Il CEO di Polygon Labs è scettico nei confronti dei Layer 3 su Ethereum

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Aniello Raul Barone
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L’amministratore delegato di Polygon Labs, Marc Boiron, si è scagliato contro le reti Layer 3 (L3) sulla blockchain di Ethereum, sostenendo che non sono necessarie per la scalabilità della rete, anzi servono soltanto a sottrarre valore alla mainnet.

In un post recentemente pubblicato su X, Marc Boiron ha espresso il suo scetticismo nei confronti delle reti L3, affermando che Polygon Labs, un’importante rete di scaling Layer 2 (L2) per Ethereum, non lavora sulle L3 perché non le ritiene essenziali per la scalabilità delle reti esistenti.

Boiron ha dichiarato:

“Le reti L3 esistono solo per sottrarre valore a Ethereum e per trasferirlo alle reti L2 sulle quali sono costruite le L3”.

La comunità è divisa sulle L3

I commenti di Boiron hanno sollevato un po’ di dubbi e scatenato un dibattito tra gli operatori del settore.

Uno degli intervistati ha sostenuto che, sebbene le reti L2 su Ethereum siano effettivamente preziose per il network, non è possibile “togliere valore a Ethereum per trasferirlo sulle L2”. Per tutta risposta, Boiron ha affermato:

“Non sono d’accordo sul fatto che il valore delle L2 sia il valore di Ethereum. Portate la questione all’estremo: se tutti gli L3 si accordassero con un L2, Ethereum non acquisirebbe praticamente alcun valore e, quindi, la sicurezza di Ethereum sarebbe a rischio”.

Ha inoltre chiarito che Polygon non si oppone allo sviluppo dei protocolli L3 su altre reti, compresa la stessa Polygon. Tuttavia, ha sottolineato che la loro missione primaria deve rimanere quella di rendere più scalabile Ethereum, garantendo una distribuzione equa del valore tra Polygon ed Ethereum.

I protocolli Layer 3 sono progettati per operare in sovrapposizione agli L2 e fornire applicazioni decentralizzate specifiche con scalabilità, prestazioni, interoperabilità, personalizzazione ed efficienza economica migliorate.

L’ecosistema L3 comprende diverse soluzioni di reti L2, come Orbs, Xai, zkSync Hyperchains e la recente Degen Chain su Arbitrum Orbit.

Nonostante il crescente interesse, il settore L3 rimane relativamente piccolo, con solo quattro token L3 quotati su CoinGecko.

Il senior partnership manager di Offchain Labs, Peter Haymond, ha controbattuto alle argomentazioni di Boiron, sottolineando i vantaggi delle L3 che non impoveriscono il valore di Ethereum.

Tra questi vantaggi, in particolare, ha sottolineato il basso costo del bridging nativo da L2, le prove on-chain economicamente vantaggiose, i token gas personalizzati e le funzioni di transizione di stato specializzate.

Anche Patrick McCorry, ricercatore presso la Arbitrum Foundation, ha affermato che i protocolli L3 offrono vantaggi interessanti, tra cui la possibilità di trasformare le reti L2 e di sfruttare Ethereum per il controllo finale della sicurezza.

La rete L3 Degen Chain prende piede

Il dibattito sulle reti L3 si inserisce nel recente lancio della rete Degen Chain.

La rete Degen Chain, costruita su Arbitrum Orbit, è stata presentata dal fornitore di infrastrutture Syndicate il 28 marzo come rete specializzata a bassissimo costo per il token Degen (DEGEN).

Questo token è diventato l’opzione preferita dalla comunità per gli utenti del servizio di social media Farcaster Web3, che opera su Base, una rete Ethereum di livello 2.

Di conseguenza, Degen Chain funziona come una rete Layer 3, o più semplicemente L3.

Vale la pena notare che i primi utilizzatori di Degen hanno trasformato piccoli investimenti in profitti sostanziali.

Un trader, che aveva inizialmente investito meno di 7.000 dollari, è riuscito a realizzare profitti per oltre 2 milioni di dollari.

Sebbene l’accumulo di ricchezza attraverso le negoziazione delle memecoin non sia una novità nel mondo delle criptovalute, l’adozione di Degen Chain come una delle prime catene L3 a ottenere una trazione significativa è un evento degna di nota.

Su Degen Chain, un ecosistema di memecoin aggiuntive, denominate in DEGEN, ha generato decine di milioni di dollari di volume di scambi.

 

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