Le migliori alternative a Ethereum e Solana: tre layer-1 in grande crescita

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Lucio Prosperi
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Le blockchain Layer-1 (L1) rappresentano la base fondamentale dell’ecosistema delle criptovalute. In sostanza, sono la rete principale in cui avvengono tutte le transazioni e vengono verificate attraverso un processo di consenso (Proof of Work o Proof of Stake).

Ogni blockchain di tipo Layer-1 è progettata per garantire la sicurezza, la decentralizzazione e l’affidabilità delle transazioni. Inoltre sono responsabili non solo della validazione delle transazioni ma anche della gestione e della registrazione permanente, creando un registro pubblico immutabile.

Caratteristiche delle blockchain Layer-1

Ogni blockchain Layer-1 è un sistema autonomo che può operare in modo indipendente, senza necessità di appoggiarsi a un’altra blockchain. Queste reti sono tipicamente responsabili dell’elaborazione delle transazioni e del loro “settlement”, ovvero la finalizzazione dei trasferimenti di valore.

In queste blockchain, le transazioni sono convalidate dai partecipanti alla rete e generalmente richiedono commissioni in una valuta nativa del protocollo stesso. Ad esempio, su Ethereum le commissioni di transazione sono pagate in ETH, mentre su Solana vengono pagate in SOL.

Abbiamo citato Ethereum e Solana perché sono le due principali blockchain Layer-1. Si differenziano per le tecnologie sottostanti e le specifiche soluzioni che sono in grado di offrire.

  • Ethereum, lanciata nel 2015, è stata una delle prime blockchain a introdurre i contratti intelligenti (smart contracts), che consentono l’esecuzione automatica di contratti digitali senza l’intervento di intermediari. Questo ha aperto la strada per le DApp (applicazioni decentralizzate), creando un nuovo ecosistema di applicazioni su blockchain. Tuttavia, Ethereum ha anche evidenziato alcuni limiti, come la scalabilità, ovvero la velocità.
  • Solana, progettata per offrire una velocità di transazione molto alta, ha cercato di risolvere il problema della lentezza e dei costi elevati che Ethereum ha incontrato, ma anch’essa ha dovuto affrontare sfide legate alla sua centralizzazione e alla sicurezza.

Il problema della scalabilità nelle blockchain

Uno dei principali ostacoli che le blockchain Layer-1 tradizionali devono infatti affrontare è la scalabilità. Man mano che cresce il numero di utenti e di transazioni sulla rete, il processo di convalida diventa più lento e costoso. Questo accade perché, affinché una blockchain mantenga la sua sicurezza e decentralizzazione, deve assicurarsi che ogni nodo partecipante verifichi e registri ogni transazione.

Durante periodi di alta domanda, come quelli visti nei momenti di maggiore adozione delle criptovalute (per esempio, durante il boom delle prevendite di meme coin o degli NFT), le blockchain possono essere “sovraccaricate”, il che porta a tempi di conferma più lunghi e commissioni di transazione più alte, rendendo l’uso della rete meno conveniente.

Ethereum ha cercato di affrontare questi problemi con l’implementazione di Ethereum 2.0 e con Pectra, aggiornamenti che hanno introdotto il Proof of Stake (al posto del tradizionale Proof of Work) e pensati per migliorare la scalabilità tramite sharding, una tecnica che suddivide il carico di lavoro in più frammenti (shards), permettendo alla rete di processare più transazioni contemporaneamente.

Le soluzioni proposte dalle nuove blockchain Layer-1

Le blockchain più vecchie, pur essendo sicure e decentralizzate, incontrano difficoltà nel gestire grandi quantità di transazioni in tempi rapidi senza compromettere la performance o aumentare in modo esorbitante le commissioni. Per questo motivo, molti dei progetti blockchain più recenti, come Sui, Sei e Aptos, si sono concentrati sin dall’inizio sul miglioramento della scalabilità. Ognuno di questi progetti ha sviluppato soluzioni innovative per affrontare le sfide della velocità, della latenza e dei costi delle transazioni.

Sui: Proof of History e Move

Sui è una blockchain che si distingue per l’adozione del Proof of History (PoH), un meccanismo di consenso innovativo che aiuta a migliorare la scalabilità riducendo i tempi di conferma delle transazioni. Invece di fare affidamento sul tradizionale approccio di consenso sequenziale, in cui ogni transazione deve essere verificata e validata da tutti i nodi della rete, PoH consente ai nodi di convalidare eventi in modo indipendente, utilizzando una “storia” di eventi che può essere verificata da chiunque senza dover ricontrollare ogni singola transazione. Questo approccio riduce drasticamente il carico di lavoro per i nodi e accelera il processo di validazione delle transazioni.

Inoltre, Sui utilizza un linguaggio di programmazione chiamato Move, originariamente sviluppato per il progetto Diem (ex Libra) di Facebook, che è stato ottimizzato per l’esecuzione di transazioni in blockchain. Move è progettato per essere altamente sicuro ed efficiente, riducendo il rischio di errori e vulnerabilità ma, soprattutto, per essere in grado di eseguire transazioni in modo rapido e con un consumo ridotto di risorse.

Questo linguaggio consente agli sviluppatori di creare smart contract leggeri, riducendo il sovraccarico della rete e migliorando la velocità delle operazioni. Complessivamente, la combinazione di PoH e Move permette a Sui di scalare in modo più efficiente rispetto alle blockchain tradizionali.

Aptos: Esecuzione parallela

Aptos si distingue per l’adozione di una tecnologia chiamata Parallel Execution, che è alla base della sua capacità di gestire migliaia di transazioni al secondo. Tradizionalmente, le blockchain elaborano le transazioni in sequenza, un processo che può rallentare notevolmente la rete quando ci sono molti utenti o transazioni simultanee. Invece, Aptos consente l’esecuzione parallela delle transazioni, ovvero la rete può processare più transazioni contemporaneamente, senza che debbano essere eseguite in ordine sequenziale.

Questa innovazione migliora drasticamente la velocità della rete, consentendo di elaborare molte più transazioni al secondo (TPS) rispetto alle blockchain tradizionali. La capacità di eseguire transazioni in parallelo riduce anche i costi di transazione, poiché viene distribuito meglio il carico di lavoro tra i nodi della rete, rendendo l’intero sistema più efficiente. Aptos mira a fornire un’infrastruttura che non solo è scalabile, ma anche sicura e decentralizzata, risolvendo uno dei principali problemi di Ethereum, che ha avuto difficoltà a bilanciare scalabilità e sicurezza in modo ottimale.

Sei: Focus sulla DeFi con Proof of Stake

Sei è un altro progetto innovativo che mira a risolvere i problemi di scalabilità ma con un focus particolare sulle applicazioni DeFi. Utilizza un meccanismo di consenso basato sul Proof of Stake (PoS), un’alternativa più ecologica e scalabile rispetto al Proof of Work (PoW), utilizzato da Bitcoin ed Ethereum (prima del passaggio a Ethereum 2.0).

Con Proof of Stake, i validatori della rete non devono risolvere complicati problemi matematici (come nel PoW) ma vengono scelti in base alla quantità di token che possiedono e sono disposti a “mettere in gioco” come garanzia. Questo approccio riduce il consumo energetico e permette alla rete di convalidare le transazioni in modo più rapido ed efficiente. Inoltre, Sei è ottimizzata per ridurre la latenza nelle transazioni, un aspetto cruciale per applicazioni DeFi ad alta velocità, che richiedono operazioni rapide e basse commissioni per essere competitive.

Le ottimizzazioni nella progettazione di Sei le permettono di gestire grandi volumi di transazioni, tipici delle applicazioni DeFi, dove le transazioni devono essere elaborate rapidamente per facilitare il trading, il prestito e altre operazioni finanziarie.

Verso una nuova era di scalabilità nelle blockchain

In sintesi, Sui, Sei e Aptos stanno cercando di risolvere il problema della scalabilità in modi innovativi, ognuno con un approccio differente. Questi progetti, dunque, potrebbero rappresentare il futuro delle blockchain scalabili, in grado di gestire milioni di transazioni al secondo senza compromettere la decentralizzazione o la sicurezza, risolvendo uno dei problemi più critici che hanno afflitto le blockchain tradizionali come Ethereum.

Se riusciranno a mantenere le promesse di scalabilità, velocità e sicurezza, potrebbero cambiare radicalmente il panorama delle criptovalute e delle applicazioni decentralizzate.

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