Mentre tutti pensano all’ETF Spot di Bitcoin… la blockchain di BTC si ferma per 2 ore!
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Oggi, dunque, non si parla di altro. Ma noi vogliamo rappresentare un’eccezione.
Di recente, infatti, c’è stata un’insolita parentesi temporale che ha catturato l’attenzione di diversi analisti. Qualche giorno fa, infatti, si è verificata una distanza di conferma tra due blocchi di Bitcoin di ben 2 ore:
Timestamp Blocco n824717: 06:51
Timestamp Blocco n824718: 08:53
Che cos’è successo? Ci sono dei problemi sulla blockchain di Bitcoin? Per fortuna no. Nonostante l’evento sia piuttosto raro, un delta così ampio non rappresenta alcun errore o problema nella catena.
Per capire meglio che cosa c’è dietro a questa breve odissea temporale, dobbiamo immergerci nel mondo del mining di Bitcoin.
Come funziona il mining
Il calcolo del mining è un processo di Brute forcing, ovvero un approccio che consiste nell’effettuare tentativi sistematici o forzati, senza una strategia particolare, al fine di trovare una soluzione.
Questo significa che si stanno facendo molteplici tentativi per individuare il “nonce” corretto, senza una formula magica o una guida diretta, ma attraverso una ricerca sistematica.
Il mining si fonda sul concetto di “Puzzle Friendliness”, dove non è fattibile accelerare il calcolo o adottare strategie specifiche. L’approccio più efficiente consiste nel testare tutti i possibili tentativi fino a individuare quello corretto.
La potenza di calcolo totale della rete, la difficoltà e la probabilità sono fattori chiave in questo processo. La Network Difficulty è l’elemento che regola la Timechain, consentendo di stabilire che il tempo medio di generazione di un blocco Bitcoin è di circa 10 minuti.
La difficoltà si adatta in base all’andamento della potenza di calcolo totale (hashrate) della rete, ma questa regolazione avviene ogni 2016 blocchi, approssimativamente ogni due settimane.
Se, in questo intervallo, di ogni blocco è stato fatto il mining e data la conferma in meno di 10 minuti, la difficoltà aumenterà; se invece ha richiesto più tempo, la difficoltà diminuirà.
Allora, perché questo blocco specifico ha richiesto così tanto tempo per essere confermato? La spiegazione si trova nella… casualità. In circostanze estreme come questa, la casualità può influenzare positivamente o negativamente, rallentando la ricerca del nonce necessario da parte del pool o dei singoli miner.
Il “nonce” in Bitcoin è un elemento fondamentale del processo di mining delle criptovalute. Il termine “nonce” deriva dall’espressione “number only used once” (numero utilizzato una sola volta) e rappresenta un numero che i miners di Bitcoin aggiungono ai dati del blocco durante il processo di mining.
Nel contesto del mining di Bitcoin, il lavoro dei miners consiste nel trovare un valore nonce che, quando usato in combinazione con i dati del blocco e passato attraverso l’algoritmo di hash (in Bitcoin si utilizza l’algoritmo SHA-256), produce un hash del blocco che soddisfa certi criteri prestabili
L’obiettivo fondamentale della Timechain di Bitcoin è mantenere una media nel suo intervallo di 10 minuti per blocco. Anche se a volte si verificano casi eccezionali come questo, la robustezza e la resilienza della rete rimangono intatte, assicurando che la blockchain continui a prosperare.
Il mining diventa democratico
Come abbiamo visto, il mining di Bitcoin non è un processo alla portata di tutti, sia in termini di investimenti economici sia di know how necessario.
Questo però non significa che anche un piccolo investitore non possa cercare di trarre profitto dall’operazione, grazie a un progetto come Bitcoin Minetrix, la cui prevendita ha già superato gli 8 milioni di dollari.
Ma che cos’ha suscitato tante entusiasmo nei trader? Indubbiamente l’innovativo sistema stake-to-mine che, oltre a fornire un APY di staking dell’86%, è studiato per assicurare ricompense frutto del cloud mining di Bitcoin.
Sfortunatamente, finora, il cloud mining ha sviluppato una reputazione poco lusinghiera. Una rapida ricerca online rivela innumerevoli storie di utenti “bloccati” in contratti di cloud mining che in realtà non forniscono le ricompense promesse.
Ciò che rende diverso Bitcoin Minetrix è che tutto avviene in modo trasparente. L’esclusivo contratto intelligente stake-to-mine gestisce tutti i crediti e l’allocazione del cloud mining sulla blockchain, con gli utenti che personalizzano dettagli come la durata del mining attraverso la propria dashboard.
In sintesi, il progetto consente agli utenti di ricevere premi per il mining di Bitcoin semplicemente mettendo in staking i token BTCMTX. Questo protocollo innovativo rende effettivamente il mining di Bitcoin accessibile a chiunque, superando barriere tipiche come costose attrezzature e spese elevate per l’elettricità.
Implementando un sistema di staking semplice, chiunque può acquisire capacità di cloud mining e guadagnare BTC passivamente senza utilizzare effettivamente un impianto di mining.
Come funziona
Mettendo in staking i token si generano crediti di mining, che garantiscono l’accesso all’hash power del cloud mining. Adottando un approccio basato sul cloud, dunque, Bitcoin Minetrix apre il redditizio mining di Bitcoin a una gamma molto più ampia di utenti.
Sebbene non sia ancora stato lanciato formalmente, il progetto ha già raccolto l’impressionante cifra di 8,2 milioni di dollari in una “rovente” fase di prevendita ancora in corso. Con un soft cap di 15 milioni di dollari, gli investitori interessati hanno ancora tempo per entrare prima del lancio ufficiale.
Se si considerano le spese necessarie per l’hardware di mining – che superano i 10.000 dollari all’anno – e le astronomiche bollette elettriche (che crescono con l’aumento delle difficoltà di mining), non è difficile comprendere come un’alternativa come Bitcoin Minetrix sia da tenere nella massima considerazione.






