EDITORIALE – Bitcoin non è più l’oro degli sciocchi da utilizzare nella tombola
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Nel momento in cui scriviamo Bitcoin è ancora a 99K dopo una corsa al rialzo che lo ha visto passare dai 40.000 dollari di dicembre ai 99.000 dollari attuali, con un incremento anno su anno del +171%, numeri davvero di altri tempi.
Mentre ci avviciniamo al fatidico traguardo è arrivato anche il momento di fare qualche riflessione e, perché no, di toglierci qualche sassolino dalle scarpe.
Bitcoin: dal pubblico ludibrio al successo
Sarebbe facile fare l’elenco di chi non ha mai creduto in Bitcoin, di chi l’ha pubblicamente sbeffeggiato e di chi è salito sul carro dei vincitori a cose fatte. Ma sarebbe una caduta di stile, un esercizio vendicativo che non ci appartiene.
Era inevitabile che una tecnologia futuristica come quella di BTC sarebbe stata male interpretata e la parola criptovaluta, che sa tanto di valuta farlocca, avrebbe fatto storcere il naso.
Anche perché, l’idea di una valuta alternativa, svincolata dai sistemi monetari tradizionali, è sempre stata presente nella storia Italiana e mondiale.
Le valute alternative: una storia nella storia
Uno dei primi a pensare ad una valuta alternativa, con molti concetti che oggi possiamo ritrovare anche nella De-Fi, è stato il fisico Ettore Majorana, che nei primi del 900 iniziò a sviluppare l’idea di credito sociale.

Majorana teorizzò un sistema in cui il denaro non rappresentasse un valore materiale, ma un credito che una persona poteva utilizzare per ottenere beni e servizi, senza legami con il sistema bancario tradizionale. Questa idea, mai attuata, anticipava alcune logiche ancora presenti nelle criptovalute.
Sebbene Majorana sia principalmente noto per i suoi contributi alla fisica, in alcuni scritti minori esplorò idee legate alla natura del denaro e alla distribuzione della ricchezza nella società.
In Italia abbiamo avuto anche altri esempi come il Simec, ideato negli anni ’90 e mai realizzato, i MiniBot nel 2008, ma anche lo SCEC e il Fiorino di Trieste negli anni 2000.
All’estero è abbastanza famosa l’M-Pesa, diffusasi in Kenia e nei Paesi africani a partire dal 2007, o il WIR in Svizzera.
Se non ve li ricordate è perché non hanno avuto il successo sperato. Difficilmente vi dimenticherete invece di Bitcoin.
Bitcoin, la Blockchain e il WEB3 sono una realtà
Anche se la diffidenza nelle criptovalute è tuttora tangibile, è necessario fare i conti con la realtà.
Bitcoin non è più l’oro degli sciocchi. Ad oggi BTC ha una capitalizzazione di mercato superiore a quella dell’argento e di molte big tech, a ridosso dei grandi colossi tecnologici americani e dell’oro, altra commodities di grande successo.

In tutto il mondo è ormai possibile acquistarlo anche tramite ETF Spot ed è perfino negoziato al Nasdaq.
Essere negoziabile sul Nasdaq significa che gli investitori possono comprare e vendere l’ETF IBIT (quello di BlackRock, ndr) durante le normali ore di trading della borsa, utilizzando piattaforme di intermediazione standard.
Per questo possiamo affermare che Bitcoin è più vivo e reale che mai, non sparirà da un giorno all’altro e non è la valuta preferita dei criminali, che mi pare abbiano prosperato nei secoli senza l’aiuto di Bitcoin.
Niente più scherzi o battute su BTC
Insomma, da oggi niente più battute e sorrisini di compatimento su Bitcoin, a meno di non voler fare una figuraccia.
E non ce la prendiamo nemmeno con Fiorello, che ha cavalcato l’ironia popolare quando nel 2023, durante una puntata di “Viva Rai 2”, ha commentato una richiesta di riscatto in Bitcoin da parte di hacker, esclamando:
“Bitcoin? Ma ancora ci credete? Domani valgono 3 euro. Mia madre li usa a Natale per coprire le caselle della tombola“.
A un comico tutto è permesso, non facciamo drammi. Il suo approccio umoristico nel trattare argomenti di attualità come le criptovalute evidenziando le incertezze legate al loro valore, ne sottolineava anche l’interesse pubblico.
Del resto, anche lo scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke aveva ipotizzato che “Qualsiasi tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia.”
Un invito a guardare il progresso con curiosità e apertura mentale, ricordando che ciò che appare magico è il risultato del lavoro e della conoscenza accumulata nel tempo.
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