Trump è in trattativa per una quota in Binance: grazia in arrivo per CZ?
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Secondo un’indiscrezione del Wall Street Journal, i rappresentanti della famiglia del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, avrebbero avviato trattative con Binance per l’acquisizione di una quota della più grande piattaforma di exchange di criptovalute al mondo.
Secondo quanto riportato, le trattative tra le due parti sarebbero in corso già da diversi mesi. Donald Trump sembrerebbe particolarmente interessato a concludere un accordo commerciale, considerandolo parte di una strategia più ampia volta non solo a rafforzare la propria posizione nel settore delle criptovalute, ma anche a contribuire al rilancio dell’azienda.
Questa mossa, d’altro canto, potrebbe rappresentare un’opportunità chiave per Binance, che punta a riconquistare terreno nel mercato statunitense dopo le difficoltà normative degli ultimi anni.
Non è da escludere che le trattative tra la famiglia Trump e Binance possano includere anche un interesse diretto da parte dell’ex CEO Changpeng Zhao (CZ), il quale, dopo aver scontato quattro mesi di carcere negli Stati Uniti per violazioni delle norme antiriciclaggio, avrebbe avanzato una richiesta formale di grazia presidenziale.
Se confermato, questo elemento aggiungerebbe una nuova dimensione all’accordo in discussione, suggerendo che il coinvolgimento delle due parti potrebbe non essere solo di natura commerciale, ma anche politica e strategica.
Una collaborazione, infatti, potrebbe creare le condizioni per un possibile intervento a favore di Zhao, considerando anche il forte interesse di Binance a riprendere le proprie operazioni negli USA senza le attuali restrizioni normative.
Resta da capire se la questione della grazia presidenziale sia stata direttamente discussa nei negoziati o se sia un fattore secondario rispetto all’accordo economico. Di certo, il tempismo delle trattative e il contesto politico suggeriscono che la richiesta di Zhao possa essere un tassello importante dell’intera operazione. L’ex CEO di Binance, nel frattempo ha dichiarato:
“Nessun condannato rifiuterebbe una grazia, soprattutto considerando che sono l’unico nella storia degli Stati Uniti ad aver ricevuto una pena detentiva per una singola violazione del Bank Secrecy Act (BSA)“.
Il rapporto del WSJ suggerisce inoltre che Trump potrebbe utilizzare la sua impresa legata alle criptovalute, World Liberty Financial (WLFI), per stipulare l’accordo.
Trump e Zhao criticano il WSJ
Per Binance, questa potenziale partnership rappresenta un’opportunità strategica fondamentale per riconquistare il mercato statunitense, da cui è stata progressivamente esclusa a causa di una serie di restrizioni normative e azioni legali.
Negli ultimi anni, l’exchange ha dovuto affrontare una crescente pressione da parte delle autorità di regolamentazione statunitensi, culminata in indagini e sanzioni che hanno pesantemente limitato le sue operazioni negli USA.
Il colpo più duro è arrivato quando la filiale statunitense di Binance ha visto la sua quota di mercato precipitare dal 27% a poco più dell’1%, a seguito delle azioni legali e delle restrizioni imposte dalla Securities and Exchange Commission (SEC) e dal Dipartimento di Giustizia.
Secondo le indiscrezioni dell’importante testate giornalistica, Steve Witkoff – amico di lunga data di Trump e suo inviato speciale in Medio Oriente – sarebbe stato coinvolto nei negoziati.
La replica del presidente degli Stati Uniti, non si è fatta attendere, così come non sono mancate le critiche – dall’immancabile retrogusto populista – al Wall Street Journal:
“Il Wall Street Journal non ha la minima idea di ciò che sta facendo o dicendo. Sono guidati dalla mentalità corrotta dell’Unione Europea, un’istituzione nata con l’obiettivo principale di danneggiare gli Stati Uniti d’America”, ha scritto Trump su Truth Social.






