Il pessimismo attanaglia il mercato: I deflussi sono inarrestabili
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Il mercato delle criptovalute sta vivendo un periodo di forte pressione, caratterizzato da un sentiment generale ribassista e da deflussi significativi di capitali.
Nell’ultimo mese, i prelievi dai prodotti di investimento legati alle criptovalute hanno raggiunto un totale di 4,75 miliardi di dollari, di questi, 876 milioni ritirati solo nell’ultima settimana. Lo dimostrano i dati di CoinShares che identificano la violenta ondata di pessimismo dovuta a fattori contingenti e macroeconomici.
La situazione non è meno complessa sul mercato crypto che continua a subire le stesse sollecitazioni del mercato degli asset ad alto rischio. Bitcoin ed Ethereum sono tra i principali perdenti e i livelli di prezzo attesi potrebbero azzerare i guadagni di una grossa fetta di trader entrati durante l’ultimo rally di BTC.
I veicoli di investimento legati alle crypto continuano a perdere capitali
Secondo l’analisi di CoinShares, il totale degli asset gestiti (AUM) dai veicoli di investimento collegati alle crypto e quotati in borsa è sceso adesso a 142 miliardi di dollari. Il comparto ha perso oltre 39 miliardi di dollari e toccando il livello più basso da novembre 2024.
Gli investitori statunitensi si sono dimostrati i principali artefici di questa ondata di vendite, contribuendo con 922 milioni di dollari ai deflussi. In contrasto con regioni come Svizzera, Canada e Germania che hanno registrato afflussi moderati, suggerendo un atteggiamento più ottimista in alcune aree.
Gli asset più colpiti
Bitcoin è stato l’asset più colpito, i deflussi settimanali sono stati 756 milioni di dollari, seguito da Ethereum, Tron e Aave, che hanno subito perdite significative.
Nello stesso periodo, però, ci sono stati asset che hanno registrato afflussi verso i prodotti derivati, tra i migliori performer si contano Solana, XRP e Sui.
Non solo gli ETF hanno perso capitali, anche i prodotti negoziati in borsa (ETP) legati agli asset su blockchain hanno subito deflussi, segnalando la persistente cautela tra gli investitori.
I catalizzatori del pessimismo che attanaglia i mercati
Il mercato crypto e quello dei suoi derivati continua a seguire l’andamento degli asset ad alto rischio, riflettendo i timori dei trader. La maggiore prudenza sta deviando i capitali verso investimenti a basso rendimento ma più sicuri.
A determinare questo clima di incertezza concorrono diversi fattori. Primo tra tutti il clima di tensione sul fronte della politica economica di Trump.
Le crescenti tensioni sui dazi imposti ai principali partner commerciali degli Stati Uniti, Canada, Messico e Cina, continuano a scuotere i mercati, provocando un’ondata di vendite tra gli asset più rischiosi.
L’approccio aggressivo di Trump in materia di commercio ha alimentato i timori di un rallentamento economico, contribuendo a un calo generalizzato del mercato che ha cancellato 4.000 miliardi di dollari dal picco dell’S&P 500 del mese scorso.

Il legame indissolubile tra Bitcoin e mercati finanziari
L’S&P 500 ha cancellato tutti i guadagni accumulati dalla rielezione di Trump il 5 novembre, registrando un calo di quasi 3% in questo periodo. Il settore crypto ha seguito la stessa traiettoria negativa, Bitcoin è in calo del 3,4% a 79.415 dollari ed Ethereum in forte discesa del 9,4% a 1.963 dollari. Anche XRP ha perso il 6,5%, mentre Dogecoin è sceso del 10%.
Ruslan Lienkha, responsabile dei mercati presso YouHodler, ha fatto riferimento ai fattori economici generali che stanno influenzando il sentiment del mercato.
“Il pessimismo ha preso il sopravvento sul mercato azionario statunitense e le preoccupazioni per una possibile recessione stanno aumentando”, ha affermato. “Considerando questi fattori, l’attuale fase di consolidamento potrebbe trasformarsi in un mercato ribassista di medio termine.”
Lienkha ha anche sottolineato che il mercato crypto rimane strettamente legato ai mercati finanziari tradizionali.
“Il mercato crypto difficilmente prospererà se quello azionario subirà una correzione significativa o un crollo”, ha spiegato. “Sebbene Bitcoin abbia il potenziale per diventare un asset di copertura in futuro, al momento è percepito dagli investitori come un asset ad alto rischio, spesso reagendo al sentiment del mercato ancora più intensamente rispetto ai mercati finanziari tradizionali.”
La Strategic Bitcoin Reserve non basta a calmare i mercati, le vendite continuano
Gli investitori restano cauti a causa delle incertezze sulla politica monetaria degli Stati Uniti. In particolare, molti si sono detti delusi dalla Strategic Bitcoin Reserve annunciata dall’amministrazione, che si basa esclusivamente sul mantenimento dei Bitcoin sequestrati, senza nuovi acquisti. Questo ha portato a un classico fenomeno di “sell the news”, che ha aggiunto ulteriore pressione ai prezzi delle crypto.
Le whale iniziano ad accumulare Bitcoin
Quando il mercato crolla c’è sempre chi riesce a cogliere opportunità d’acquisto. La recente volatilità del prezzo di Bitcoin è stata strettamente legata all’attività delle whale e degli investitori istituzionali, i grandi detentori hanno effettuato movimenti importanti negli ultimi sei mesi.
Secondo Santiment, i wallet che detengono 10 o più BTC hanno ridotto leggermente le loro partecipazioni da metà febbraio a inizio marzo, contribuendo al recente calo del mercato.
Dal 3 marzo, però, questi grandi investitori hanno invertito la tendenza, accumulando nuovamente circa 5.000 BTC nei loro wallet.
Sebbene i prezzi non abbiano ancora rispecchiato questa attività di acquisto, gli analisti suggeriscono che, se l’accumulazione continuerà, la seconda metà di marzo potrebbe vedere un’inversione positiva del mercato.
Bitcoin affronta una settimana cruciale
In questo frangente Ryan Lee, capo analista di Bitget Research, prevede una settimana determinante per Bitcoin.

In una nota condivisa con Cryptonews.com, ha identificato l’area tra 70.000 e 75.000 dollari come una zona di supporto chiave, con una resistenza compresa tra 85.000 e 87.000 dollari.
Una discesa sotto i 77.000 dollari potrebbe spingere BTC verso il range 70.000-72.000 dollari, mentre un rimbalzo da 75.000 dollari potrebbe riportare il prezzo tra 80.000 e 85.000 dollari.
Si aspetta che Bitcoin si stabilizzi intorno agli 83.000 dollari tra il 18 e il 19 marzo, a seconda del sentiment di mercato e di fattori esterni come le notizie normative e il prossimo meeting della Federal Open Market Committee (FOMC).
Ethereum, invece, si muove in un ampio range compreso tra 1.700 e 2.500 dollari. Se Bitcoin dovesse indebolirsi, ETH potrebbe scendere fino a 1.714-1.800 dollari, mentre un mercato più forte potrebbe spingerlo verso 2.300-2.500 dollari. I principali fattori che influenzano Ethereum includono i flussi netti degli ETF e il sentiment generale del mercato crypto.






