Volatilità in arrivo per BTC: L’attuale pattern apre a $38K o $48K?
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Nel corso del suo consolidamento dai massimi dell’anno vicino ai 45.000$ toccati all’inizio del mese, il prezzo di BTC ha formato una struttura pennant. In particolare si evidenzia una graduale compressione del prezzo tra minimi più alti e massimi più bassi.
Lo abbiamo visto nel corso di questa settimana: questo andamento spesso coincide col periodo di consolidamento del mercato e precede un breakout marcato, tanto verso l’alto o verso il basso.
Se BTC dovesse rompere al ribasso la sua struttura pennant, scendendo al di sotto della sua 21DMA, si potrebbe testare persino il livello dei 40.000$.
Probabilità che non esclude anche un retest del livello di 38.000$. Molti tori di Bitcoin potrebbero aspettare e comprare solo quando il prezzo avrà toccato questo minimo localizzato che coincide anche con la 50DMA e che ha fatto da supporto già nel recente passato.
Al contrario, se BTC dovesse rompere al rialzo, si apre la possibilità di un rimbalzo verso i massimi annuali intorno a 45.000$. A quel punto i tori potrebbero tornare a testare i massimi del 2022 sopra 48.000$.
Quali catalizzatori rialzisti a breve termine potrebbero guidare ulteriori rialzi?
Due fattori hanno guidato il potente rally di Bitcoin, circa il 70% dai minimi di ottobre
- L’aspettativa che gli ETF spot di Bitcoin siano presto approvati negli Stati Uniti, alimentando la domanda istituzionale
- L’allentamento delle condizioni macro, e le ipotesi di un possibile taglio dei tassi di interesse dalla Fed a partire dal 2024
Alcuni analisti, specie quelli di JP Morgan, ritengono che la spinta proveniente dall’entusiasmo per le prossime novità a tema ETF si sia già esaurita e riflessa sui prezzi di BTC. Ora che l’approvazione sembra essere in dirittura d’arrivo, il mercato potrebbe faticare a trovare nuovi catalizzatori in grado di guidare un rialzo sostenuto a breve termine.
Inoltre, il messaggio della Fed al mercato è stato contradditorio. Mercoledì il presidente della Fed Jerome Powell aveva lasciato intendere che si stesse avvicinando la fine dell’epoca dei rialzi dei tassi di interesse. Al contrario, venerdì il responsabile delle politiche della Fed, John Williams, ha dichiarato che per il momento questa possibilità rimane ancora al vaglio della Banca Centrale.
Di conseguenza, in vista della riduzione dell’effetto trainante delle notizie riguardo gli ETF, aumenta il rischio del profit take. I trader, cioè, potrebbero preferire incassare i guadagni maturati finora e così accelerare la corsa del prezzo di Bitcoin verso il basso, rompendo così la sua struttura a gagliardetto.
Diversi indicatori mostrano un pausa delle posizioni rialziste
Diversi indicatori del sentiment di mercato mostrano anche un raffreddamento delle posizioni rialziste. Questo potrebbero determinare un calo dei prezzi a breve termine, ipotesi più probabile rispetto a un altro aumento di prezzo.
Per esempio, il delta skew del 25% delle opzioni sul Bitcoin con scadenza a 60, 90 e 180 giorni ha appena raggiunto i livelli più bassi da ottobre, secondo i dati presentati da The Block.
Questo potrebbe riflettere il calo dell’ottimismo sulla sostenibilità del rally del prezzo di Bitcoin. Anche se il fatto che il delta skew rimanga positivo suggerisce che gli investitori vedono ancora possibilità di rialzo per il prezzo.
Il tasso di finanziamento pagato dai trader di Bitcoin futures che aprono posizioni con leva finanziaria si è stabilizzato intorno allo 0,015%. Ma è un valore ben al di sotto dei massimi plurimensili toccati all’inizio del mese, sopra lo 0,035%, secondo coinglass.com.
Un tasso di finanziamento positivo significa che i trader “long” a leva stanno pagando i finanziamenti ai trader short a leva, come risultato di una maggiore domanda relativa di posizioni long rispetto a quelle short.
I dati di Coinglass.com mostrano anche che il valore in sospeso delle posizioni a leva sui futures (noto come “open interest”) ha continuato a diminuire negli ultimi giorni, nonostante BTC si stia consolidando intorno ai 42.000$.
Non manca chi considera una cosa positiva la riduzione della leva finanziaria nel mercato. D’altra parte, gli speculatori che utilizzano posizioni long sui futures con leva finanziaria possono giocare un ruolo chiave nell’alimentare la pressione d’acquisto che sostiene il mercato, almeno nel breve termine.
Quindi, ora che il tasso di finanziamento è in calo e scende anche il valore dell’open interest, pare proprio che i tori siano in attesa del momento giusto per entrare in azione. Nel frattempo, però, le prospettive di prezzo per BTC nel breve termine si fanno ribassiste.
Quale sarà la prossima mossa di Bitcoin (BTC)?
L’ipotesi rialzista a lungo termine per Bitcoin rimane forte.
L’approvazione dell’ETF sul Bitcoin negli Stati Uniti segnerà un momento storico per il re delle crypto che per la prima volta potrebbe entrare nei fondi pensione o nel portafoglio di investimento di ogni americano medio.
Il dimezzamento delle ricompense e del relativo tasso di emissione (halving) di Bitcoin previsto per fine marzo/inizio aprile provocherà effetti sulla pressione di vendita. Infatti i miner hanno sempre bisogno di vendere parte dei BTC che minano per finanziare le loro infrastrutture e l’energia necessaria per le operazioni.
In generale, le condizioni finanziarie per il 2024 si prospettano migliori rispetto all’anno che sta per chiudersi, malgrado i messaggi contraddittori provenienti dalla Fed.
Tutti questi fattori nel lungo termine potrebbero essere sufficienti a sostenere il prezzo di BTC, che continua a seguire con continuità l’andamento storico del suo ciclo di mercato, un anno di ribasso, da novembre 2021 a novembre 2022, seguito da cicli rialzisti di circa tre anni, da novembre 2022 a novembre 2025?
Gli investitori a lungo termine non dovrebbero perdere la fiducia nel fatto che Bitcoin potrebbe tornare a registrare nuovi massimi storici già nel 2024/2025.
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