La SEC respinge la richiesta di Ripple per una riduzione della multa di $876 milioni

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Lucio Prosperi
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La Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha contestato l’ultima argomentazione di Ripple Labs a favore di una riduzione della multa, affermando che non sarebbe sufficiente.

Il 13 giugno, infatti, Ripple, citando il precedente accordo della SEC con Terraform Labs, ha fatto richiesta alla giudice Analisa Torres del Tribunale del Distretto degli Stati Uniti per il Distretto Meridionale di New York di una multa di “non più di 10 milioni di dollari”, una cifra molto inferiore alla richiesta di pena pecuniaria di 876,3 milioni di dollari avanzata dal regolatore.

Il giorno seguente la SEC, in una lettera indirizzata alla Torres, ha sostenuto che il suo accordo da 4,5 miliardi di dollari con Terraform Labs e il suo co-fondatore Do Kwon – comprensivo di una sanzione civile di 420 milioni di dollari – è stato stipulato poiché l’azienda è fallita, ha accettato di restituire i soldi agli investitori e ha licenziato i leader responsabili al momento delle violazioni.

“Ripple non accetta nessuno di questi provvedimenti. Anzi, Ripple non accetta nulla!” – ha voluto specificare un portavoce della SEC.

L’argomentazione di Ripple secondo cui la multa di 420 milioni di dollari per Terraform rappresentava circa l’1,27% delle sue “vendite lorde, corrispondenti a 33 miliardi di dollari” non è stata una “comparazione equa”, ha dichiarato la SEC.

La Securities and Exchange Commission ha poi indicato di aver calcolato la multa di Terraform in base al “profitto lordo del comportamento violativo”, stimato in oltre 3,5 miliardi di dollari. La cifra, dunque, rappresenta circa il 12% del totale.

Il regolatore, dunque, ha spiegato che la pena pecuniaria per Ripple sarebbe di 102,6 milioni di dollari se fosse applicato lo stesso rapporto utilizzato con Terraform, tenendo conto degli 876,3 milioni di dollari di profitti lordi che ha chiesto di confiscare.

“Una multa così bassa, come quella che pretende Ripple, non soddisferebbe gli scopi delle leggi sulle sanzioni civili”, ha chiosato la SEC.

La battaglia continua…

Le pene proposte dalla SEC per Ripple ammontano a quasi 2 miliardi di dollari, inclusi 198,2 milioni di dollari di interessi pregiudiziali, 876,3 milioni di dollari di sanzioni civili e altri 876,3 milioni di dollari di confisca.

La battaglia legale tra i due va avanti dal 2020, quando la SEC ha sostenuto che Ripple avesse venduto titoli non registrati, una conclusione condivisa dal giudice Torres – in una sentenza di luglio 2023 – ma solo per le vendite agli investitori istituzionali.

A maggio, la SEC ha opposto resistenza alla richiesta di Ripple di sigillare alcune delle sue finanze, insistendo sul fatto che l’azienda dovrebbe divulgare i ricavi derivati dalle vendite di XRP, vendite che Torres ha determinato essere non registrate.

Il punto di vista di Ripple

Nel bel mezzo della continua diatriba, è intervenuto Stuart Alderoty, Chief Legal Officer di Ripple, che ha condiviso alcune riflessioni sullo stato attuale del caso.

Secondo Alderoty, la SEC sembra particolarmente frustrata dall’andamento del caso, anche perché Ripple ha mantenuto una forte strategia difensiva, rifiutandosi di cedere terreno nella disputa legale. Questa posizione sembra aver infastidito l’ente di regolamentazione.

Un punto chiave evidenziato dal CLO è la decisione della corte riguardo alla classificazione di XRP. Egli afferma come la corte abbia fornito chiarezza, indicando che XRP non è considerato un titolo. Questa decisione è cruciale per Ripple e per l’intera industria delle criptovalute, poiché potenzialmente stabilisce un precedente su come gli asset digitali potrebbero essere considerati secondo le leggi sui titoli.

“La SEC è arrabbiata. Ripple ha difeso la sua posizione senza accettare compromessi, anche perché la corte ha chiarito che XRP non è classificato come titolo e non ci sono investitori da risarcire. E per la SEC, la situazione peggiore è che Ripple sta prosperando…”

Alderoty ha voluto rimarcare come, in questo caso, non ci siano “vittime” che necessitino di compensazione. Questa affermazione suggerisce che le accuse della SEC di danno agli investitori potrebbero non aver trovato fondamento sostanziale secondo il punto di vista della corte.

Inoltre, un dato importante delle dichiarazioni del Chief Legal Officer è che, nonostante la battaglia legale in corso, Ripple sta prosperando. Questa affermazione indica che l’azienda è riuscita a mantenere le sue operazioni e potenzialmente anche a espandersi, nonostante l’attenzione regolamentare che sta affrontando.

Le ripercussioni sul prezzo di XRP

Mentre la battaglia legale procede, il prezzo del token XRP ha mostrato un movimento limitato. L’attuale analisi di mercato indica:

Intervallo di Trading:

  • Supporto: $0,46
  • Resistenza: $0,557

Il prezzo di XRP ha oscillato all’interno di questo intervallo, mancando di un significativo momentum in entrambe le direzioni.

Con ogni probabilità si verificherebbe uno scenario rialzista nel caso di una rottura al di sopra della resistenza a $0,557. Da qui il prezzopotrebbe spingersi verso $0,59. Invece se il prezzo scendesse sotto il supporto a $0,46, potrebbe delinearsi uno scenario ribassista. In quel caso il valore potrebbe declinare ulteriormente, fino a circa $0,41.

La battaglia legale si evolve e le condizioni di mercato cambiano. La community crypto monitora da vicino gli sviluppi, perché l’esito di questo caso potrebbe avere implicazioni significative per Ripple, XRP e per l’intero mercato.

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