Il mercato crypto fatica: una Bull Run è ancora sostenibile?
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Di recente Bitcoin (BTC) si trova intrappolato in uno stretto intervallo di prezzo. Nel frattempo la situazione del mercato appare stagnante. I profit take stanno rallentando e diminuiscono i volumi spot, male anche altri indicatori chiave, come quelli di attività e il sentiment sui futures.
Lo evidenziano i dati raccolti dalla piattaforma di dati e analisi blockchain Glassnode che lancia l’allarme: senza un afflusso consistente di nuova domanda, il potenziale di crescita del mercato resta limitato.
BTC si sta consolidando dall’8 maggio all’interno di un intervallo tra 100.000 e 110.000 dollari. Elementi macro e bruschi cambi di direzione stanno guidando l’andamento dei prezzi.
Attualmente sta reggendo il livello di supporto a 99.000 dollari come si è visto lo scorso weekend quando le tensioni geopolitiche hanno spinto i prezzi verso il basso. Da allora il prezzo si è rapidamente ripreso fino a 106.000 dollari dopo le notizie di de-escalation in Medio Oriente.
Operare in questo intervallo riflette “l’incertezza persistente in un contesto di volatilità alimentata dalle notizie”, si legge nel report.
Dall’analisi di Glassnode emergono i segnali di fatica crescente del mercato, accompagnati da un calo dei principali indicatori di attività.
Il primo aspetto riguarda la realizzazione dei profitti. Nel periodo tra il 2020 e il 2022, gli investitori in BTC hanno realizzato profitti per 550 miliardi di dollari durante vari rally. Nel ciclo attuale, il profitto realizzato ha già raggiunto i 650 miliardi di dollari.

Dopo la terza grande ondata di profit take, il mercato sembra raffreddarsi. Questo suggerisce che “pur avendo già consolidato guadagni importanti, il momentum ora si sta affievolendo mentre cala la redditività realizzata”.
Un altro dato riguarda i volumi di trasferimenti onchain. La media mobile a 7 giorni è scesa di circa il 32%. È passata da un massimo di 76 miliardi di dollari a fine maggio a 52 miliardi lo scorso weekend.
Inoltre, a differenza dei rally legati ai record di prezzo messi a segno nel secondo e quarto trimestre 2024, l’ultimo ATH non ha visto un’esplosione dei volumi spot.
Il volume del trading al momento si attesta intorno a 7,7 miliardi di dollari, un valore ben più basso rispetto ai picchi ciclici che hanno preceduto questo bull market. Il dato evidenzia una mancanza di intensità speculativa, incertezza del mercato crypto e l’aspettativa di un consolidamento nel breve periodo.
Gli analisti concludono che “la realizzazione dei profitti si sta raffreddando, l’attività onchain è in calo e i volumi spot non sono aumentati in modo consistente durante l’ultimo slancio verso un nuovo massimo storico. Mentre la partecipazione ai futures resta elevata, il calo dei funding rate e del rolling basis segnala un atteggiamento prudente tra gli investitori”.
Se il mercato toro prenderà velocità dipenderà da questa fascia chiave
Guardando l’heatmap della distribuzione del costo base (CBD), Glassnode ha riscontrato che il calo di Bitcoin nel weekend a 99.000 dollari ha trovato supporto vicino al limite superiore di una zona di offerta densa compresa tra 93.000 e 100.000 dollari.
Il dato è importante, perché questa fascia è stata “un’area chiave di attività dopo la formazione del top nel primo trimestre 2025, rendendola un livello strutturalmente importante”, spiegano gli analisti.
Di conseguenza, scrivono, finché il prezzo rimarrà sopra questa fascia, “la struttura del bull market resta intatta”. Una discesa sotto questo livello potrebbe invece innescare una correzione più profonda. Eventualità probabile se i possessori che hanno comprato in questa zona di prezzo iniziassero a cedere e aumentassero la pressione di vendita.

BTC ha riconquistato presto l’intervallo tra 100.000 e 110.000 dollari. Eppure Gli analisti sottolineano che si notano segnali evidenti di redditività in calo e attività onchain fiacca. Sostengono che queste tendenze siano “tipiche nelle fasi di consolidamento turbolente, quando la volatilità diminuisce e l’interesse degli investitori si raffredda”.
Il report conclude che “finché non si vedrà un aumento della redditività e degli indicatori di attività, la probabilità di una rottura verso nuovi massimi storici resta limitata. Al momento, il mercato sembra digerire i guadagni precedenti, in attesa di nuovo slancio e di un afflusso di domanda fresca”.
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