La cena crypto per i maggiori detentori di $TRUMP ha suscitato proteste e polemiche
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Circa cento manifestanti si sono radunati giovedì sera davanti al Trump National Golf Club in Virginia, mentre gli ospiti arrivavano per la Trump Crypto Dinner, un evento privato voluto dal presidente Donald Trump e volto a celebrare i principali investitori nella sua criptovaluta $TRUMP.
L’evento, tenutosi a porte chiuse e assente dal programma ufficiale, è stato presentato come uno degli incontri più esclusivi al mondo nel settore crypto. La sua natura riservata e l’accesso limitato a pochi selezionati — in gran parte persone facoltose — hanno suscitato critiche e polemiche.
Secondo quanto riportato da The Independent e Bloomberg, i manifestanti esponevano cartelli con scritte come “L’America non è in vendita” e “Stop alla corruzione crypto”, gridando “Vergogna!” o “Spero che vi vada di traverso la cena”, mentre gli ospiti scendevano dalle auto nei pressi del posto di blocco di sicurezza del club. Molti hanno anche chiesto che fosse pubblicata la lista degli invitati.
Com’è stata la cena crypto?
La cena ha accolto i 220 principali possessori della meme coin $TRUMP, un token lanciato all’inizio dell’anno e controllato principalmente dalla Trump Organization e dalle sue affiliate. L’accesso all’evento è stato determinato da una classifica che monitorava il possesso dei token per un periodo di tre settimane. Inoltre i primi 25 investitori hanno ricevuto privilegi aggiuntivi, tra cui un cocktail privato con Trump tenutosi nel corso della serata.
Secondo Bloomberg, la sala da pranzo era decorata con cartelli con la scritta “Fight Fight Fight”, in riferimento alla società dietro la meme coin. Agli ospiti sono stati consegnati sacchetti regalo contenenti cappellini con il marchio dell’evento e targhe commemorative. Il menu comprendeva insalata, filet mignon, halibut scottato in padella e tortino al cioccolato caldo.
Tra gli invitati figuravano anche personaggi noti come l’ex cestista NBA Lamar Odom e l’imprenditore cripto Justin Sun, attualmente coinvolto in una controversia regolatoria negli Stati Uniti. Sun ha pubblicato una foto su X mentre si recava alla cena.
Trump ha promosso l’evento su Truth Social, dichiarando:
“Gli Stati Uniti DOMINANO nel mondo delle cripto, del Bitcoin, ecc. — e continueremo così!”
Warren denuncia la cena crypto di Trump: “corrotta e piena di conflitti etici”
L’evento al centro delle critiche, organizzato in un contesto privato e riservato alla presenza di importanti investitori e figure del settore crypto, è emblematico della strategia politica e finanziaria che Donald Trump ha abbracciato. La presenza di grandi nomi dell’industria digitale, l’esclusione della stampa e la mancanza di trasparenza sugli obiettivi dell’incontro hanno alimentato sospetti di favoritismo politico e scambio opaco di influenze.

Elizabeth Warren, nota per le sue posizioni intransigenti nei confronti di Trump, Wall Street e per il suo costante impegno a favore di una maggiore regolamentazione del settore finanziario e delle criptovalute, ha definito l’evento una vera e propria “orgia di corruzione”.
La senatrice ha espresso particolare preoccupazione per lo smantellamento dell’unità del Dipartimento di Giustizia dedicata alle crypto, avvenuto durante l’amministrazione Trump, che avrebbe drasticamente ridotto la capacità di supervisione e contrasto ai crimini finanziari in ambito digitale.
Ha inoltre criticato aspramente alcune modifiche interne alla Securities and Exchange Commission, ritenute responsabili di un indebolimento dei controlli e delle capacità d’intervento dell’ente contro le frodi e le manipolazioni di mercato.
Secondo Warren e altri esponenti democratici, simili raduni rappresentano una minaccia per l’integrità del processo politico, in quanto rischiano di minare la fiducia pubblica nelle istituzioni.
Il coinvolgimento di grandi investitori, anche stranieri, solleva timori legati a una possibile vendita indiretta di influenza politica, accessibile solo a chi ha i mezzi per partecipare a eventi esclusivi.
In questo contesto, i confini tra interessi pubblici e privati si fanno sempre più sfumati, soprattutto se le politiche future dovessero avvantaggiare le aziende presenti a tali incontri. A peggiorare la percezione pubblica, ha contribuito anche l’estrema riservatezza dell’evento, chiuso alla stampa e accompagnato da un programma generico diffuso dalla Casa Bianca, privo di dettagli sostanziali.

Nonostante le crescenti critiche, l’iniziativa sembra rientrare in una strategia più ampia di Donald Trump, volta a rafforzare i legami con il mondo dell’imprenditoria tecnologica e digitale.
Il presidente punta chiaramente a costruire nuovo capitale politico facendo leva sull’innovazione, sul settore crypto e sulle startup. Allo stesso tempo, sembra utilizzare queste occasioni per promuovere le proprie iniziative digitali personali, come la piattaforma social “Truth Social” e l’interesse per i token e gli NFT legati al suo brand.
In definitiva, quella che appare come una semplice cena privata si configura come il simbolo di un intreccio sempre più stretto tra potere politico e finanza digitale, una commistione che secondo i critici rischia di compromettere seriamente i principi fondamentali dell’etica pubblica e della trasparenza democratica.






