Trump Media investirà 2,5 miliardi di dollari in Bitcoin, perché?
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Trump Media and Technology Group (DJT.O), la società di media a cui fa riferimento il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta facendo parlare di sé in questi giorni.
La società ha annunciato l’intenzione di raccogliere 2,5 miliardi di dollari da investire in Bitcoin da destinare alle riserve di bilancio.
La notizia circola da martedì, ma quali sono le implicazioni di questa scelta così drastica? E che vantaggio potrebbero ottenerne Trump e le sue società?
Trump Media vuole diventare la società che possiede più BTC al mondo
L’intenzione dichiarata della società è diversificare le proprie fonti di ricavo e posizionarsi tra le prime aziende quotate a livello globale con le maggiori riserve aziendali di Bitcoin.
La raccolta fondi avverrà attraverso la vendita di 1,5 miliardi di dollari in azioni ordinarie al prezzo di chiusura più recente della società. Mentre 1 miliardo di dollari si otterrà tramite obbligazioni convertibili, proposte con un premio del 35%.
In totale, circa 50 investitori istituzionali hanno manifestato interesse a partecipare all’operazione tramite una collocazione privata.
I proventi saranno utilizzati per costituire un vero e proprio “tesoro in Bitcoin”. Questa riserva di valore si aggiungerà agli attuali 759 milioni di dollari di attivo in forma di liquidità e investimenti a breve termine. Per custodire i BTC acquistati con questa operazione, la società si servirà dalle piattaforme crypto Anchorage Digital e Crypto.com.
La conclusione dell’operazione è prevista per il 29 maggio e il capitale raccolto servirà soprattutto per acquistare Bitcoin e rafforzare il bilancio crypto dell’azienda.
La dirigenza dell’impresa sostiene l’efficacia di questa strategia di investimento
Il CEO di Trump Media, Devin Nunes, ha sottolineato come questa strategia rappresenti una svolta finanziaria. Di fatto, ha sottolineato, rappresenta anche una posizione politica e ideologica.
Secondo Nunes, “Bitcoin è uno strumento per ottenere massima libertà finanziaria”. In particolare, la creazione di una riserva in BTC costituisce una difesa strategica contro quelle che ha definito “molestie e discriminazioni” da parte delle istituzioni finanziarie tradizionali.
La società intende integrare la propria strategia Bitcoin su tutte le sue piattaforme. Il piano prevede l’uso della criptovaluta anche per il pagamento degli abbonamenti e l’introduzione di un potenziale utility token.
Sempre più aziende puntano a dotare i propri bilanci di riserve in BTC
Questa operazione si inserisce in un trend in forte crescita . Sempre più aziende quotate in borsa hanno scelto di adottare le crypto come asset da tenere in bilancio.
La ragione alla base di questa scelta riguarda le opzioni di investimento. Non solo per ottenere un’altra fonte di rendimento ma anche per diversificare in maniera ottimale il patrimonio aziendale.
L’apripista di questa tendenza che si sta espandendo anche ad altre imprese è MicroStrategy (oggi Strategy). Da anni la società investe in modo aggressivo in Bitcoin, raggiungendo una capitalizzazione di quasi 94 miliardi di dollari. Secondo i dati pubblici, alla fine del 2024 la società possedeva ben 23,91 miliardi di dollari in asset crypto.
Sull’onda di questo successo, anche altre aziende, come GameStop e alcune società biotech, hanno iniziato a replicare la strategia, pur senza raggiungere gli stessi livelli di esposizione.
La finanza tradizionale aumenta la propria esposizione a BTC
Il settore finanziario tradizionale non è rimasto indifferente a questa tendenza.
Il mese scorso, Cantor Fitzgerald ha annunciato una collaborazione con Tether e SoftBank Group per creare Twenty One Capital. La nuova società si occuperà dell’acquisto di Bitcoin, nasce dalla fusione con Cantor Equity Partners, e ha una valutazione complessiva di 3,6 miliardi di dollari.
Questo segnale dimostra come anche operatori consolidati della finanza tradizionale stiano esplorando il potenziale delle crypto come nuova asset class.
Cosa farà Trump Media col suo tesoretto di BTC?
Trump Media, oltre alla gestione di Truth Social e Truth+, sta attivamente valutando fusioni e acquisizioni per espandersi nei servizi finanziari e nei prodotti di investimento retail.
Di recente, la società ha raggiunto un accordo per il lancio di nuovi strumenti finanziari, fra cui crypto e fondi quotati in borsa (ETF), in linea con le politiche “America First” promosse da Trump.
La famiglia Trump, tradizionalmente legata al settore immobiliare e del lusso, ha mostrato crescente interesse per il mondo crypto.
L’attuale presidente ha iniziato il suo percorso nel mondo crypto con il lancio di diverse collezioni di NFT, di una meme coin e World Liberty Financial, una piattaforma decentralizzata che offre anche una stablecoin ancorata al dollaro.
L’espansione della società nel settore crypto non è passata inosservata agli occhi delle autorità di vigilanza competenti.
La senatrice democratica Elizabeth Warren ha recentemente richiesto chiarimenti alla SEC riguardo ai piani di supervisione sugli ETF che saranno lanciati da Trump Media. Ha ribadito come stia crescendo l’attenzione politica e istituzionale verso la regolamentazione delle crypto e degli strumenti finanziari ad esse collegati.
È interessante notare come lo stesso Donald Trump abbia cambiato radicalmente posizione sulle crypto rispetto al suo primo mandato presidenziale. In quel periodo definiva le criptovalute “non denaro” e ne criticava la volatilità e la totale assenza di fondamenta.
Oggi, invece, la sua società si pone all’avanguardia nell’adozione delle crypto come strumento di diversificazione e strategia aziendale.
La decisione di Trump Media and Technology Group di raccogliere 2,5 miliardi di dollari per investire in Bitcoin rappresenta una svolta decisiva per il mercato finanziario e tecnologico statunitense.
La società non solo ambisce a creare una delle più grandi riserve aziendali di bitcoin, ma intende anche integrare la criptovaluta nella propria offerta di servizi, contribuendo all’accelerazione dell’adozione delle crypto tra le aziende quotate.
Questa strategia, se avrà successo, potrebbe aprire la strada a una nuova era in cui Bitcoin e altri asset digitali diventeranno elementi centrali nella gestione delle riserve aziendali e nella definizione delle strategie di crescita delle imprese americane.
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