Bitcoin torna sopra $109.000 mentre Trump proroga i dazi all’UE
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Lunedì Bitcoin torna a recuperare terreno salendo oltre i 109.600 dollari, con un incremento al momento del 2%, ed è scambiato a 110.000 dollari.
A spingere i prezzi della prima crypto e dei mercati azionari è stata la decisione inaspettata del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di estendere la scadenza sugli accordi commerciali con l’Europa. La decisione di introdurre pesanti dazi sulle merci europee è stata rinviata.
Di conseguenza, si sono allentate le tensioni dei mercati, in particolare a favore degli ad alto rischio.

Trump decide di rinviare l’introduzione dei dazi all’UE, Bitcoin vola
L’aumento del prezzo di Bitcoin è arrivato dopo la decisione di Trump. A sorpresa, nella tarda serata di domenica, il presidente USA ha deciso di rinviare al 9 luglio la possibilità di introdurre dazi del 50% sulle importazioni dall’UE.
Solo due giorni prima, il presidente aveva minacciato di introdurre i dazi già dal 1° giugno a causa dei pochi progressi nei negoziati commerciali con l’UE.
Il rinvio dei dazi di Trump mostra la possibilità di una distensione delle tensioni commerciali USA-UE
Il rinvio è arrivato dopo la telefonata con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che ha chiesto più tempo per raggiungere un accordo favorevole. Questa de-escalation ha allentato i timori di una guerra commerciale imminente. Timori che negli ultimi mesi stanno tenendo sul filo del rasoio i mercati globali.
Solo lo scorso mese, Trump aveva annunciato dazi del 20% sulle merci UE, poi subito rivisti al 10% con un periodo di grazia fino a inizio luglio. I mercati non hanno apprezzato la strategia commerciale imprevedibile dell’amministrazione Trump e i continui cambiamenti delle tempistiche.
Per il momento gli investitori sembrano apprezzare la nuova decisione. La leggono come il segnale di una possibile risoluzione e di dialogo tra Washington e Bruxelles.
Il sentiment di mercato aveva già iniziato a stabilizzarsi dopo una fase di forte volatilità di aprile. In quel periodo i timori di rallentamento economico e un approccio aggressivo sul commercio avevano provocato vendite generalizzate di tutti gli asset.
Gli analisti ritengono che la pausa nell’escalation dei dazi ha favorito l’appetito per il rischio, portando i trader a spostarsi su Bitcoin e altre crypto.
Anche la crisi del debito USA spinge in alto il prezzo di Bitcoin
Un altro fattore che sta giocando a favore dell’incremento di valore di Bitcoin è strettamente legato all’indebolimento della politica americana.
Un dato in particolare ha allarmato i grandi fondi che stanno ripensando la loro esposizione ai titoli del tesoro USA.
I rendimenti obbligazionari in Stati Uniti e in Giappone stanno crescendo a un ritmo sostenuto, prova che anche il livello di rischio legato ai titoli statali sta crescendo. I titoli del tesoro USA e giapponese hanno rappresentato storicamente l’investimento più sicuro al mondo.
Il debito statunitense ha superato i 36,800 miliardi di dollari e gli interessi si stimano a 952 miliardi nel 2025, situazione che ha portato alla perdita della tripla A del rating USA. Per contenere i timori di un’inflazione crescente, la Federal Reserve non cede all’abbassamento dei tassi né alla prospettiva del quantitative easing. In risposta i mercati restano in tensione e si allontanano dai titoli di stato.
In questo scenario, Bitcoin rappresenta un asset rischioso ma anche un bene rifugio: la domanda istituzionale cresce, gli ETF Bitcoin hanno raggiunto afflussi record e il mercato inizia a considerare BTC come alternativa credibile e politicamente neutra rispetto al sistema finanziario tradizionale.
Bitcoin tocca un nuovo massimo oltre i 111.000 dollari grazie a ETF e risk-on
Il movimento di Bitcoin dipende, quindi, anche da una domanda strutturale più ampia.
La scorsa settimana l’asset ha raggiunto un nuovo record di prezzo, resistendo per un breve periodo a 111.814 dollari. La crescita è stata sostenuta dai continui afflussi provenienti dagli ETF e dagli acquisti degli investitori istituzionali.
Secondo i dati della piattaforma SoSoValue, tra il 19 e il 23 maggio gli ETF spot su Bitcoin hanno registrato afflussi netti settimanali per 2,75 miliardi di dollari. Nello stesso periodo, gli ETF su Ethereum hanno segnato afflussi per 248 milioni di dollari, senza uscite in tutto il comparto.
Negli ultimi 18 mesi, Bitcoin ha sovraperformato l’S&P 500 di oltre 100 punti percentuali, consolidando il suo ruolo di asset ad alta volatilità che attira capitali nei cicli di risk-on. S
Il rally di lunedì dimostra la sensibilità di Bitcoin ai movimenti macroeconomici, in particolare ai cambiamenti nella politica commerciale statunitense. Se da un lato la de-escalation ha offerto un sollievo immediato, dall’altro gli operatori di mercato restano cauti, consapevoli di come il sentiment possa invertire rapidamente in risposta alle prossime mosse politiche.
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