Sam Bankman-Fried in prigione alle Bahamas: tra ratti e latrine con il secchio

Fox Hill la prigione delle Bahamas in cui è detenuto l’ex CEO di FTX Sam Bankman-Fried è nota per il sovraffollamento, la mancanza di servizi igienici e le condizioni estreme.
Bankman-Fried è stato arrestato mercoledì e ha passato già due notti in carcere dopo l’apparizione di fronte al tribunale delle Bahamas di martedì. Durante l’udienza, il giudice ha negato il rilascio su cauzione per Bankman-Fried, disponendo che SBF resti sotto la responsabilità del Dipartimento di Servizi Penitenziari delle Bahamas fino all’8 febbraio.
Malgrado il suo alto profilo, Bankman-Fried non riceverà alcun tipo di favoritismo, ha confermato il Commissario per i Servizi Penitenziali delle Bahamas, Doan Cleare, durante un’intervista telefonica martedì. Il Commissario Cleare ha inoltre dichiarato che in un primo tempo Bankman-Fried sarà ospitato presso l’infermeria della prigione.
“Resterà nell’infermeria per ricevere un primo orientamento e quindi verrà stabilita quale sarà la sua collocazione ottimale” ha spiegato Cleare aggiungendo che l’infermeria può ospitare fino a cinque detenuti.
Sovraffollamento e condizioni “dure”
Da un report del Dipartimento di Stato USA del 2021 emerge che le condizioni al Fox Hill sono “dure” e il problema principale è costituito dal sovraffollamento. Il report evidenzia anche altre emergenze a carico della struttura detentiva: dalle infestazioni di roditori alla mancanza di servizi igienici, che costringe i detenuti a servirsi di secchi per i bisogni corporali. Stando a quanto affermato da Cleare, però, da allora le condizioni carcerarie sono migliorate. Come ha dichiarato durante l’intervista:
“Le prigioni, in gran parte sono state migliorate. Ne è stata realizzata una nuova e non abbiamo più problemi con i roditori.”
A giudicare dai video realizzati dalla testata locale The Nassau Guardian a novembre, pare che i detenuti siano ancora costretti in condizioni precarie in celle fatiscenti e affollate.
Sam Bankman-Fried è stato arrestato alle Bahamas il 13 dicembre quando gli è stata formalizzata l’accusa negli USA. Il governo delle Bahamas ha assicurato “pronta” risposta in caso gli USA dovessero formalizzare la richiesta di estradizione.
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