Elon Musk coinvolto in una truffa crypto, ma è un deepfake

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Laura Di Maria
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Elon Musk

è comparso in un video in cui afferma di essere il principale sviluppatore di un exchange crypto con sede a Hong Kong, peccato si sia trattato di una grave frode.

La Securities and Futures Commission di Hong Kong ha messo in allerta i cittadini rispetto ai rischi che si celano dietro le truffe perpetrate con l’ausilio di deepfake, video così verosimili da rendere difficile individuare il falso. Queste truffe sono sempre più diffuse nel mondo delle crypto e i criminali informatici le mettono in atto per mettere in atto le loro truffe.

Un finto video ritrae Elon Musk che supporta un exchange crypto

La Commissione di vigilanza sui mercati di Hong Kong ha rivelato che un gruppo operante con il nome di Quantum AI o AI Quantum ha generato dei video deepfake che ritraggono il noto imprenditore Elon Musk mentre dichiara di essere il genio che si cela dietro la piattaforma. Chiaramente, il video è stato generato artificialmente per trarre in inganno i potenziali utenti.

È essenziale distinguere questo gruppo dal Quantum AI Lab (QuAIL) della NASA, che si occupa di ricerca sulla computazione quantistica e non ha nulla a che fare con le attività fraudolente in questione.

Truffatori utilizzano deepfake per promuovere le truffe

Sfruttando i rapidi progressi nella tecnologia di intelligenza artificiale, i truffatori si sono sempre più spesso rivolti ai deepfake come mezzo per frodare le vittime dei loro guadagni.

I deepfake utilizzano algoritmi di intelligenza artificiale per imitare in modo convincente le espressioni facciali e la voce di una determinata persona, creando video o registrazioni audio realistiche.

I truffatori impiegano i deepfake per effettuare videochiamate con le loro vittime, utilizzando software per modificare la propria apparenza e simulare l’identità della persona che stanno impersonando.

Un noto gruppo conosciuto come “The Yahoo Boys” dalla Nigeria ha utilizzato i deepfake per mettere a segno con successo truffe durante improbabili appuntamenti amorosi.

In questo caso, il gruppo che ha messo a segno la frode è una società con sede a Hong Kong che sosteneva di offrire servizi di trading di criptovalute supportati da avanzata intelligenza artificiale.

Tuttavia, le autorità sospettano che l’operazione servisse da facciata per condurre attività fraudolente legate agli asset virtuali.

Il gruppo ha utilizzato tre siti web e due pagine Facebook per mettere in atto le loro truffe incentrate sulle crypto, come indicato nell’avvertimento emesso dalle autorità.

Per dare credibilità al loro schema, i truffatori hanno utilizzato video deepfake che ritraevano Elon Musk. In questi spot, il noto imprenditore appariva come il principale sviluppatore della piattaforma.

Per mettere in atto la frode, sono arrivati persino a creare un falso sito “di notizie” per divulgare informazioni fabbricate ad arte sui servizi offerti e così ingannare ulteriormente le potenziali vittime.

Agendo prontamente, la polizia di Hong Kong ha chiuso tutti i siti e le pagine dei social media del gruppo.

Tuttavia, non è nota la reale entità dei danni causati dalla truffa.

Deepfake di Elon Musk utilizzati per ingannare gli utenti

Questa non è la prima volta che i truffatori si servono di deepfake che ritraggono un finto Elon Musk per organizzare delle vere e proprie truffe complesse.

In un altro caso ad aprile, una donna sudcoreana è stata vittima di truffatori che si sono fatti passare per Musk su Instagram. La donna ha subito una perdita di 50.000 dollari.

A rendere la cosa ancora più inquietante è la notizia che la donna abbia persino partecipato a una videochiamata con la versione deepfake di Musk. Durante la videochiamata l’impostore è arrivato persino a esprimerle affetto.

“Musk ha persino detto ‘Ti amo, lo sai?’ quando abbiamo fatto una videochiamata”, ha raccontato la vittima durante un’intervista alla testata 60 Minutes.

In passato, Lee Hsien Loong, il primo ministro di Singapore, aveva messo in guardia i connazionali e i follower sui social. Anche lui era stato ritratto in video deepfake che utilizzavano la sua voce e l’immagine per promuovere truffe legate alle criptovalute.

In quel momento, Loong ha persino condiviso un esempio di video in cui viene intervistato, creato dai truffatori per avallare uno schema fraudolento.

Da tempo la community crypto cerca di sensibilizzare il pubblico sui rischi legati alla manipolazione delle informazioni. I documenti in apparenza realistici e difficili da distinguere dai falsi sono l’esca per catturare le prede. Un falso video che ritraeva l’ormai ex CEO di Binance, CZ, era servito per alzare l’asticella di allerta contro questo tipo di manipolazione delle informazioni.

In Italia spesso ignari VIP sono stati coinvolti in tempi recenti in falsi video promozionali. Il trading online è il settore più spesso oggetto di truffe e in Italia un’improbabile Chiara Ferragni in passato è stata protagonista di questi video creati ad arte per ingannare gli utenti meno attenti.

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