Trump firma la prima legge crypto degli Stati Uniti: cosa cambia per la DeFi?

Con una decisione che segna una svolta storica nel mondo della regolamentazione in materia di criptovalute, il presidente Donald Trump ha firmato la prima legge federale dedicata al settore crypto.
Il provvedimento, sostenuto in modo bipartisan da entrambe le camere del Congresso, mira ad abrogare una norma fiscale voluta durante l’amministrazione Biden, che imponeva pesanti obblighi di raccolta dati alle piattaforme DeFi.
In sostanza, la norma obbligava le piattaforme DeFi a comportarsi come se fossero banche o intermediari finanziari tradizionali. In altre parole, veniva chiesto a questi protocolli – che spesso funzionano in modo automatizzato e senza una struttura centrale – di raccogliere informazioni dettagliate su ogni utente e trasmettere quei dati all’IRS per scopi fiscali.
Parliamo di dati sensibili: identità dell’utente, dettagli delle transazioni effettuate, importi, wallet coinvolti. Un tipo di controllo che può avere senso all’interno di una banca, ma che non è compatibile con la natura della DeFi, dove chiunque può accedere e interagire con un protocollo in modo anonimo, utilizzando un wallet non custodial.
Il problema non era solo ideologico, ma anche tecnico: nessuna piattaforma DeFi è strutturata per raccogliere tali informazioni, tantomeno per inviarle a un’agenzia governativa. Pretendere questo tipo di compliance avrebbe snaturato i principi di decentralizzazione e libertà su cui si fonda.
Proprio per questo la norma era stata duramente criticata, sia dagli operatori del settore sia da alcuni legislatori, come un attacco diretto all’innovazione tecnologica. La sua abrogazione segna quindi un cambio di passo importante.
Il processo legislativo non è stato breve: la Camera ha approvato l’abrogazione l’11 marzo, seguita dal Senato il 26 marzo con una netta maggioranza (70 voti favorevoli contro 28). La firma di Trump è arrivata subito dopo, trasformando la risoluzione in legge.
Un segnale politico forte in favore dell’innovazione
Il senatore Ted Cruz, primo firmatario della proposta al Senato, ha definito la norma abrogata come “un attacco alle tecnologie emergenti”.
Anche David Sacks, advisor dell’amministrazione Trump per AI e crypto, ha ribadito il pieno sostegno alla decisione, parlando di una chiara volontà di proteggere le tecnologie decentralizzate da un eccesso di regolamentazione.
Nel settore crypto la reazione è stata immediata. Per molti, si tratta di un chiaro messaggio pro-innovazione, destinato ad avere un impatto concreto sull’ecosistema blockchain americano.
Tra i commenti più entusiasti, anche quello del marketing lead di Shiba Inu, che ha definito la notizia un catalizzatore rialzista per l’intero mercato.
Oltre ad alleggerire il carico normativo sulle piattaforme DeFi, la decisione presa dell’amministrazione Trump sembra indicare un cambio di passo più ampio: dalle crypto viste come minaccia, si passa a un approccio che le considera una risorsa da valorizzare.
Il DeFi Education Fund ha parlato di “regolamentazione pragmatica”, sottolineando come la nuova legge possa favorire uno sviluppo più sostenibile dell’innovazione decentralizzata nel lungo periodo.






