GENIUS Act: Trump chiede una corsia preferenziale senza ritardi dal Congresso
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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto alla Camera dei Rappresentanti di approvare al più presto il GENIUS Act senza alcuna modifica. Ha invitato i parlamentari a consegnare il disegno di legge sulla sua scrivania “il prima possibile”.
In un post pubblicato giovedì su Truth Social, Trump ha celebrato l’approvazione del disegno di legge da parte del Senato. Nello stesso post ha scoraggiato qualsiasi tentativo di ritardare o modificarlo.

“Il Senato ha appena approvato un disegno di legge incredibile che renderà l’America il leader indiscusso negli asset digitali,” ha scritto. “Portatelo sulla mia scrivania, SUBITO — NESSUN RITARDO, NESSUNA MODIFICA.”
L’invito alla rapidità è arrivato il giorno dopo che il Senato ha approvato il GENIUS Act con 68 voti favorevoli e 30 contrari. Durante la seduta di votazione ben 18 democratici si sono uniti alla maggioranza dei repubblicani.
L’acronimo sta per Guiding and Establishing National Innovation for US Stablecoins Act, il disegno di legge rappresenta il primo grande tentativo del Congresso di definire una normativa chiara per le stablecoin, ovvero i token crypto ancorati al dollaro statunitense.
Il GENIUS Act potrebbe portare vantaggi personali a Trump. Conflitto d’interesse sotto la lente d’ingrandimento prima del dibattito alla Camera
Ora la partita passa alla Camera che dovrebbe esaminare la proposta, dove i repubblicani detengono una maggioranza risicata. Anche se si suppone che la leadership del partito Repubblicano sosterrà il disegno di legge, restano tensioni palpabili tra le parti coinvolte.
Già durante la prima votazione di maggio, Il GENIUS Act era stato bocciato al Senato. A sollevare dubbi è il conflitto d’interesse che deriva dai rapporti di Trump con l’industria crypto.
La senatrice Elizabeth Warren, una delle voci più critiche contro l’approvazione della legge, ha manifestato forte dissenso.
Ha accusato apertamente il presidente e la sua famiglia di stare facendo in modo di guadagnare “centinaia di milioni” di dollari se il disegno di legge diventerà legge.
Secondo quanto noto, la stablecoin USD1 di Trump ha generato 57 milioni di dollari lo scorso anno.
Nonostante le polemiche, diversi democratici riconoscono l’urgenza di regolamentare il settore delle stablecoin in piena crescita.
Il senatore Mark Warner, seppure resti critico riguardo le implicazioni delle attività crypto di Trump, ha sostenuto che gli Stati Uniti non possono permettersi di restare indietro mentre altri Paesi avanzano nelle politiche sugli asset digitali.
Il comparto crypto chiede l’approvazione della normativa nonostante il clima di incertezza
Se la Camera approverà il GENIUS Act, verrà creato un sistema federale di licenza per gli emittenti di stablecoin. Ogni token dovrà essere garantito interamente con un rapporto 1:1 in dollari statunitensi.
Inoltre, il disegno di legge limiterà l’uso delle riserve, consentendole solo per riscatti e investimenti a basso rischio come i repo del Tesoro. Cioè si limiterà ad attività cosiddette in pronti contro termine che il Tesoro emette per gestire esigenze di cassa in un periodo di tempo limitato.
Sono previsti anche controlli antiriciclaggio e tutele basilari per i consumatori.
Una volta approvato dalla Camera, il disegno di legge passerebbe a Trump per la firma definitiva.
Le principali aziende crypto hanno accolto con favore la legge. Molte hanno investito milioni di dollari in attività di lobbying a Washington per influenzare la direzione della normativa sugli asset digitali. I critici sostengono però che la legge lascia importanti lacune.
Pur vietando ai membri del Congresso e alle loro famiglie di trarre profitto dalle stablecoin, la norma non estende il divieto al presidente o alla famiglia presidenziale. Di conseguenza, Trump potrebbe continuare a emettere stablecoin anche mentre firma le regole che le definiscono.
Anche altre disposizioni della legge sono state criticate. Vieta le stablecoin con rendimento, una misura che secondo alcuni tutela le banche tradizionali ma soffoca l’innovazione. Inoltre, le regole di conformità molto rigide potrebbero aumentare i costi, spingendo fuori dal mercato i piccoli emittenti e concentrando il potere nelle mani di pochi grandi player.
Nonostante tutto, il disegno di legge sembra avere il vento in poppa. Gli alleati di Trump vedono la sua urgenza come una strategia per fissare la politica sugli asset digitali, evitando ritardi dovuti a lunghe trattative in Congresso o al rischio che la legge venga accorpata a provvedimenti crypto più controversi.
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