Il “CLARITY Act of 2025” metterà finalmente fine al caos normativo sulle crypto?
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Nella giornata di giovedì 29 maggio 2025 è stato compiuto un importante passo nel tentativo di mettere ordine nel complesso e spesso confuso panorama della regolamentazione delle criptovalute negli Stati Uniti: il deputato French Hill ha infatti presentato il Digital Asset Market Clarity Act of 2025, conosciuto come CLARITY Act.
Il disegno di legge arriva con un ampio sostegno bipartisan, inclusi tre co-sponsor democratici, e punta a risolvere una volta per tutte il conflitto di competenze tra la Securities and Exchange Commission (SEC) e la Commodity Futures Trading Commission (CFTC).
La fine della guerra di competenze tra SEC e CFTC?
Il disegno di legge, lungo 236 pagine, è il successore della proposta legislativa FIT21 presentata lo scorso anno. Sebbene il GENIUS Act – la regolamentazione delle stablecoin – sia ancora il fronte più avanzato nella corsa per diventare la prima legge crypto completa degli Stati Uniti, il CLARITY Act rappresenta un passo significativo verso la definizione di regole strutturali più ampie per il mercato cripto.
Il disegno di legge stabilisce che la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) avrà la giurisdizione esclusiva sui mercati spot delle commodity digitali, ovvero sulle transazioni dirette di asset digitali (come Bitcoin e simili) considerati “merci”. Questi mercati spot saranno regolati da nuove entità che dovranno registrarsi presso la CFTC, garantendo così una supervisione specifica e mirata su questo tipo di scambi.
Allo stesso tempo, le piattaforme che operano nel settore delle criptovalute avranno la possibilità di scegliere con quale ente regolatore registrarsi, in base alla natura degli asset che gestiscono:
- se operano su entrambi i tipi di asset, avranno la possibilità di registrarsi con uno dei due enti in base alla loro attività prevalente o combinata.
- se si occupano principalmente di commodity digitali (come Bitcoin), potranno registrarsi presso la CFTC;
- se gestiscono titoli finanziari digitali (come token che rappresentano azioni o obbligazioni), dovranno registrarsi presso la Securities and Exchange Commission (SEC);
«Il nostro disegno di legge porta finalmente la chiarezza tanto attesa nell’ecosistema degli asset digitali e dà priorità alla protezione dei consumatori e all’innovazione americana» – ha dichiarato il deputato French Hill. «Si basa sul lavoro svolto nel 118° Congresso.»
La legislazione introduce regimi di registrazione completi, permettendo alle aziende crypto di operare legalmente negli Stati Uniti. Definisce inoltre obblighi di trasparenza e conformità per sviluppatori e intermediari come:
- dichiarazioni dettagliate sui progetti,
- separazione dei fondi dei clienti,
- misure per mitigare conflitti di interesse.
«Il CLARITY Act offrirà regole chiare e certe, che imprenditori, investitori e consumatori meritano», ha affermato il deputato Ritchie Torres, uno dei sostenitori della proposta.
Il deputato Dusty Johnson, che presiede la sottocommissione per gli asset digitali in ambito agricolo, ha aggiunto: «L’America dovrebbe essere il leader globale nel mercato degli asset digitali ma per farlo serve un quadro normativo chiaro.»
Il disegno di legge chiarisce anche la regolamentazione di custodia, stablecoin e DeFi
Il disegno di legge affronta alcune delle questioni più controverse e irrisolte nel campo delle criptovalute, come la regolamentazione dei custodi di asset digitali (ossia le entità che conservano in sicurezza i beni digitali dei clienti).
In particolare, il testo respinge il precedente tentativo della SEC di imporre ai custodi l’obbligo di mantenere gli asset dei clienti direttamente nei propri bilanci. Questa regola, infatti, poteva creare problemi di liquidità e rischi aggiuntivi per le società di custodia, complicando il funzionamento del mercato.
In alternativa, il disegno di legge propone di definire uno standard per i cosiddetti “custodi qualificati di asset digitali”, ovvero operatori che rispettano determinati requisiti di sicurezza e trasparenza. La CFTC avrà il compito di stabilire questi standard, basandosi su regole di supervisione che possono derivare da enti federali, statali o anche autorità di regolamentazione estere riconosciute. Questo approccio mira a garantire una regolamentazione più flessibile e adeguata alle caratteristiche specifiche degli asset digitali, proteggendo al contempo i clienti.
Altre questioni, come la DeFi e gli NFT, sono rimandate. La legislazione affida alla SEC, alla CFTC, al Dipartimento del Tesoro e all’Ufficio di Controllo Governativo (Government Accountability Office) il compito di studiare questi settori e di riferire entro un anno.
Il disegno di legge esenta esplicitamente alcuni fornitori di wallet decentralizzati e piattaforme DeFi dalla supervisione della SEC. Chiarisce inoltre che le stablecoin di pagamento non sono titoli finanziari, assegnando l’autorità regolatoria all’agenzia che già sovrintende all’azienda coinvolta in tale attività.
In sintesi, il CLARITY Act stabilisce una tempistica di un anno affinché i regolatori scrivano e applichino le norme, nel caso in cui il disegno diventi legge. Secondo alcuni, però, questo calendario è considerato eccessivamente ambizioso, soprattutto considerando le complessità della regolamentazione finanziaria.
Non è ancora chiaro se Camera e Senato riusciranno a trovare un accordo sulla regolamentazione delle criptovalute. Il Senato dovrebbe riprendere il dibattito la prossima settimana sul suo disegno di legge sulle stablecoin, che ha fatto progressi procedurali ma deve affrontare preoccupazioni di natura partitica.
Alcuni legislatori hanno avanzato l’idea di unire i disegni di legge sulle stablecoin e sulla struttura del mercato, anche se una mossa del genere potrebbe complicarne l’approvazione.
Il presidente Donald Trump ha spinto affinché entrambi i disegni di legge arrivassero sulla sua scrivania prima della pausa estiva di agosto del Congresso ma gli addetti ai lavori a Washington considerano quella scadenza poco probabile.
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