L’USDC di Circle è a rischio mentre le grandi banche americane pensano di crearsi la propria stablecoin
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Negli ultimi mesi, alcune delle più importanti banche di Wall Street stanno valutando seriamente la possibilità di unirsi in un’iniziativa collaborativa per sviluppare una stablecoin istituzionale.
Questo progetto nasce dall’esigenza di creare uno strumento digitale di pagamento sicuro, affidabile e regolamentato, capace di facilitare le transazioni finanziarie tra grandi istituzioni in modo più efficiente rispetto ai sistemi tradizionali.
Le stablecoin, essendo criptovalute ancorate a un valore stabile — spesso il dollaro USA — possono ridurre i rischi legati alla volatilità e migliorare la velocità e i costi delle operazioni.
Questa iniziativa arriva in un momento cruciale, perché il Congresso degli Stati Uniti sta esaminando il GENIUS Act (Groundbreaking Emerging New Innovative and Useful Standards Act), una proposta legislativa che punta a definire un quadro regolatorio chiaro per le criptovalute e, in particolare, per le stablecoin.
L’approvazione del GENIUS Act al Senato rappresenterebbe un passo fondamentale verso la legittimazione e l’adozione istituzionale delle valute digitali, offrendo alle banche e agli altri operatori del settore linee guida precise su come sviluppare e gestire questi strumenti, nel rispetto delle norme di sicurezza e trasparenza.
Se il GENIUS Act venisse approvato, non solo favorirebbe la nascita di stablecoin regolamentate emesse da consorzi di istituzioni finanziarie ma potrebbe anche accelerare l’integrazione di queste monete digitali nei mercati finanziari tradizionali, cambiando radicalmente il modo in cui le transazioni interbancarie e i pagamenti cross-border vengono effettuati, portando maggiore efficienza, riduzione dei costi e innovazione tecnologica.
Arthur Hayes, veterano del settore delle criptovalute, considera questo sviluppo una sfida significativa per gli attuali leader del mercato delle stablecoin, come Circle (USDC) e Tether (USDT).
Arthur Hayes non ha fiducia in Circle
Un recente rapporto del Wall Street Journal ha rivelato che Wells Fargo, Bank of America, JPMorgan Chase e Citigroup, sono tra i colossi bancari che stanno valutando una partnership per un progetto di stablecoin. Questi sviluppi stanno generando preoccupazione, soprattutto per l’USDC di Circle, il cui ancoraggio al dollaro ha mostrato segnali di debolezza, scendendo a $ 0,9987.
Il presidente di ETH Store, Nate Geraci, ha evidenziato come le banche siano passate dal denunciare le stablecoin come una truffa a impegnarsi attivamente nel loro sviluppo.
Veterani come Arthur Hayes ritengono che le grandi banche, con il loro progetto di stablecoin, potrebbero addirittura mettere a rischio la sopravvivenza di USDC. Commentando la situazione, Hayes ha dichiarato:
“Addio Circle. Grazie per aver partecipato”.
È significativo notare che questa evoluzione si verifica mentre Circle, secondo indiscrezioni, sarebbe in trattative con Ripple e Coinbase per una possibile vendita.
Gli analisti di mercato evidenziano che i grandi investitori vedono nell’acquisizione un’opportunità, soprattutto per la vasta base di utenti di Circle, per le sue solide integrazioni all’interno delle blockchain (on-chain) e per l’elevata liquidità disponibile. Il vero punto di forza di USDC è infatti la sua ampia diffusione e utilizzo all’interno del settore della finanza decentralizzata (DeFi), dove viene usata in moltissime applicazioni e protocolli finanziari basati su blockchain.
Un elemento particolarmente interessante è che Circle Payments, la divisione di Circle dedicata ai pagamenti digitali, ha lanciato la sua rete principale (mainnet) all’inizio di questa settimana, a seguito di un debutto iniziale avvenuto il mese scorso. Questa nuova rete si presenta come un concorrente diretto della rete Ripple Payments, offrendo un’alternativa per la gestione e l’esecuzione di pagamenti digitali su blockchain, puntando a migliorare velocità, costi e sicurezza nelle transazioni.
Le grandi banche potrebbero cambiare il mercato delle stablecoin?
Per le banche di Wall Street, è il momento di adattarsi alla crescente domanda di stablecoin, con l’ingresso di grandi aziende tecnologiche e retailer nel settore. Non credere negli asset digitali potrebbe compromettere la loro base di pagamenti e depositi. La francese Société Générale sta pianificando il lancio di una stablecoin “peggata” al dollaro statunitense sulla blockchain di Ethereum.
Jeff Dorman, CIO di Arca – società di investimenti istituzionali in criptovalute – ha commentato:
“Le banche, che in passato sono state coinvolte e hanno fallito due volte nel supportare Circle per l’IPO, si stanno ora rendendo conto che… “ehi, questo è un business semplice da cui ottenere margini di interesse netti del 100%. Facciamolo da soli”.
Ora, sebbene le grandi banche mirino a fronteggiare la crescente concorrenza nel settore cripto, questo progetto rimane in fase concettuale, poiché gran parte del progresso dipende dalla futura legislazione, tra cui il GENIUS Act.






