Il metaverso affronta nuove grandi sfide, riuscirà a recuperare il terreno perduto?
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Un altro aspetto su cui riflettere riguarda il tipo di esperienza da poter mettere a frutto per evitare gli errori commessi in passato, specie al momento della creazione di Internet.
Etica e metaverso: due mondi compatibili
Tra le tante voci degli esperti, interessante è il parere di Micaela Mantegna, eclettico personaggio associata e affiliata al Berkman Klein Center dell’Università di Harvard, e ambasciatrice TED per un metaverso etico. Il metaverso, sostiene, “non è ancora pronto” e questo potrebbe rappresentare un vantaggio per evitare gli errori di Internet, con la diffusione di tossicità, molestie e odio che tutti conosciamo.
Intervenuta alla Game Developer Conference, come riporta Wired, ha ribadito: “Abbiamo già rovinato un Internet”.
Nuove regole e linee guida sul piano etico potrebbero rappresentare una soluzione a questi problemi. Il metaverso è un’invenzione relativamente recente, ma secondo Mantegna, le soluzioni già efficaci in altri campi del web, come i videogiochi, potrebbero essere d’ispirazione.
“I videogiochi sono sempre stati l’avanguardia di queste tecnologie. Penso che potremmo iniziare qui un dibattito per cercare delle soluzioni.”
La lotta contro le molestie online è attiva su piattaforme come Fortnite e Second Life. Anche la rapida ascesa della tecnologia alimentata da intelligenza artificiale (AI), disponibile per chiunque su Internet, sta attirando l’attenzione dei regolatori di tutto il mondo e non solo in Italia.
Secondo la ricercatrice, “quando pensiamo all’etica dell’intelligenza artificiale dobbiamo tenere conto di tutte le nostre esperienze”.
Alla conferenza è intervenuto anche Ryan Black, avvocato specializzato nel settore dei videogiochi. Ha osservato che in futuro il metaverso molto probabilmente non costituirà un unico universo, ma un insieme di regni progettati per soddisfare le esigenze di vari consumatori in base alle loro capacità finanziarie e tecnologiche.
“L’evoluzione è guidata dalla sua capacità di generare reddito, di promuovere un obiettivo commerciale”, ha affermato. Per questo motivo, le soluzioni implementate si baseranno su ciò che massimizza i benefici economici delle aziende coinvolte nello sviluppo del metaverso, “e non su ciò che funziona per i nostri utenti/società”.
La fuga delle big tech dal metaverso
Per ora, molte grandi aziende tecnologiche come Meta, ex Facebook, continuano a perdere denaro nei loro sforzi incentrati sulla realtà virtuale. L’unità Reality Labs di Meta ha registrato una perdita operativa di circa 4,28 miliardi di dollari nel quarto trimestre del 2022. In totale, la perdita operativa dell’impresa per il 2022 ammonta a 13,72 miliardi di dollari.
Il costo totale delle operazioni dell’unità si è attestato a 6,4 miliardi di dollari per il quarto trimestre del 2022 e a 28,94 miliardi di dollari per l’intero anno, come indicato dai dati del report finanziario di Meta per il periodo ottobre-dicembre 2022. C’è da dire però che la leadership di Meta rimane determinata a mantenere l’impegno dell’azienda nella realtà virtuale e nelle tecnologie AI, secondo quanto dichiara il CEO Mark Zuckerberg.
Non è della stessa opinione Disney, che ha da poco annunciato di abbandonare il progetto di sviluppo di una realtà virtuale legata all’universo narrativo del colosso dell’entertainment.
“Il cambiamento etico dovrebbe partire dal constatare che metaverso/realtà virtuale che stiamo creando (o che emergerà da qualsiasi cosa creeremo) è un luogo in cui le persone esisteranno, e qui hanno diritti che trascendono le esigenze commerciali di qualsiasi organizzazione”, ha detto Black. “Questo sarà molto complicato da fare quando avremo ancora confini comunali, di stato/provincia e di paese” che potrebbero non essere presenti nel metaverso stesso “ma che influenzeranno molto gli esseri umani che lo costruiscono”.
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