Coinbase cita in giudizio la SEC e chiede chiarezza sulla regolamentazione crypto

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Gaia Tommasi
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Coinbase

L’exchange crypto Coinbase ha avviato una causa contro la SEC –  Securities and Exchange Commission – ovvero l’ente borsistico americano, richiedendo che l’ente regolatore fornisca linee guida chiare per il settore crypto.

Nell’azione legale, depositata in tribunale l’11 marzo, Coinbase ha contestato la mancanza di una regolamentazione formale da parte della SEC per il settore. Inoltre sostiene che le azioni dell’ente regolatore abbiano ostacolato lo sviluppo.

Assenza di una regolamentazione crypto chiara

Nel documento l’azienda critica la SEC per la sua mancanza di iniziativa nel stabilire una regolamentazione crypto chiara, creando confusione e lasciando il settore in un limbo normativo. Si legge:

“Per anni la SEC ha indicato di avere poca autorità statutaria sugli asset digitali e che la sua autorità non era chiara”. “Gli operatori di mercato hanno risposto investendo pesantemente in un settore che oggi vale due trilioni di dollari e hanno costruito le loro attività in conformità con i quadri normativi delle agenzie competenti”.

Coinbase ritiene che non solo la mancanza di chiarezza nella regolamentazione abbia soffocato l’innovazione, ma abbia anche posto le aziende in una posizione svantaggiata a causa dell’incertezza sulle normative da seguire per garantire la conformità.

“Per gli asset digitali che potrebbero essere classificati come security dalla SEC, la regolamentazione è l’unico modo per l’ente per tracciare linee chiare per classificarli, di fornire un avviso equo e di creare un quadro normativo praticabile che renda possibile la conformità con le leggi sulle security”.

La petizione e la causa di Coinbase

La battaglia legale contro il regolatore americano, è iniziata dopo che la SEC ha rifiutato la petizione dell’exchange, che sollecitava l’ente a stabilire una regolamentazione chiara.

Nel luglio del 2022, Coinbase ha presentato una petizione per la regolamentazione degli asset digitali. Nonostante abbia “aumentato le azioni legali relative agli asset digitali”, la Commissione ha ignorato la petizione fino a quando non è stata costretta a spiegare le proprie azioni.

Il deposito ha confermato che la SEC ha rifiutato la petizione, senza fornire spiegazioni dettagliate, ma limitandosi  a comunicato solo una breve frase in cui esprimeva disaccordo con l’affermazione secondo cui l’attuale quadro normativo manca di praticabilità.

Inoltre Coinbase ritiene che l’ente regolatore  abbia adottato un approccio ostile con misure di applicazione aggressive.

Nel documento si legge anche che la società sta facendo causa alla SEC per chiarire due questioni fondamentali.

La prima è ” se il rifiuto della Commissione di avviare un’azione normativa relativa agli asset digitali costituisca una violazione della legge sulla procedura amministrativa”. Invece la seconda questione è “se l’incapacità della Commissione di fornire una spiegazione motivata per il suo rifiuto della richiesta di regolamentazione di Coinbase sia arbitraria e capricciosa”.

Causa in corso tra Coinbase e la SEC

Questa causa non è collegata alla controversia in corso tra Coinbase e la SEC, dove l’ente accusa l’exchange di operare senza registrazione adeguata e di quotare security non registrati. Ma entrambi i casi mettono in luce le problematiche del settore come le definizioni e le normative ambigue.

La SEC ha intentato una causa contro l’exchange a giugno 2023, sostenendo che Coinbase abbia operato come exchange a livello nazionale, broker e agenzia di clearing senza le licenze necessarie. Ha anche affermato che Coinbase ha offerto servizi tipici di una borsa valori, di un broker e di una clearing house senza mai ottenere l’adeguata autorizzazione.

 

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