Ripple contro SEC: arriva la storica sentenza e XRP guadagna il 20%
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Si chiude con una sentenza favorevole a Ripple, la storica controversia contro la SEC. La giudice Analisa Torres, che segue il caso da oltre tre anni, ha deciso ieri, 7 agosto, che Ripple dovrà pagare una multa da $125 milioni per sanare la sua posizione, spiccioli a fronte di una sanzione da 2 miliardi chiesta inizialmente dalla SEC. Qui trovate la sentenza completa emessa dalla giudice.
La causa tra Ripple Labs e la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti è stata una delle più importanti e storiche controversie del mondo crypto. Per chi non avesse seguito o non ricordasse tutti i passaggi, vi forniamo un breve riepilogo.
A dicembre 2020 La SEC ha citato in giudizio Ripple Labs, insieme ai suoi dirigenti Brad Garlinghouse (CEO) e Chris Larsen (co-fondatore), accusandoli di aver condotto un’offerta di titoli non registrata attraverso la vendita del token XRP, per un valore di oltre 1,3 miliardi di dollari.
La SEC sosteneva che XRP fosse un titolo azionario (security) e che Ripple avrebbe dovuto registrarlo come tale (presso la SEC, che è l’equivalente delle nostra Consob, ndr), prima di venderlo al pubblico.
La causa era dunque molto importante, anche perché la SEC applicava lo stesso criterio a moltissime altre altcoin, e ha intentato cause anche contro diversi exchange per lo stesso motivo.
Tra l’altro l’unico strumento per determinare se le criptovalute fossero un titolo era il vetusto Test di Howey, un documento risalente al 1946.
Ripple ha sempre sostenuto che XRP fosse una criptovaluta come Bitcoin ed Ethereum, e quindi non soggetta alle stesse normative dei titoli azionari. Ripple sosteneva inoltre che la SEC non fornisse delle linee guida chiare sulle criptovalute.
A luglio 2023, la giudice Analisa Torres ha emesso una sentenza parzialmente favorevole a Ripple, dichiarando che le vendite di XRP attraverso i mercato secondari (gli exchange) non costituissero un’offerta di titoli azionari. Tuttavia, la corte aveva anche stabilito che le vendite istituzionali di XRP (quelle tramite ICO ai grandi investitori- Initial Coin Offering) violavano le leggi sui titoli.

La SEC aveva chiesto una multa record da 2 miliari dollari, apparsa fin da subito sproporzionata, anche perché le vendite sui mercati primari erano state di poco superiori ai 700 milioni di dollari.
La sentenza stabilisce quindi che solo le vendite sui mercati primari possono essere considerate vendite di titoli, mentre quelle sui mercati secondari non possono esserlo. Ecco perché include un’ingiunzione che impedisce a Ripple di condurre ulteriori offerte non registrate di XRP a investitori istituzionali.
Le reazioni del mercato e degli analisti
Il CEO di Ripple, Brad Garlinghouse, ha celebrato la sentenza come una vittoria per l’azienda e per le criptovalute:
“La SEC aveva chiesto 2 miliardi di dollari e la Corte ha ridotto la sua richiesta del 94%, riconoscendo che aveva esagerato. Rispettiamo la decisione della Corte e abbiamo la chiarezza necessaria per continuare a far crescere la nostra azienda“, ha dichiarato Garlinghouse in un recente comunicato. “Questa è una vittoria per Ripple, per il settore e per lo stato di diritto“.
L’analista dell’ETF di Bloomberg James Seyffart e la giornalista di FOX Business Eleanor Terrett hanno espresso sollievo e ottimismo per la conclusione del caso.
I'm sure the SEC will refer to this as a win for getting a $125 million penalty.
But that's really a win for Ripple as far as i'm concerned. And an L for the SEC's "regulation via enforcement" stance https://t.co/LpHI0OU5KO
— James Seyffart (@JSeyff) August 7, 2024
The story of the @SECGov vs. @Ripple case is the one that got me into #crypto reporting 3 years ago.
Now it’s over.
Here’s the piece that started it all:
Regulatory riddle: An investigation into the SEC v. Ripple case and its consequences for cryptohttps://t.co/lEkiiYMY0c
— Eleanor Terrett (@EleanorTerrett) August 7, 2024
XRP sale del 18% ma il mercato non reagisce
La notizia è arrivata ieri in tarda serata e ha fatto impennare il prezzo di XRP, salito oltre il 20%, come è possibile vedere nel grafico giornaliero fornito da CoinMarketCap. Nel momento in cui scriviamo XRP guadagna il 18,09% e viene scambiato a 0,6042. In un mese XRP ha invece guadagnato più del 40%
Più timida invece la reazione del mercato, che in passato aveva reagito con maggior vigore quando c’era stata la la parziale vittoria di Ripple a luglio del 2023. Eppure si tratta di una sentenza storica, che il mercato attendeva da diversi anni.
Il motivo di questo disinteresse? Da luglio 2023 tante cose sono cambiate. L’approvazione degli ETF Spot su Bitcoin ed Ethereum ha cambiato la percezione delle crypto e il clima politico è profondamente cambiato. La SEC di Gary Gensler adesso fa molta meno paura, disinnescata dalla politica che ha colto al volo il malcontento popolare.
E adesso cosa succederà? In Europa entrerà presto in vigore il MiCa, il regolamento europeo sulle crypto, mentre gli Stati Uniti preparano il Fit21. Insomma, la regolamentazione è alle porte, e le crypto diventeranno sempre più istituzionalizzate.
Tra qualche decennio, quando le criptovalute saranno diventate la normalità, questa sentenza verrà sicuramente ricordata nei libri di storia.
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