ETF spot su Solana, XRP e Litecoin? Per Bloomberg c’è il 95% di probabilità
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Per gli analisti di Bloomberg il via libera da parte dell’ente borsistico americano per gli Exchange-Traded Fund (ETF) Spot basati su Solana, Litecoin e XRP è ormai una certezza. Le probabilità infatti sono aumentate notevolmente: dal 90% al 95% per le tre altcoin.
Nel post pubblicato su X il 1° giugno, gli esperti di ETF Eric Balchunas e James Seyffart parlano di un’ondata di approvazioni di fondi basati su asset crypto entro la fine dell’anno.
L’ok per l’ETF su indici crypto potrebbe arrivare già nei prossimi giorni
Secondo i due analisti di Bloomberg, la SEC – Securities and Exchange Commission – potrebbe approvare un ETF spot su indici crypto già questa settimana, mentre il termine ultimo per i fondi su XRP, SOL e LTC è fissato per ottobre.
A ottenere il via libera nei prossimi mesi potrebbero essere anche altri fondi basati sulle altcoin, nonostante le probabilità siano inferiori.
Balchunas e Seyffart prevedono il 90% di possibilità per gli ETF spot basati su Dogecoin, Cardano, Polkadot, Hedera e Avalanche. Anche per questi fondi le decisioni dell’ente regolatore sono attese entro la fine dell’anno.
Le prospettive per i fondi su Sui e Tron sono invece più incerte. Secondo gli esperti, le probabilità di approvazione degli ETF spot proposti dalla società statunitense Canary Capital sono del 60% per Sui e del 50% per Tron.
Il primo ETF con staking debutterà domani?
L’analista di Bloomerg ha anche riportato che l’ETF su Solana della società REX Osprey potrebbe debuttare già domani, 2 luglio. Si tratta del primo fondo quotato negli Stati Uniti a permettere di investire in Solana e incorporare lo staking.
Il fondo sarà negoziato con il ticker SSK e sarà quotato sul Chicago Board Options Exchange (CBOE). Deterrà almeno l’80% del proprio patrimonio in Solana, con un minimo del 50% in staking per generare rendimenti per gli azionisti.
A differenza degli altri ETF spot, SSK è diverso per natura legale. Il fondo è strutturato come una C-Corporation, cioè una società a tutti gli effetti, registrata secondo l’Investment Company Act del 1940 – e non secondo il Securities Act del 1933 come per gli altri fondi. Questo tipo di formato legale gli permette di fare staking in modo pienamente conforme alle regole della SEC, evitando problemi normativi e rendendo possibile la distribuzione delle ricompense agli investitori.
L’ETF ha superato il vaglio della SEC dopo che gli emittenti hanno accettato di investire almeno il 40% del patrimonio in altri Exchange-Traded Product, principalmente esteri, per rispondere alle preoccupazioni dell’ente regolatore sullo status legale della società di investimento.
Nonostante l’arrivo sul mercato dell’SSK, lo staking per i fondi su Ethereum resta ancora in sospeso. Lunedì, l’ente borsistico americano ha rinviato la sua decisione per quanto riguarda l’inclusione dello staking per l’ETF spot su Ethereum proposto dalla società Bitwise, così come quella per l’Osprey Bitcoin Trust.
Oltre 70 ETF su asset crypto in attesa di approvazione
Ad aprile, l’analista Eric Balchunas aveva rivelato che più di 70 ETF basati su crypto sono in attesa di revisione da parte della SEC. La lista è lunga e tra gli asset coinvolti figurano XRP, Litecoin, Solana, Dogecoin e diversi derivati crypto.
Secondo l’esperto, le domande per ETF spot su XRP e Solana sono tra le più richieste: 10 istituzioni hanno presentato richieste per i fondi su XRP, sei per Solana.
Intanto, i fondi basati asset digitali continuano ad attirare capitali. La scorsa settimana hanno raccolto 2,7 miliardi di dollari, chiudendo l’undicesima settimana consecutiva di afflussi, per un totale di 16,9 miliardi.
La fetta più consistente arriva dagli Stati Uniti, con 2,65 miliardi. Incrementi più modesti per Svizzera (23 milioni) e Germania (19,8 milioni), mentre Canada, Hong Kong e Brasile hanno registrato dei leggeri deflussi.
I fondi basati su Bitcoin continuano a dominare la scena, con 2,2 miliardi di afflussi settimanali, pari all’83% del totale. I prodotti short su BTC, invece, continuano a perdere terreno, con deflussi da inizio anno saliti a 12 milioni di dollari. Un chiaro segnale di forte fiducia nel lungo termine.
Ethereum segue con 429 milioni di afflussi settimanali e un totale annuale che raggiunge 2,9 miliardi di dollari. Subito dopo troviamo Solana, con 91 milioni di dollari raccolti da inizio anno.
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