La Russia legalizza il mining di criptovalute
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Il Presidente russo Vladimir Putin ha ufficialmente firmato una legge che legalizza il mining di criptovalute nel Paese. L’attività di mining sarà classificata non come emissione di valuta ma come “turnover component”.
Questo significa che la legge russa classifica l’attività di mining di criptovalute non come la creazione di una nuova forma di moneta, ma come un’attività economica che contribuisce al flusso di beni e servizi all’interno dell’economia, simile ad altre attività di produzione o estrazione.
Questa distinzione è importante perché indica che la Russia non considera le criptovalute come una forma di denaro legale emesso dal governo, ma piuttosto come un asset che può essere prodotto, detenuto e scambiato, simile ad altri beni o prodotti. Questo approccio potrebbe avere implicazioni sulle regolamentazioni fiscali e legali.
La legge include anche nuove espressioni, come digital currency mining, mining pool e mining infrastructure operator, ed entrerà in vigore dieci giorni dopo la sua pubblicazione ufficiale.
Il nuovo quadro giuridico russo può favorire la crescita economica delle valute digitali?
Secondo un rapporto pubblicato dall’agenzia di stampa russa TASS, la nuova legislazione introduce diversi concetti chiave, tra cui il mining di valuta digitale, i pool di mining e gli operatori di infrastrutture di mining.
La legge stabilisce che solo le persone giuridiche russe e gli imprenditori individuali registrati presso il governo possono dedicarsi al mining di criptovalute. I minatori individuali possono partecipare senza registrazione, ma solo a condizione che il loro consumo energetico rimanga entro i limiti stabiliti dal governo.
Inoltre, la legge consente la negoziazione di attività finanziarie digitali straniere sulle piattaforme blockchain russe. Tuttavia, la Banca di Russia si riserva l’autorità di proibire il collocamento di alcuni asset se questi minacciano la stabilità finanziaria del Paese.
Nel corso di una recente riunione di governo, il Presidente Putin ha sottolineato l’importanza che la Russia “colga il momento” per stabilire un quadro giuridico per le valute digitali.
Ha sottolineato i potenziali benefici delle valute digitali per lo sviluppo economico della Russia e ha evidenziato la necessità di una regolamentazione e di un’infrastruttura adeguate.
L’entrata in vigore della legge è prevista dieci giorni dopo la sua pubblicazione ufficiale, anche se alcune disposizioni potrebbero avere date di attuazione diverse.
Come la normativa russa sulle criptovalute potrebbe influenzare gli sforzi dei BRICS per creare una valuta digitale unificata
Negli ultimi mesi, i Paesi membri del BRICS hanno abbracciato in modo significativo gli asset digitali. Il gruppo starebbe esplorando la creazione di una valuta nativa che utilizzi la tecnologia blockchain per distanziarsi ulteriormente dal dollaro statunitense.
Questa spinta verso gli asset digitali si allinea con le recenti decisioni legali e strategiche dei Paesi membri, in particolar modo della Russia.
La Russia ha legalizzato l’estrazione di Bitcoin e criptovalute e la nuova legge consente di negoziare le criptovalute sulle piattaforme blockchain nazionali. Questa decisione segue a breve distanza di tempo un’altra decisione presa dalla Russia a fine luglio, inerente il consenso ai pagamenti in criptovaluta nel commercio internazionale.
La legalizzazione del mining di criptovalute va quindi a integrarsi con il consenso ai pagamenti in criptovaluta nel commercio internazionale. Si tratta a tutti gli effetti di una decisione strategica che permetterà ai Paesi membri del BRICS di rispondere in maniera efficace all’imposizione di sanzioni economiche da parte del blocco Occidente.
Questo sviluppo ha rafforzato ulteriormente le relazioni commerciali con El Salvador e ha implicazioni soprattutto per quanto concerne le interazioni con la Cina e gli Emirati Arabi Uniti.
Nel corso dell’anno il blocco dei BRICS si è concentrato sempre più sull’obiettivo della de-dollarizzazione, e la Russia ha assunto un ruolo guida negli sforzi per escludere il dollaro statunitense dagli accordi commerciali.
In particolare, Russia e Cina si stanno rivolgendo agli asset digitali per i pagamenti transfrontalieri prediligendo piattaforme digitali come Qifa, che facilitano queste transazioni per evitare i problemi di conformità e la minaccia delle sanzioni secondarie da parte degli Stati Uniti alle banche cinesi coinvolte nel commercio con la Russia.
La piattaforma di pagamento digitale Qifa, che presto sarà quotata alla borsa di Mosca, ha risposto alla forte domanda di beni industriali della Cina e ha adottato una regolamentazione specifica per consentire i pagamenti in criptovaluta e velocizzare le transazioni tra Russia e Cina, con l’obiettivo di includere in futuro anche i pagamenti digitali per le materie prime.
Si prevede che lo sviluppo delle piattaforme di pagamento e delle valute digitali da parte del blocco BRICS acceleri, offrendo una prova per l’alleanza e potenzialmente facilitando ulteriori cambiamenti all’interno del gruppo.
Continuando a innovare la finanza digitale, il blocco mira a consolidare la propria posizione nel panorama economico globale e a sfidare i sistemi finanziari tradizionali.
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