Malta non è più un paradiso per le crypto: vuole allinearsi al MiCA

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Sauro Arceri
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In linea con altri Paesi dell’Unione Europea anche la Repubblica di Malta ha deciso di procedere con l’allineamento del suo quadro normativo per le criptovalute alla nuova legge MiCA (Markets in Crypto-Assets).

L’autorità di regolamentazione del Paese, la Malta Financial Services Authority (MFSA), ha lanciato una consultazione pubblica per definire le modifiche necessarie alla sua legislazione.

MiCA: la creazione di un quadro normativo uniforme

L’entrata in vigore del MiCA stabilirà un quadro normativo uniforme per i crypto-asset e gli operatori del settore in tutta l’Unione Europea.

Questo dovrebbe garantire maggiore certezza legale per i consumatori e gli operatori e migliorare la coerenza nell’applicazione e nella supervisione delle regole in tutta l’UE, agevolando l’operatività dei fornitori di servizi criptovalutari in tutto il continente.

Malta: un passato crypto-friendly

Malta è stata una delle prime nazioni europee ad accogliere il settore delle criptovalute con entusiasmo. Tuttavia, questa strategia ha attirato l’attenzione del Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (GAFI), che in passato ha criticato Malta per la mancanza di norme anti-riciclaggio adeguate.

Nel frattempo, Malta è uscita dalla lista grigia del GAFI nell’agosto 2022 e il governo sembra determinato a continuare a migliorare la conformità e la regolamentazione.

Allineamento del quadro normativo VFA

Nel 2018 Malta ha introdotto il quadro normativo Virtual Financial Assets (VFA) per il settore delle criptovalute, basato sulla direttiva europea MiFID sui mercati degli strumenti finanziari.

Ora, Malta sta preparando il terreno per allineare il suo quadro normativo VFA con il MiCA dell’UE e ha avviato una consultazione pubblica su questo processo.

Principali modifiche al quadro normativo VFA

Le modifiche proposte includono:

  • Eliminazione dell’obbligo di verifica dei sistemi per i licenziatari VFA.
  • Riduzione dei requisiti patrimoniali per i licenziatari di Classe 3 e 4 a 125.000 e 150.000 euro, rispettivamente.
  • Nomina di un custode per la gestione dei beni e delle attività finanziarie virtuali detenute per conto dei clienti.
  • Eliminazione del requisito di assicurazione di responsabilità civile professionale.
  • Aggiornamento dei requisiti per l’outsourcing.
  • Implementazione di un piano per supportare una liquidazione ordinata delle attività, in conformità con la legislazione nazionale.
  • Stesura di regole operative trasparenti e chiare per i licenziatari VFA, incluse misure anti-riciclaggio e anti-terrorismo.
  • Eliminazione dei requisiti di categorizzazione dei clienti.
  • Eliminazione del requisito di una relazione sulla gestione del rischio e sulla valutazione interna dell’adeguatezza patrimoniale.

La consultazione pubblica rimarrà aperta fino al 29 settembre, dopo di che le modifiche verranno valutate e integrate nel nuovo quadro normativo.

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