La complessità dei crypto wallet è ancora un freno per l’adozione di massa delle criptovalute?

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Malgrado l’immenso potenziale, il settore crypto stenta ancora a decollare. L’adozione diffusa sembra essere ancora vittima della difficoltà d’uso complessiva.

In effetti, i wallet crypto sono ancora l’unico strumento per accedere al potenziale della finanza decentralizzata per comprare crypto, scambiare NFT o accedere a un metaverso.

Spesso l’accesso al Web3 dei nuovi trader o artisti è frenato dalla scarsa ottimizzazione d’uso dei wallet crypto.

Scopriamo perché e come è possibile migliorare i wallet per farne uno strumento in grado di favorire la crescita del tasso d’adozione delle crypto.

Perché servono i wallet crypto e come si possono migliorare?

C’è poco da fare, un wallet crypto è tuttora l’unico strumento per poter navigare sul Web3.

Il wallet è lo strumento chiave per la compravendita di crypto o di NFT, per facilitare l’accesso ai metaversi e alle altre tecnologie blockchain.

Il primo ostacolo alla diffusione del Web3 si manifesta già qui: chi si appresta a scegliere un wallet crypto deve fare i conti con un’offerta già parecchio specializzata e complessa. I wallet possono essere cold oppure hot, quindi degli oggetti fisici o delle estensioni software, possono garantire o meno l’autocustodia e il recupero delle seed phrase e delle password è intera responsabilità dell’utente.

Bisogna comprendere a fondo questa tecnologia per poterla adoperare, cosa che rappresenta di per sé una forte barriera all’ingresso.

I colleghi di Cryptonews Francia hanno intervistato l’esperto di brand strategy James Fox che ha espresso la propria opinione sui maggiori limiti che frenano l’ampia diffusione della tecnologia blockchain.

“Uno dei maggiori problemi è che servizi centralizzati come Paypal, le banche e altri, finiranno col vendere i loro servizi come fossero wallet per la custodia, ma sappiamo bene che questo non sarà sufficiente.

Per usare al meglio un wallet fisico, ma anche un hot wallet, servirà un certo livello di comprensione della tecnologia alla base. Non è poi così complessa, ma bisognerà che gran parte di noi commettano degli errori lungo il processo di adozione.”

Esploriamo le funzionalità essenziali che dovranno essere migliorate per rendere i wallet crypto più accessibili.

1 – Migliore interfaccia

Ovviamente l’interfaccia gioca un ruolo essenziale per permettere l’adozione di una nuova tecnologia. Un wallet crypto apre le porte a un universo composito fatto di migliaia di diverse crypto.

Quello che ha reso possibile l’adozione di massa di internet è stata la semplificazione del processo di identificazione che richiede solo nome utente e password. Al contrario, il wallet crypto richiede la creazione e la memorizzazione di una seed phrase di 12 o 24 parole.

La perdita di questa frase porta alla totale perdita dei fondi disponibili nel wallet.

Dal momento che viviamo in una società ad alta velocità, questo limite e la quantità di tempo necessaria per creare e navigare il web3 attraverso un wallet crypto mettono un forte freno alla diffusione su larga scala di questa tecnologia.

Le aziende che offrono servizi alla società si stanno evolvendo verso la massima semplificazione dell’utilizzo, mentre lo sviluppo dei wallet crypto ha intrapreso il cammino opposto.

Questa tendenza si contrappone all’adozione di massa.

Se i wallet vogliono diventare una tecnologia in mano alle grosse masse di utenti, devono diventare facilmente accessibili così come lo è il web2 in questo momento.

I wallet dovranno poter essere usati da chiunque, per questo motivo comprenderne la tecnologia di fondo non dovrebbe scoraggiare l’utente medio che si approccia a questa innovazione.

2 – Interoperabilità!

I massimalisti di Bitcoin sono certi che resisterà solo Bitcoin.

Ma le cose stanno prendendo una piega diversa e il fatto che migliaia di progetti crypto fioriscano ogni giorno non aiuta a semplificare le cose, specie per i nuovi arrivati.

Infatti, i wallet crypto dovranno garantire l’interoperabilità per poter navigare le diverse blockchain attive sul mercato. I wallet, cioè, dovranno permettere la navigazione tra di loro, cosa che ancora non succede.

Per quanto si parli spesso di interoperabilità, la sua ottimizzazione, cioè la capacità di interagire col maggior numero possibile, o tutte, le blockchain esistenti con un solo wallet, è ancora una chimera.

3 – Privacy, sicurezza e fiducia

Nessuno vuole che i propri soldi vengano rubati o perderli per colpa di un errore di digitazione dei complessi indirizzi. La tecnologia deve ispirare fiducia anche per l’utente medio, cosa che ancora non avviene.

Il rischio di perdere il proprio capitale scoraggia l’adozione. Ancora Fox spiega che “abbiamo bisogno di formazione e abbiamo bisogno di una progettazione UX in collaborazione con sviluppatori che comprendano veramente le difficoltà a livello tecnico. In questo momento, gli ETF rappresentano un’opzione più comoda per il singolo investitore medio”. Secondo Fox per facilitare l’uso delle crypto per completare gli acquisti quotidiani, la strada da percorrere è solo una: la tutela di sicurezza e riservatezza per mezzo del wallet.

Il settore è ancora giovane ed esposto alle incursioni di hacker che sfruttano la loro maggiore conoscenza del settore rispetto all’utente medio per mettere a segno colpi clamorosi. Gli hacker sanno come individuare un bug dello smart contract e colpire sfruttando la mancanza di sicurezza dei wallet. Che oltre tutto sono anche difficili da usare.

La privacy è essenziale oggi e sembra iniziare ad evolversi grazie ai protocolli di identità decentralizzati ZKP e DID.

“Penso che abbiamo bisogno di autenticare l’identità in maniera sicura, anonima, decentralizzata e completamente confidenziale. Naturalmente, l’ambito della tutela dei dati anagrafici è controverso, ma in qualche modo dobbiamo essere autenticati e protetti senza subire rischi di censura, scambio di dati e sorveglianza.”

La scarsa ottimizzazione dei wallet crypto comporta anche un rischio per l’utente. È essenziale potersi fidare completamente della tecnologia, obiettivo ancora molto lontano per quanto riguarda i wallet crypto.

Quali soluzioni per il futuro?

Oggi possiamo usare lo smartphone o i dispositivi wearable per i pagamenti, la stessa tecnologia Near-Field Communication (NFC) dovrebbe guidare l’evoluzione dei wallet crypto. Questa tecnologia consente, per esempio, i pagamenti contactless. Non serve inserire codici o avere una carta per i pagamenti. Il processo d’acquisto si semplifica al massimo.

È questo il livello di ottimizzazione verso cui deve tendere lo sviluppo della tecnologia dei wallet crypto.

La massima diffusione di una nuova tecnologia si ha solo quando chi la usa lo fa senza doversi chiedere cosa ci sia alle spalle o come fare per massimizzarne sicurezza ed efficacia.

È chiaro che giocheranno a favore della diffusione della cultura crypto anche il lancio del primo ETF spot di Bitcoin negli USA, oppure la notizia di adozione delle crypto da parte delle grosse aziende. Ma fin tanto che i wallet continuano ad avere queste criticità, non riusciranno a trattenere a lungo gli utenti.

Perché sforzarsi di pagare in criptovalute se è molto più semplice farlo con una carta?

Alla fine, quel che conta non è tanto la decentralizzazione in sé, ma la sua capacità di semplificare la vita. Dal momento che la decentralizzazione è la chiave per rendere le transazioni veloci ed economiche, visto che non richiedono il passaggio da terze parti, questo dovrebbe bastare a convincere le masse a passare al Web3.

Maggiore inclusione e libertà finanziaria per grosse fette della popolazione mondiale escluse dal sistema bancario potrebbero essere gli altri fattori che motivano l’accesso al mondo decentralizzato della blockchain.

Il wallet crypto del futuro dovrà essere in grado di migliorare quanto ha offerto finora il Web2. La strada sembra essere ancora lunga.

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