Perché Eugene F. Fama, economista premio Nobel, pensa che Bitcoin arriverà a zero tra 10 anni?

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Lucio Prosperi
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A dicembre 2024, Bitcoin, senza dubbio la più famosa tra le criptovalute, ha raggiunto i 2 trilioni di dollari di capitalizzazione di mercato, superando realtà aziendali del calibro di Tesla, Meta e Saudi Aramco. Nonostante uno scenario di questo tipo, il premio Nobel per l’economia Eugene F. Fama ha previsto che il valore di BTC arriverà a zero entro 10 anni.

Come mai l’illustre economista ha questa visione pessimistica su Bitcoin?

Una moneta insostenibile?

Eugene F. Fama è un economista statunitense, noto per la sua teoria dei mercati efficienti e professore alla University of Chicago Booth School of Business, ed è considerato uno dei padri della finanza moderna. Nel 2013, ha ricevuto il Premio Nobel per l’Economia (insieme con Robert Shiller e Lars Peter Hansen) per il suo lavoro sull’analisi empirica dei prezzi delle attività finanziarie. La sua ricerca sostiene che i mercati finanziari riflettono sempre tutte le informazioni disponibili, rendendo difficile per gli investitori ottenere profitti superiori alla media senza assumersi rischi maggiori.

Fama è da tempo critico nei confronti delle criptovalute – in particolare Bitcoin – perché ritiene che la loro volatilità e instabilità le renda inefficaci come mezzi di scambio o riserve di valore.

“Le crypto non hanno un valore reale stabile, quanto piuttosto un valore reale altamente variabile. Un mezzo di scambio del genere non dovrebbe sopravvivere. Le persone non vogliono fare affari con qualcosa che potrebbe farle fallire.” – ha dichiarato.

Eugene F. Fama

Ma i motivi del suo pessimismo sono anche altri. Egli nota, infatti, che Bitcoin consuma più elettricità di molti Paesi (circa 91 terawattora all’anno). E allora Fama si pone una serie di domande:

“Questo livello di consumo è insostenibile? Cosa rende il valore di Bitcoin così volatile e quali sono le implicazioni per il settore bancario e l’economia? Se lo scopo delle criptovalute è una reazione alla sfiducia nei confronti delle istituzioni finanziarie, la blockchain decentralizzata — il registro tecnologico che consente lo scambio anonimo di criptovalute — può risolvere il problema? E, infine, perché i sostenitori di un servizio decentralizzato, il cui valore risiede proprio nella sua indipendenza dalle strutture governative tradizionali, devono spendere miliardi in attività di lobbying per convincere i politici, incluso il presidente, della sua utilità?

La cupa previsione di Fama, che tra l’altro denota anche un certo coraggio da parte sua, visto che arriva dopo un anno da record per BTC, che ha raggiunto massimi storici di 109.000 dollari e più che raddoppiato il suo valore di mercato, non è l’unica voce negativa nei confronti delle crypto.

Anche Paul Krugman – premio Nobel per l’economia del 2008 – ha definito, lo scorso luglio, Bitcoin “economicamente inutile” e mettendo in discussione il sostegno del presidente Donald Trump mentre era in campagna elettorale. Ha persino descritto la proposta di Trump per una riserva nazionale di Bitcoin come “un salvataggio governativo di un settore segnato dagli scandali”.

Su quest’ultimo argomento, anche un altro economista influente, Justin Wolfers, ha messo in dubbio la fattibilità di una riserva nazionale di Bitcoin, evidenziando una crescente incertezza sulla sostenibilità economica della criptovaluta.

Di contro però, molti esperti che si erano dichiarati scettici nei confronti di BTC, hanno rivisto le loro posizioni. Il leggendario investitore Ray Dalio, che definì le criptovalute una bolla dieci anni fa, oggi le ritiene “un’invenzione straordinaria.”

Larry Fink di BlackRock in passato si riferiva a Bitcoin come a “un indice del riciclaggio di denaro” mentre oggi lo considera “uno strumento finanziario legittimo.”

Durante il suo primo mandato alla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dichiarò che “le criptovalute non sono denaro e che il valore è altamente volatile e basato sul nulla” mentre adesso si è schierato apertamente a favore delle crypto.

Insomma Bitcoin, nel corso degli anni, ha fatto cambiare idea a molti scettici. Riuscirà anche a farla cambiare a Fama?

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Questo articolo è a scopo informativo e non costituisce un invito all’investimento. Le criptovalute sono asset altamente volatili e comportano il rischio di perdere l’intero capitale investito. Si consiglia di fare sempre le proprie ricerche prima di prendere decisioni finanziarie.

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