Il mercato delle stablecoin tra 5 anni varrà 2.800 miliardi di dollari!
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L’aumento è stimato a partire dalle dimensioni attuali del mercato, di 125 milioni di dollari. Il report dell’azienda inquadra la crescita all’interno di un maggiore sviluppo del tasso di adozione, facilitato da un maggior numero di collaborazioni tra diverse entità.
Le stablecoin sono un affare multimiliardario
Il report stima che le dimensioni del mercato delle stablecoin si attestano sui 125 miliardi di dollari. Leader incontrastati sono USD Tether (USDT) e USD Circle (USDC).
Entro il 2028 il mercato potrebbe raggiungere la dimensione di 2.800 miliardi di dollari.
Se queste previsioni si dovessero avverare, anche il resto del mercato crypto potrebbe crescere altrettanto dato che i due comparti sono strettamente correlati..
Attualmente, il tetto del mercato delle criptovalute è di 1,19 trilioni di dollari. La sua crescita potrebbe essere influenzata direttamente dall’ingresso di investitori istituzionali disposti a scommettere di nuovo sulle valute virtuali.
Gli analisti guidati da Gautam Chhugani sostengono che il vero successo delle crypto sarà legato all’integrazione nelle piattaforme di pagamento per i beni di consumo. Sarà questa la leva capace di catturare gli utenti e diffondere il tasso di adozione ben oltre le piattaforme di criptovaluta. Ha commentato:
“L’integrazione diventerà un volano di crescita per le stablecoin. Ci aspettiamo che le principali piattaforme finanziarie e di consumo globali emettano stablecoin co-branded per alimentare lo scambio di valore sulle loro piattaforme.”
La società ha anche osservato che le stablecoin hanno un leggero vantaggio rispetto agli asset crypto tradizionali per via di una maggiore chiarezza sul piano normativo. Ne è un esempio il regolamento europeo MiCA (Market In Crypto Asset).
C’è anche un altro aspetto che gioca a favore delle crypto ancorate al valore della valuta corrente di riferimento. Diversi Paesi hanno lanciato la propria Central Bank Digital Currency (CBDC) per rivaleggiare con le stablecoin, ma in fin dei conti, rileva il report, non fanno che legittimare la validità delle stablecoin. Molti sostenitori delle crypto ritengono che le CBDC non siano altro che strumenti di controllo attuati dai governi.
“La regolamentazione delle stablecoin gode di un maggiore sostegno politico rispetto alla regolamentazione delle criptovalute.”
Le grandi aziende possono innescare la crescita
Negli ultimi anni, il mercato ha assistito a importanti annunci di grandi società finanziarie tradizionali e di società che operano le stablecoin.
Il caso più recente è quello di PayPal che ha lanciato una stablecoin sostenuta dal dollaro USA, PYUSD, per facilitare ulteriormente i pagamenti globali. Sul piatto la prima società di pagamenti elettronici ha messo anche la possibilità di collegare i pagamenti sulle piattaforme web3 e web2.
L’innovazione guidata dai nuovi operatori nel mercato delle stablecoin sarà un “livello di transazione finanziaria iperveloce (layer-2 oppure con piattaforme centralizzate per i consumatori)” e aprirà nuove possibilità d’uso all’interno dello spazio.
Al momento il mercato è dominato da USDT con oltre 83 miliardi di dollari di market cap, altri come USDC e DAI si fanno strada rispettivamente con 3,5 miliardi di dollari e 146 milioni di dollari. Molti osservatori hanno previsto che i nuovi operatori potrebbero intaccare la dominance di USDT se si dovessero soddisfare le previsioni di adozione.
Infine, gli analisti di Bernstein hanno dichiarato che la crescita delle stablecoin potrebbe rappresentare una nuova sfida per i tradizionali strumenti di risparmio come i depositi bancari.
“Le stablecoin e i token CBDC, insieme al farming dei rendimenti nei mercati decentralizzati, competeranno con i depositi bancari come strumento di investimento o di risparmio.”
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