Questo ex dirigente di FTX non vede l’ora di andare in prigione. O forse no?
L’ex co-CEO della filiale alle Bahamas di FTX, Ryan Salame ha subito una condanna a 90 mesi di detenzione presso la prigione federale di Cumberland, nel Maryland.
Salame sembra ansioso di intraprendere questa nuova esperienza professionale, tanto da aver aggiornato il suo profilo LinkedIn con un importante aggiornamento di stato.
L’ex dirigente di FTX non è più un uomo libero, recita il suo profilo social
La breve bio su X di Ryan Salame recita senza mezzi termini, tra le altre cose, ex uomo libero, ex grosso finanziatore del partito Repubblicano, e CEO di FTX.
Accusato di finanziamento illecito ai candidati alle elezioni del 2022 per fare pressione e ottenere norme più morbide nei confronti delle crypto, Salame si prepara ad affrontare 7 anni e mezzo di detenzione dopo la condanna subita per il suo ruolo in FTX.
Anche su LinkedIn Salame ha aggiornato il suo stato. Il suo post è diventato virale tanto da spingerlo a scherzare su X: “Oggi ho capito che le persone usano ancora LinkedIn.”
Today I learned people still use LinkedIn
— Ryan Salame (@rsalame7926) October 11, 2024
Salame, ex co-CEO della filiale alle Bahamas di FTX e tra i fidati di Sam Bankman-Fried, sconterà la pena presso il FCI Cumberland, un carcere federale di media sicurezza nel Maryland.
Lo scorso settembre è stata emessa la condanna definitiva e Salame si è dichiarato colpevole di aver effettuato donazioni illecite per decine di milioni di dollari ai partiti, in particolare ai candidati Repubblicani sotto indicazione di SBF. I capitali per le donazioni provenivano dai conti dei clienti dell’exchange fallito FTX.
Gli è stata anche comminata una sanzione di 1,5 miliardi di dollari, ai quali si aggiungono oltre 6 milioni di dollari in confische e più di 5 milioni di dollari in risarcimenti.
I pubblici ministeri hanno dimostrato che Salame, Bankman-Fried e l’ex capo ingegnere di FTX Nishad Singh hanno utilizzato i fondi dei clienti di FTX per finanziare quei politici che sostenevano una posizione favorevole alle criptovalute.
Salame ha donato più di 24 milioni di dollari ai candidati alla corsa elettorale del 2022, come emerge dai dati della Commissione Elettorale Federale. Di fatto, si affermò come uno dei maggiori donatori di quell’anno.
Ryan Salame ha fretta di andare in prigione, o forse no
Dopo essersi dichiarato colpevole dei crimini di cui è stato imputato, Salame ha assunto un atteggiamento spavaldo sui social.
In numerose occasioni ha utilizzato i propri canali per aggiornare i suoi follower sull’imminente cambio di posizione “lavorativa”.
A ben vedere, però, da quando è stata formulata l’accusa, l’ex dirigente è riuscito a posticipare questo evento più volte. La più recente, è stata per “ragioni mediche”.
Si è mostrato con il volto sfigurato dal morso di un cane e per questo ha ottenuto la possibilità di ritardare l’inizio della pena fino alla completa guarigione.
Exciting week coming up!
— Ryan Salame (@rsalame7926) October 6, 2024
La detenzione che avrebbe dovuto iniziare lo scorso giugno era poi stato spostata a oggi, 11 ottobre.
I legali di Salame, però, hanno chiesto un altro rinvio per il prossimo 7 dicembre, ancora una volta adducendo ragioni mediche.
La richiesta di rinvio potrebbe non essere accolta
Pare che la richiesta dei legali di avvalersi del parere medico contrario all’inizio della detenzione, non sia stato accolto con favore.
I crimini di cui è accusato l’entourage di Sam Bankman-Fried sono considerati di massima gravità, in particolare quelli di cui si è ammesso colpevole Salame.
I finanziamenti ai partiti negli Stati Uniti sono una pratica di lobbying comune e sono usati per perorare le cause di determinati gruppi, spesso di un comparto economico, di fronte ai rappresentanti di governo.
Peccato che siano stati deviati dei fondi appartenenti ai clienti di FTX per sostenere i candidati alle elezioni USA.
“Il coinvolgimento di Salame in due gravi crimini federali ha minato la fiducia pubblica nelle elezioni americane e nell’integrità del sistema finanziario,” ha dichiarato Damian Williams, Procuratore degli Stati Uniti per il Distretto Meridionale di New York, dopo la sentenza, secondo Reuters.
L’exchange FTX è stato una tra le maggiori aziende crypto del panorama statunitense. La sua implosione nel novembre 2022, ha avuto drammatiche ripercussioni nell’intero comparto. Anche settori paralleli, come le banche della Silicon Valley associate alle attività delle compagnie crypto finirono gambe all’aria.
L’ammissione che FTX aveva problemi di liquidità determinò una rapida reazione di panico e una corsa agli sportelli. Nel giro di poche ore la società era crollata come un castello di carte. Bankman-Fried si è dimesso da CEO e l’azienda ha dichiarato fallimento.
Un anno dopo, Bankman-Fried è stato dichiarato colpevole di sette capi d’accusa di frode e cospirazione. Tra i reati c’è il furto di miliardi di dollari in crypto dai conti appartenenti ai clienti di FTX. Ma ha un grosso peso anche la frode ai danni dei creditori della sua società consociata, il fondo di investimento Alameda Research. Sam sta scontando dallo scorso marzo una pena di 25 anni di prigione.