Gary Gensler fa gli auguri a Bitcoin e al suo leggendario Whitepaper
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Quando gli appassionati di criptovalute pensano a Gary Gensler, il presidente della SEC americana che è l’equivalente della nostra Consob, di solito non è per auguragli una felice nottata.
Il controverso presidente dell’importante agenzia americana si è distinto per l’aspra lotta contro gli exchange (CEX) e per la causa contro Ripple tuttora in corso.
Gensler considera infatti XRP e molte altre criptovalute titoli azionari, e per questo soggetti all’autorità e al controllo da parte della SEC.
Una posizione che gli è costata le antipatie del mondo crittografico ma anche diverse critiche da parte della politica, che avrebbe auspicato una posizione meno intransigente.
Donald Trump è arrivato addirittura a dichiarare che, se verrà eletto, licenzierà il presidente della SEC americana.
Gary Gansler e Bitcoin: è davvero amore?
Nonostante queste premesse, in pochi sanno che Gensler, prima di diventare presidente della SEC, ha insegnato corsi su blockchain e criptovalute al MIT (Massachusetts Institute of Technology), dimostrando una comprensione profonda di Bitcoin e della tecnologia che lo supporta.
Inoltre ha spesso sottolineato come Bitcoin sia nato come una valuta decentralizzata e non lo ha mai considerato come un titolo azionario ma come una commodity, ovvero una materia prima al pari dell’oro.
Non stupisce dunque che, durante un’intervista a Bloomberg rilasciata ieri, Gensler abbia augurato a Bitcoin un “Happy Sweet Sixteen” in vista dell’anniversario del leggendario Whitepaper scritto da Satoshi Nakamoto, che avrebbe gettato le basi per la nascita di Bitcoin.
Il Whitepaper di Bitcoin, pubblicato il 31 ottobre 2008, rappresenta uno dei documenti più rivoluzionari nel mondo delle criptovalute e della blockchain. Intitolato “Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System“, descrive un sistema decentralizzato per trasferire valore senza la necessità di intermediari come banche o governi.
Il documento avanza l’idea di una moneta digitale basata su una rete peer-to-peer, utilizzando la crittografia per garantire la sicurezza delle transazioni e il controllo della creazione di nuove monete.

L’intervista a Gary Gensler
Rispondendo a una domanda sui progressi nello sviluppo dei regolamenti per l’industria delle criptovalute, il massimo dirigente della SEC ha dichiarato che la tecnologia ledger decentralizzata e le leggi sui titoli non sono incompatibili ma che gli investitori meritano di comprendere i rischi associati.
“Molte persone hanno perso denaro. Gli investitori comuni hanno perso denaro in un settore che non fornisce le informazioni fondamentali sui progetti, sui contratti di investimento e sugli schemi“, ha aggiunto Gensler.
Gensler ha ragione o torto?
Domanda da 100 milioni di dollari, anzi di Bitcoin, che richiede una risposta articolata. L’opinione di chi scrive è che Gensler non abbia del tutto torto a chiedere una maggiore regolamentazione del mondo crypto, ma che le sue decisioni siano state poco trasparenti.
Sulla questione dei titoli azionari, non ha tutti i torti, almeno fino a quando le principali crypto non saranno davvero decentralizzate.
Non a caso la causa con Ripple prendeva di mira una delle criptovalute meno decentralizzate: XRP, proprio perché nasce come una blockchain pensata per le aziende.
Inoltre, il fallimento di FTX e la multa comminata a Binance hanno dimostrato che i CEX hanno bisogno di una maggiore regolamentazione, anche se rimane il dubbio che la SEC e lo stesso Gensler non abbiano fornito le linee guida richieste, generando un’incertezza normativa che ha favorito i CEX meno onesti.
Insomma, luci e ombre per una gestione che alla fine non è piaciuta a nessuno e che molto probabilmente terminerà quando verrà designato un nuovo presidente alla Casa Bianca. Ormai manca davvero pochissimo…
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