
Analisi tecnica Bitcoin: previsioni di prezzo
Approfondendo l’analisi tecnica, il grafico a 4 ore di BTC offre spunti significativi. Analizziamo i livelli e gli indicatori vitali:
Livelli di prezzo chiave di BTC
Il punto di snodo per il Bitcoin si trova a 28.723,92 dollari. Al rialzo, le resistenze sono tracciate a 29.441,95 dollari, seguite da 30.124,08 dollari e da 30.842,11 dollari.
Al contrario, se l’asset dovesse scendere, il supporto immediato si troverebbe a 27.969,98 dollari, con i successivi supporti a 27.251,95 dollari e 26.480,07 dollari.
Indicatori tecnici
L’indice RSI (Relative Strength Index) si attesta attualmente a 78. Questo valore elevato indica uno scenario di ipercomprato, suggerendo cautela ai trader. In genere, un RSI superiore a 50 è un segnale di slancio rialzista.
Il MACD (Moving Average Convergence Divergence) presenta un quadro diverso. Sebbene la linea MACD si trovi a 44,6000, rimane al di sotto della linea di segnale, fissata a 349,2000, indicando un potenziale ribasso nel breve termine.
Per quanto riguarda la 50 EMA (50-Day Exponential Moving Average), è quotata a 28.023,84 dollari. Con Bitcoin scambiato al di sopra di questo livello, la tendenza a breve termine è rialzista.
Cosa dobbiamo aspettarci?
Abbiamo già assistito a simili momenti di euforia nelle prime due vittorie di Ripple, sempre parziali, e il mercato ha sempre ritracciato nei giorni successivi. Difficile pensare che questa volta possa essere diverso fino a quando non avremo una decisione definitiva.
Importante sottolineare che la la causa Ripple vs SEC interessa soprattutto il mercato delle altcoin, attualmente in grande sofferenza, mentre Bitcoin si è da tempo tirato fuori da questa querelle. BTC corre ormai da solo e su di lui non pende nessuna Spada di Damocle, anzi.
L’approvazione dell‘ETF Spot su Bitcoin, dato ormai per certo da quasi tutti gli analisti, potrebbe innescare una corsa al rialzo importante.
Chi credeva che il mercato avesse già prezzato l’arrivo dell’ETF si è infatti dovuto ricredere dopo aver visto il balzo di BTC quando è circolata la fake news sul rilascio dell’ETF nei giorni scorsi.
La voglia di esplodere, dopo un inverno crypto severo e mai così lungo, sembra tangibile. A remare contro ci sono però i venti di guerra e una situazione economica fragile che sembra ormai di portata mondiale visto che interessa USA, Cina, Russia e in parte anche l’Europa con una Germania che non è mai stata così debole.