I dati del crollo crypto: $311 miliardi polverizzati in sole 60 ore
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Dopo la debacle dell’ultima settimana, con le crypto che hanno perso mediamente il 30%, è tempo di commiserarsi e riflettere su quanto abbiamo perduto. Insomma, è arrivato il momento del pianto greco, degli stracci che volano, di fare i conti con la realtà.
Insomma, il classico mea culpa, recitato senza addossare agli altri le nostre evidenti responsabilità. E non importa quanto abbiamo perso. I nostri 1.000 euro potrebbero sembrare pochi per chi ne ha persi 10.000 o 100.000, e allo stesso tempo qualcuno si starà lamentando per aver perso anche solo 100 euro.
Ebbene, se il senso di colpa si sta facendo insopportabile, vi rallegrerete sapendo che siete in ottima compagnia e che c’è sempre qualcuno che ha fatto peggio di voi.
C’è sempre chi sta peggio
Il sito specializzato Finbold ha recuperato i dati sulle liquidazioni forniti da CoinGlass il 5 luglio, evidenziando i danni causati dal crollo.

In particolare, sono stati liquidati 662,90 milioni di dollari, di cui 565,08 milioni provenienti da trader di criptovalute con posizioni long.
La stretta ha interessato 233.088 trader, e la coppia ETH/USDT di Binance ha registrato l’ordine più grande, pari a 18,48 milioni di dollari.
Nelle ultime 24 ore, oltre 230.000 trader di criptovalute hanno perso più di 660 milioni di dollari in liquidazioni long-squeeze. Un long squeeze si verifica quando gli investitori che avevano scommesso sul rialzo dei prezzi (posizioni long) sono costretti a vendere rapidamente i loro asset a causa di un calo improvviso.
Questo accade perché il valore delle loro posizioni scende al di sotto di un livello critico, causando perdite automatiche (liquidazioni) imposte dalle piattaforme di trading. Questo meccanismo può innescare ulteriori vendite e discesa dei prezzi.
Bitcoin ha liquidato oltre 212 milioni di dollari, mentre Ethereum (ETH) 167 milioni di dollari. Rappresentano rispettivamente il 32% e il 25% delle liquidazioni totali, di cui l’85% da parte dei long.
300 miliardi di dollari cancellati in 60 ore
Il crollo delle crypto è iniziato il 3 luglio, con l’indice della capitalizzazione totale del mercato fornita da TradingView (TOTAL) che segnava una capitalizzazione di 2,25 trilioni di dollari e che è sceso fino a 1,90 trilioni di dollari questa mattina, quando i trader hanno iniziato a vendere in preda al panico
Il calo rappresenta una perdita di 311 miliardi di dollari di capitalizzazione del mercato in circa 60 ore, uno dei peggiori della storia recente.

Mentre i trader di criptovalute attendono i dati economici degli Stati Uniti previsti per oggi, gli analisti danno la colpa ai massicci sell-off di Bitcoin.
Mt. Gox ha iniziato i rimborsi, distribuendo miliardi di dollari in BTC e Bitcoin Cash (BCH). Gli speculatori si chiedono se i rimborsi di Mt. Gox possano spingere il prezzo del Bitcoin al di sotto dei 50.000 dollari.
Nel frattempo, il governo tedesco continua a vendere Bitcoin, scaricando centinaia di milioni di dollari in BTC sugli exchange ogni giorno.
Anche i miners sono in difficoltà nelle ultime settimane e stanno vendendo Bitcoin a un ritmo più elevato del solito.
Alcuni famosi influencer crypto, come Ignas, hanno auspicato che in un prossimo futuro le altcoin possano liberarsi dalla pericolosa correlazione con Bitcoin.
It's time for crypto to break free from #BTC correlation.
Today's crypto dump is a reminder on how much the entire market depends on Bitcoin.
When Bitcoin drops, it drags the whole crypto sector down with it.
Hopefully, this correlation will break as the industry matures.…
— Ignas | DeFi (@DefiIgnas) July 4, 2024
Al momento le preoccupazioni degli investitori sono ai massimi storici e hanno cambiato il sentiment del mercato, che ora è decisamente ribassista.
Si prospetta dunque una maggiore volatilità per le criptovalute nei prossimi giorni, ed è quindi consigliabile una maggiore cautela, soprattutto se operate con leva finanziaria.
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