Meta Prepara Migliaia di Licenziamenti – Le Compagnie Crypto Seguiranno l’Esempio?

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Fredrik Vold
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Fonte: iStock/Andrey Bukreev

Anche Meta, ex Facebook, si aggiunge alla crescente lista di compagnie del comparto tecnologico che stanno licenziando in massa gli impiegati. C’è da chiedersi se le compagnie legate alle crypto saranno le prossime a seguire l’esempio.

Secondo il Wall Street Journal, Meta ha in programma “licenziamenti su larga scala” già a partire da questa settimana. La testata internazionale di economia fa riferimento a “persone a conoscenza del tema” che descrivono questa ondata di licenziamenti una tra le maggiori nel settore tecnologico.

I licenziamenti di Meta seguono a stretto giro quelli di Twitter della scorsa settimana, quando il nuovo proprietario della piattaforma Elon Musk ha platealmente fatto fuori metà dell’organico.

Twitter contava circa 7.500 impiegati prima dell’arrivo di Musk, il che significa che circa 3.700 persone hanno perso il loro posto di lavoro.

Secondo le fonti citate dal Wall Street Journal la portata dei licenziamenti di Meta sarà inferiore in percentuale rispetto a quello che è successo a Twitter. Tuttavia, il numero di persone che resteranno senza lavoro potrebbe essere di gran lunga superiore.

Durante la presentazione periodica degli utili di bilancio svolta lo scorso 26 ottobre, il CEO di Meta Mark Zuckerberg aveva già lasciato intendere che sarebbero stati applicati dei tagli di gestione. In quell’occasione era stata ribadita la necessità di concentrarsi su investimenti in “un numero ridotto di ambiti di crescita ad alta priorità”.

“Questo significa che alcuni dei team cresceranno in maniera significativa, ma altri team dovranno restare fermi o ridursi nel corso del prossimo anno”. Durante la conferenza Zuckerberg aveva inoltre aggiunto:

“Dal punto di vista del dato aggregato, ci aspettiamo che alla fine del 2023 l’organizzazione sarà all’incirca delle stesse dimensioni o leggermente più piccola rispetto a quella che è oggi.”

Il terzo trimestre non è stato buono per gli investitori di Meta, la compagnia ha infatti perduto oltre 3,5 miliardi di dollari. La perdita così importante si deve in gran parte ai consistenti investimenti che Meta ha fatto nella sua divisione incentrata sul metaverso, nota come Reality Labs. Secondo i dati parziali di bilancio, solo questa divisione conta perdite per 9,4 miliardi di dollari in nove mesi di attività.

La sofferenza di Meta è solo la punta dell’iceberg e tutto il settore tech in questo momento registra grosse difficoltà. Il comparto tecnologico negli Stati Uniti da tempo rappresenta il termometro dell’andamento globale dei mercati azionari. 

Non è il momento di comprare azioni delle Big Tech

Seppure questo consiglio possa sembrare contraddittorio, gli analisti avvertono che questo non è un buon momento per comprare al ribasso i titoli tech. Lo sostiene anche Jim Cramer, l’economista della CNBC, facendo riferimento all’analisi tecnica condotta dall’esperta Carolyn Boroden. L’analisi dei grafici evidenzia lo stato di particolare sofferenza in cui si trova tutto il comparto tecnologico.

C’è da credere, dunque, che le Big Tech non riusciranno presto a risollevarsi dal baratro in cui stanno sprofondando, dopo la crisi che ha interessato l’intero 2020 e anche buona parte dell’anno in corso. 

Fonte: TradingView

Le compagnie crypto seguiranno l’esempio?

La domanda da porsi adesso è se anche le compagnie del comparto crypto seguiranno l’esempio delle aziende del settore tecnologica e annunceranno dei licenziamenti. È ben noto il legame tra i due settori produttivi, che condividono in gran parte gli stessi finanziatori con capitali di rischio, inoltre spesso il trading registra delle assonanze tra il mercato azionario e quello crypto.

È noto che le compagnie crypto sono altamente sensibili all’andamento del prezzo delle principali criptovalute. Dunque, tenendo conto che il mercato delle crypto è ribassista da ormai un anno, non è del tutto inconcepibile che anche le compagnie che orbitano in questo ambito produttivo inizino a licenziare.

Licenziamenti in almeno tre compagnie crypto solo a novembre

Finora, a novembre sono state almeno tre le grandi compagnie in ambito crypto ad annunciare il licenziamento tra il 10% e il 30% del personale. Lo ha riportato all’inizio del mese Wu Blockchain, utente Twitter largamente seguito.

Galaxy Digital, la compagnia guidata dall’ex investitore finanziario Mike Novogratz, pare stia valutando se licenziare “fino al 20% della propria forza-lavoro” anche se il dato non è ancora definitivo.

“Siamo sempre alla ricerca della struttura ottimale del team e della strategia e, quando saranno pronti, condivideremo i nostri progetti”, questo il commento del portavoce di Galaxy Digital, Michael Wursthorn, che aveva inoltre ammesso che l’intero settore “continua scontrarsi con i fenomeni macroeconomici”.

La seconda grande compagnia crypto nell’occhio del ciclone è BitMEX, l’exchange di derivati e prodotti spot, che ha licenziato parte dello staff di recente anche se non è stata dichiarata la percentuale di impiegati rimasti senza lavoro.

Infine, Digital Currency Group (DCG), una grossa compagnia con sussidiarie in diversi ambiti del settore crypto, ha tagliato il 10% della propria forza lavoro come parte di un processo di ristrutturazione. I licenziamenti si sono resi necessari, come spiega un portavoce della compagnia, per preparare la “prossima fase di espansione”.

Diversificare nei momenti di incertezza: IMPT il token green

Una buona alternativa di investimento, anche in un’ottica di diversificazione del wallet, potrebbe essere il nuovo token IMPT. 
A poche settimane dall’inizio della prevendita, il token IMPT ha collezionato finanziamenti pari a 10 milioni di dollari.

La raccolta online degli investimenti è però solo il primo passo. IMPT.io punta infatti a trasformare radicalmente il settore del “carbon credit” ovvero la compensazione delle emissioni di CO2 emessa da privati e aziende.

IMPT fa appello agli investitori preoccupati per il degrado ambientale sostenendo iniziative “green” come la ricerca di energie rinnovabili e combattendo la deforestazione. Migliorare l’ambiente ed essere socialmente responsabili non è infatti in conflitto con la realizzazione di un profitto. Il principale contributo del progetto è proprio quello di evidenziare questa premessa, trasformandola in una realtà quotidiana per acquirenti, rivenditori e investitori.

Per essere coinvolti in questo nuovo processo completamente sostenibile, basta connettere un “Wallet”, ovvero il portafoglio digitale dove vengono custodite le criptovalute, all’indirizzo: impt.io. Qui sarà possibile acquistare i token IMPT tramite Etehreum o USDT.

Vai alla prevendita di IMPT

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

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