Il Merge di Ethereum potrebbe farlo diventare Mainstream secondo Keith Sullivan (Investment Mastery)

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Il merge di Ethereum potrebbe rappresentare un evento epocale nel mondo delle criptovalute. Scopri qui la nostra Top Ten. Indipendentemente da come la pensiate per quanto riguarda la sicurezza, infatti, il passaggio da POS (proof of stake) a POW (proof of work) potrebbe essere ricordato come la svolta definitiva, in tema di accettazione delle crypto. 

Il parere di Keith Sullivan (Investment Mastery)

Keith Sullivan, trader e coach presso la società di trading Investment Mastery,  ha recentemente rilasciato una dichiarazione molto interessante e originale sul tema.

“La tanto attesa fusione di Ethereum è finalmente arrivata e rappresenta un enorme balzo in avanti per l’impatto ambientale del settore delle criptovalute. Prima della fusione, Ethereum consumava circa 83,89 TWh di elettricità all’anno, equivalente al consumo di un Paese di medie dimensioni come la Finlandia. Ora, il passaggio a un meccanismo di consenso proof-of-stake ha ridotto questa impronta del 99,95%, a 0,01 TWh.

“Questo è un  cambiamento radicale per Ethereum e le criptovalute in generale, per una serie di importanti ragioni e, nel complesso, contribuisce a migliorarne la reputazione agli occhi del grande pubblico. Potrebbe infatti rappresentare un fattore importante nella graduale accettazione delle criptovalute o e perfino aiutare a rimuovere molte delle resistenze normative e governative che si trovano a dover affrontare la tecnologia Blockchain.

Se consideriamo il rapporto dell’Office of Science and Technology Policy (OSTP) della Casa Bianca sulle implicazioni climatiche ed energetiche delle criptovalute negli Stati Uniti, Il “Merge” di Ethereum potrebbe rafforzare ulteriori ricerche e collaborazioni tra l’industria delle criptovalute e il Congresso. Inoltre potrebbe essere un passo molto importante sulla strada per diventare “mainstream”.

L’OSTP ha dichiarato nel rapporto che: «Le agenzie federali dovrebbero fornire assistenza tecnica e avviare un processo di collaborazione con stati, comunità e l’industria delle criptovalute per sviluppare standard ambientali efficaci». 

Questo riconoscimento potrebbe servire da incentivo anche per le applicazioni basate su PoW e per i miners, a utilizzare fonti di energia pulite e rinnovabili”.

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Ma è davvero meglio il POS?

È indubbio che dal punto di vista del consumo energetico e quindi anche per quanto riguarda il processo di accettazione delle criptovalute, il passaggio da POW a POS è da considerarsi un evento molto importante. È altresì importante sottolineare come, ad oggi, il POW rappresenti l’algoritmo di consenso più sicuro in circolazione. Quello di Bitcoin in particolare è considerato Battle Tested, visto che non ha subito mai hack nonostante i tanti anni di utilizzo. Inoltre nell’algoritmo POW sarebbe molto più costoso corrompere la maggioranza (51%), mentre nel POS basta il 33% per creare problemi al sistema.

In definitiva, l’algoritmo di POW offre una maggiore decentralizzazione e quindi sicurezza, mentre il POS mette a disposizione una maggiore scalabilità e minori costi energetici. Il POW risulta quindi l’algoritmo migliore per le cosiddette criptovalute “hard money”, ovvero essenzialmente utilizzate come valuta digitale, mentre il POS è più indicato sulle chain “vive”, che ospitano degli smart contract come Ethereum.

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