Massimi storici per Coinbase: il titolo sorprende gli analisti con un rally verticale
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Coinbase Global Inc. (COIN) ha chiuso la sessione di giovedì con un nuovo record a 369,21 dollari, si tratta del miglior risultato ottenuto dal titolo dopo la quotazione nel 2021.
La reazione degli investitori e degli analisti però non combacia e i commenti sono contrastanti.
Il titolo ha guadagnato il 3,89% nelle 24 ore e chiude il mese con un guadagno di quasi il 40%. L’attuale record di prezzo rappresenta un rialzo del 3,3% rispetto al precedente record di 357,39 dollari stabilito a novembre 2021.
Il rally ha attirato la reazione entusiasta del CEO di Real Vision, Raoul Pal, che ha commentato: “Going vertical now,” dopo che il titolo ha messo a segno il suo nuovo massimo.
“Prossimo passo, crypto: il rubinetto della liquidità è completamente aperto,” ha aggiunto, senza nascondere il suo entusiasmo e le forti aspettative sullo slancio atteso per i prossimi giorni.
Il nuovo massimo di Coinbase arriva dopo l’ingresso nell’S&P 500
Lo scorso 19 maggio Coinbase è stata la prima società crypto a essere inclusa nell’indice S&P 500. La società è stata la migliore del listino martedì scorso, con un guadagno del 12,10%.
Secondo alcuni analisti anche le novità sul piano politico negli Stati Uniti possono aver giocato un ruolo chiave nell’attuale rimonta di COIN. In particolare si guarda con attenzione agli effetti del recente avanzamento del GENIUS Act alla Camera il 17 giugno.
Il disegno di legge intende portare maggiore chiarezza in materia di stablecoin. Non è un caso che Coinbase possa essere tra i primi a beneficiare di questa nuova normativa. Infatti la società emette la stablecoin USDC insieme a Circle Internet Group, e la metà dei suoi profitti provengono proprio da queste attività.
Queste condizioni, però, non sembrano sufficienti a convincere tutti gli esperti sulla capacità di Coinbase di mantenere questa traiettoria rialzista.
L’investment adviser Andy Heilman ha ammesso che in questo momento il titolo conta su una spinta sostenuta, ma non esclude la possibilità che una correzione possa essere imminente.
“La visione settimanale di $COIN è molto rialzista, anche se potrebbe essere in arrivo una correzione,” ha scritto su X, aggiungendo che i pattern tecnici suggeriscono “possibili prezzi a quattro cifre” nel lungo periodo.
Anche altri analisti assumono una posizione ottimista seppure cauta.
Cantonese Cat ritiene che l’allargamento delle Bande di Bollinger giornaliere indica che il titolo “vuole solo continuare a salire.”
Al contrario, l’analista Chad sostiene che il prezzo di COIN sembra “sopraesteso rispetto alla banda superiore di Bollinger”, condizione che potrebbe segnalare una possibile fase di raffreddamento.
Meno entusiasta chi possiede il titolo da lungo termine, anche se il rally ha portato un senso di sollievo. “Dopo aver comprato Coinbase il primo giorno, finalmente sono tornato al prezzo di acquisto, quattro anni dopo”, ha scritto il commentatore crypto Whoisdat.
Coinbase ha debuttato sul Nasdaq ad aprile 2021, quotato a 381 dollari per azione, ma ha chiuso la prima giornata a 328,28 dopo un forte calo intraday.
Ricavi in crescita per Coinbase nel primo trimestre, ma l’utile crolla del 94%
Coinbase ha presentato risultati misti per il primo trimestre. I ricavi registrano una crescita del 24% su base annua a 2 miliardi di dollari, ma inferiori alle attese degli analisti e in calo del 10% rispetto al trimestre precedente.
I ricavi provenienti dalle transazioni sono saliti a 1,26 miliardi di dollari. Invece, la divisione abbonamenti e servizi, che comprende staking e servizi di custodia, è cresciuta del 37% fino a sfiorare i 700 milioni di dollari, segno di una maggiore diversificazione oltre il trading.
Nonostante l’aumento dei ricavi, l’utile netto è crollato del 94% a 66 milioni di dollari, anche a causa della svalutazione delle riserve crypto della società per colpa della volatilità del mercato.
L’utile rettificato si è attestato a 526,6 milioni di dollari, pari a 1,94 dollari per azione, comunque al di sotto dei 2,53 dollari dell’anno precedente. Le spese operative sono salite del 51% a 1,3 miliardi di dollari, spinte da forti investimenti in marketing e svalutazione degli asset.
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