Il cofondatore di Kraken Jesse Powell esprime le sue preoccupazioni su FTX 2.0

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Sauro Arceri
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La recente proposta di rinascita dell’exchange di criptovalute FTX, noto come FTX 2.0, ha suscitato scetticismo e dubbi tra gli addetti ai lavori del settore. Jesse Powell, il cofondatore di Kraken, ha sollevato serie preoccupazioni riguardo alla fattibilità delle ambizioni di FTX 2.0.

Attraverso una serie di tweet, Powell ha messo in discussione la possibilità di riportare in vita l’ex piattaforma di scambio di criptovalute FTX, evidenziando diverse sfide che potrebbero ostacolarne la resurrezione. Secondo Powell:

“FTX 2.0 sarebbe peggio che partire da zero. Nessun team, nessuna tecnologia, nessuna licenza, nessuna banca, marchio macchiato”.

L’ex CEO di Kraken ha inoltre suggerito che l’amministratore fiduciario responsabile del processo di fallimento di FTX dovrebbe prendere in considerazione la vendita all’asta del dominio e del marchio, poiché qualsiasi altra opzione potrebbe portare a commissioni estorte dai creditori con aspettative irrealistiche.

FTX presenta una bozza per il riavvio dell’exchange

L’originale FTX aveva inizialmente annunciato la sua intenzione di rilanciarsi con un nuovo marchio all’inizio dell’anno, sotto la guida del CEO John J. Ray III. La proposta di piano prevedeva la creazione di un exchange offshore rinnovato, destinato agli utenti non statunitensi.

Il piano proposto includeva una classificazione dei clienti in due categorie: “clienti di Dotcom” per gli utenti dell’exchange offshore FTX.com e “clienti statunitensi” per gli utenti di FTX US. Le richieste di risarcimento da parte dei clienti sarebbero state prioritarizzate in base a una “priorità a cascata”, con pagamenti proporzionali a ciascuna categoria.

Tuttavia, il comitato ufficiale dei creditori non garantiti di FTX ha espresso il proprio dissenso, sostenendo di non essere stato coinvolto nella definizione del piano e di non aver partecipato a discussioni formali al riguardo.

Il dubbio di Powell trova riscontro anche in altri operatori del settore, che rilevano le difficoltà nel reclutare un team qualificato e nell’edificare un exchange sicuro e performante. La competizione per i migliori talenti del settore rende difficile replicare i vantaggi competitivi che FTX possedeva un tempo.

Nonostante le critiche ricevute dalla “FTX 2.0 Coalition“, un gruppo di utenti di FTX che si batte per la rinascita dell’exchange, i tweet di Powell evidenziano le preoccupazioni di coloro che adottano una prospettiva più pragmatica.

La coalizione FTX 2.0 sottolinea la necessità di un operatore competente, con esperienza e risorse adeguate e un allineamento con i creditori, per guidare con successo il processo di rinascita. Essa riconosce anche il valore degli 1,8 milioni di clienti-creditori che potrebbero avere un ruolo significativo nella riavviata FTX.

La coalizione insiste sul fatto che mancano alternative e che l’exchange leader attuale sta affrontando diverse sfide, comprese le controversie legali con le autorità di regolamentazione.

I tweet di Powell potrebbero essere un riferimento al controllo normativo in corso che coinvolge i principali exchange Binance e Coinbase negli Stati Uniti. Questo quadro complesso rende il futuro di FTX e delle criptovalute ancora più incerto.

 

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