I rialzi dei tassi della Fed frenano Bitcoin ed Ethereum
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Crollo di Bitcoin ed Ethereum
Nell’arco della notte Bitcoin è precipitato del 2%, scivolando al livello di 28.549 dollari. Questo ribasso ha influenzato l’intero mercato crypto, che ha registrato un calo del 1,7% nel suo market cap, equivalenti a quasi 20 miliardi di dollari, stando a quanto riferito da CoinGecko.
Anche il valore di Ethereum sta affrontando delle difficoltà nel mantenere il supporto a 1.800 dollari. La crypto è crollata dell’1,5% nel corso delle ultime 24 ore e adesso sta scambiando al livello di 1.795 dollari.
Nel contesto del mercato azionario, l’indice S&P 500 ha proseguito il suo declino iniziato martedì, registrando un ribasso dello 0,76%.
L’indice del dollaro (DXY) rispetto alle altre valute ha guadagnato lo 0,54% nel corso di questa settimana, riflettendo le attese relative alle decisioni della Federal Reserve in merito ai tassi di interesse. Questo indice ha raggiunto un picco di un mese nella giornata di ieri.
Fed e la lotta all’inflazione
Stando alle parole della Fed, la lotta all’inflazione rimane una sfida irrisolta. Nel corso della riunione sui tassi di interesse dello scorso mese, la Fed aveva innalzato il tasso di riferimento a un massimo di 22 anni, collocando il tasso di interesse tra il 5,25% e il 5,50%. Questa mossa aveva sorpreso molti, visto che si attendevano che tale aumento fosse uno degli ultimi.
La Fed aveva infatti già intrapreso una serie di aumenti aggressivi partendo dallo zero percento nel marzo 2022, con l’obiettivo di arginare l’inflazione.
I crescenti tassi d’interesse stabiliti dalla banca centrale costituiscono uno dei principali fattori che hanno frenato l’aumento degli asset rischiosi, tra cui le azioni e le crypto.
Questo aumento dei costi di finanziamento ha un effetto restrittivo sulla crescita economica e orienta gli investitori verso opzioni più sicure, come ad esempio i Treasury USA. Tale misura rappresenta anche uno degli strumenti fondamentali a disposizione della Federal Reserve per contenere l’aumento dei costi per i consumatori.
Le ultime note tratte dalla riunione della Federal Reserve dimostrano che il comitato decisionale della banca centrale mantiene un forte interesse nei confronti dei rischi legati all’inflazione. Inoltre, il documento ha indicato una prospettiva ottimistica per il settore dell’occupazione, con un incremento delle opportunità lavorative e un tasso di disoccupazione contenuto.
Dopo la pubblicazione di queste informazioni, le aspettative di un aumento dei tassi d’interesse nel mercato sono cresciute. Secondo l’indicatore FEDWatch del CME, gli operatori hanno aumentato la probabilità di un incremento dei tassi dal 10% al 13,5%.
L’indicatore FEDWatch del CME. Fonte: CME Group.
Il comunicato ha aggiunto che la Federal Reserve potrebbe considerare l’adozione di politiche “appropriate per ricondurre l’inflazione al 2% nel lungo termine”.
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